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*NOTE AUTRICE* Dio solo sa quanto mi piaccia questo capitolo! Le persone non sempre sono ciò che cercano di mostrarci... ci sono delle sfumature della loro anima che fanno fatica ad esternare, anche se lo vorrebbero tanto fare e questo capitolo ne é l'esempio perfetto! Chissà cosa ne penserete voi! A me, francamente, mi si è spezzato un pò il cuore! (Ma devo dire di essermela estremamente cercata, dal momento che ho scritto io ogni singola parola!)


A dire la verità Peter iniziava a sentirsi seriamente incastrato. Con Tony era successo quello che era successo e non si sentiva per niente a proprio agio al pensiero di quelle due / tre avance che gli aveva fatto... con Michael era anche peggio. May tutto sommato era tranquilla, ma tendeva a lanciargli degli sguardi trasversali che ogni volta lo facevano sentire sotto la luce dei riflettori. Ned lo vedeva di rado per lasciare più spazio a Michael e paradossalmente ormai si sentiva più a suo agio con Happy.
Quella mattina sia lui che May avevano il turno di lavoro che coincideva, dunque quando Peter si svegliò già di malumore, se li ritrovò entrambi svegli a gironzolare per casa.
Al momento May era andata a truccarsi, Happy invece era di fronte a lui a fare colazione con brioche e succo di frutta, intento a fissare il latte con i cereali di Peter con aria molto lontana.

<< Devi andare a prenderti la tuta, oggi? >> domandò ad un certo punto, quando ormai la brioche era a metà e dovette versarsi un altro bicchiere di succo. Peter annuì malinconicamente...

<< Così sembrerebbe. >> disse con un velo di acidità che gli procurò la sola idea di dover fare quella commissione... << non puoi proprio andarci tu? Che so... intrufolarti in casa sua... >> Happy lo guardò per un attimo con un'espressione sconvolta... poi scosse la testa.

<< Se non vuole farla avere a me fidati, è impossibile che me la dia. Conoscendolo la terrà sotto chiave in un posto che sicuramente non mi è permesso accedere in alcun modo: probabilmente vorrà parlarti. >> Peter rabbrividì...

<< Già... >> sapeva di non poterla scampare... doveva rivederlo di nuovo e - di nuovo - sarebbe tornato a casa con la testa in panne.
Happy si alzò e indossò la giacca...

<< Vado a lavoro, ci vediamo domani Peter... >> gli posò una mano sulla spalla e glie la strinse per dargli conforto... e Peter sapeva già che se si sarebbero rivisti domani allora probabilmente quella notte anche May l'avrebbe passata fuori casa.
Iniziò subito a valutare se fosse il caso di dire a Michael di restare... avevano sempre fatto così in passato, ma ora... e poi doveva andare da Tony... chissà in che modo gli avrebbe rovinato il rapporto con Micael, oggi!

<< Peter, vieni a darmi una mano! >> urlò May dal bagno. Peter sospirò a fondo è posò velocemente la tazza nel lavandino, correndo in suo soccorso...
May era ferma davanti allo specchio e si reggeva un lungo vestito con le mani in attesa che qualcuno le alzasse la zip sulla schiena. << oh, wow! Hai una faccia terribile! >> commentò stupita...

<< Grazie! >> disse ironico, aiutandola con la zip...

<< Hai dormito male? >> domandò incerta...

<< Non ho dormito affatto. >> sospirò affranto e recuperò lo spazzolino per lavarsi i denti... << spero di riuscire a sistemare le cose con Michael... >> commentò poco dopo... quella notte, come molte altre, Peter si era appisolato per qualche minuto, prima di svegliarsi di soprassalto tormentato da un incubo. Il solito incubo.
May lo aveva soccorso quasi subito, perché ormai sapeva che quando Tony Stark gli appariva in sogno Peter finiva per avere brutti attacchi di panico... dopotutto lei stessa aveva ammesso che non doveva essere facile affrontare la morte di un uomo che ti era deceduto davanti agli occhi! (E che poi era riapparso vivo e vegeto)
In quegli incubi Peter riviveva quella morte milioni di volte... era costretto a programmare lo stesso funerale e nonostante tutti gli sforzi per andare avanti, si trovava sempre imprigionato in quel terribile momento...
E quando si svegliava Peter perdeva il coraggio di riaddormentarsi.
Così quella notte May e Peter avevano passato un'oretta buona a parlare di quello che era successo con Michael... e Peter espresse il suo terrore di doverlo perdere.

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