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                                             Blake

<<Blake?>> sento la voce di Celine richiamarmi.
Ho appena finito di mettere a posto le mie cose, mentre Celine preparava il pranzo.
Casa sua, non è molto grande. È composta da camera da letto, cucina e bagno, tutto in stile rustico. Ma, nonostante gli spazi siano piccoli, la casa è molto accogliente.
<<Arrivooo.>> Prendo la boccetta che ho portato e nascosto preziosamente nella valigia e  la poso nel comodino, di fianco al letto al lato dove dormirò io.
Dopo aver preso una profonda boccata d'ossigeno, decido di raggiungere Celine.
Quando metto piede in cucina, la trovo a canticchiare mentre impiatta.
<< Ho fatto la pasta al formaggio, la tua preferita>> mi informa, mentre porta i piatti a tavola.
<<Grazie.>> ricambio il sorriso, riconoscente.
Ci sediamo a tavola e iniziamo a mangiare. La pasta è davvero buona, ma ormai il mio piatto preferito è il sushi.
<< Sono felice che tu sia qui.>> sussurra dolcemente.
"Anch'io" vorrei dirle, ma mentirei. Così, taccio e le sorrido per l'ennesima volta.
A dirla tutta, è un'altro il posto in cui vorrei essere. Vorrei essere tra le braccia della mia bambina, sul suo corpo, dentro di lei, a saporare la sua pelle...
Mi scompongo sulla sedia, sentendo il cazzo impennarsi. Merda.
<<Andrai a lavoro dopo?>>
<<Come, scusa?>> trasalisco alla voce di Celine.
<<Dicevo, andrai a lavoro dopo?>> Si pulisce la bocca con un tovagliolo, mentre mi guarda circospetta.
<<Si, devo sistemare alcune pratiche>>
<<Capisco>> Riprende a mangiare, distogliendo finalmente l'attenzione da me.
Prima di alzarmi da tavola, cerco di sistemarmi il pacco e nascondere l'erezione. Afferro la giacca e mi avvicino a lei e dopo averle stampato un bacio a fior di labbra, esco di casa.
Il cellulare prende a squillare, lo afferro dalla tasca posteriore del pantalone e rispondo senza vedere chi sia.
<< Pronto?>>
<<Dove cazzo sei?>>
Ecco che ricominciamo...
<<Non sono cazzi tuoi Ethan, ci vediamo a lavoro>>
Stacco la chiamata e con i nervi a fior di pelle entro in macchina.
Una volta a lavoro, entro nel mio ufficio trovando Ethan seduto sulla mia poltrona ad aspettarmi.
<<Alzati da quella sedia.>> Mormoro a denti stretti, fulminandolo con gli occhi.
<<Prima spiegami che cazzo ti passa in quella testa bacata che ti ritrovi e poi mi alzo.>> Mi sfida con lo sguardo, incrociando le braccia al petto.
<<Non ho niente da dirti.>> rispondo calmo.
In effetti, non so cosa voglia sapere di  preciso.
<<Niente, niente? Hai passato sette mesi a drogarti e a piangerti addosso come un bambino a cui è stato tolto il suo giocattolo preferito e poi le torna e, tu cosa fai? Te ne vai mano nella mano con Celine. O la droga ti ha dato al cervello oppure non mi spiego tutta sta stronzata.>>
"Ho capito che è finita, appena l'ho rivista. Non mi ama più Ethan, al telefono oggi, parlava con un'altro. Parlavano in italiano, quindi non sono riuscito a capire cosa dicesse. Ma Ethan, non sono coglione, la sentivo la disperazione e il bisogno nella sua voce di averlo vicino.>> Il pensiero di lei con un'altro... devo smettere di pensare.
<< Non capisci proprio un cazzo allora. L'hai vista come ti ha guardato per tutto il tempo? E quando hai preso la mano di Celine per Poi sorriderle come un coglione? Quando siamo tornati a casa, appena si è resa conto che non c'eri, ho visto l'ultimo briciolo di speranza nei suoi occhi spegnersi.>> si alza, venendomi incontro a passo deciso. << Ti ama ancora Blake, hai ancora una speranza. Adesso devi decidere, Lei o Celine?>> Mi sorpassa, sbattendosi la porta alle spalle.

Mi ama ancora?
Se siamo ancora in gioco, allora giochiamo bambina.

Ciao tesori, come state?
Scusate il ritardo ma l'influenza mi ha messa ko. Spero che l'attesa ne sia valsa la pena. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un kiss 💋

You Are My Drug 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora