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Sogno o son desto?
Questo ha pensato Simone quando nel bel mezzo della notte ha sentito Manuel rientrare, cambiarsi e infilarsi nel suo letto.
Ha fatto finta di dormire ovviamente, ma l'ha visto e sentito - anche perché, parliamoci chiaro, Manuel non è affatto discreto; l'avrà sentito pure nonna Virginia.

Dopo la litigata di ieri e il silenzio di oggi a scuola, come gli è venuto di tornare a casa?
Manuel non ha dormito in quella casa per giorni, come negli ultimi mesi d'altronde. Ha fatto qualche eccezione per i giorni dell'operazione di Dante, ma poi durante la riabilitazione le cose sono tornate a com'erano prima: Manuel sempre da Nina, Simone sempre da solo.
Il problema è che Simone non si è più riabituato alla solitudine: avere Manuel intorno gli era sembrata una cosa così naturale, normale, giusta che quando lui ha smesso di girovagare per casa Simone ha accusato un forte colpo, come se d'improvviso avesse perso un arto.

Ma ora Manuel è lì, sta dormendo - o almeno Simone sa che ci sta provando, perché continua a rotolarsi tra le lenzuola senza trovare pace.
Nessuno dei due sembra trovare pace, a quanto pare.

Al mattino, Manuel non lo sveglia. O meglio, non lo fa direttamente, si limita a fare appositamente un gran baccano così da svegliare anche Simone.
Quella è la conferma ufficiale che Simone non ha avuto un'allucinazione la notte prima ma che Manuel è veramente rientrato. È tornato.

Fanno colazione in silenzio, colmo d'imbarazzo e di parole non dette, ma riescono almeno a condividere un pasto senza gridarsi addosso e quello forse è già un passo avanti.

È sempre stato così tra loro: uno dei due fa qualche cazzata, si urlano addosso e poi non si chiedono mai scusa; aspettano semplicemente che passi un po' di tempo e che le cose tornino come prima da sole. La verità è che non tornano mai come prima, lo sanno entrambi, e si vanno ad accumulare uno dopo l'altro innumerevoli non detti, equivoci, situazioni irrisolte. Ma funziona così tra loro, è sempre stato così.

"Senti, Simo".
Oddio, Simone vorrebbe piangere. Gli ha rivolto la parola? Dopo così poco? È un record.
Decide di fare un po' il sostenuto, anche se dentro sta fremendo, limitandosi a guardarlo nell'attesa che continui.

"Me la dai 'sta mano in matematica, allora?". Chiedere aiuto per Manuel è un sacrificio enorme, di questo Simone è certo. Perciò apprezza, anche se in un certo senso Manuel si è rivolto a lui solo per tornaconto personale.
È un po' uno zerbino, questo lo sa, ma spera di esserlo per una buona causa stavolta: farlo rinsavire (e staccare da quella zecca di Nina, ma questo Simone non lo ammetterà mai ad alta voce).
"Se ti trovo qui oggi pomeriggio ti do una mano".
"Farò in modo di esserci, allora".
Beh, è già qualcosa.

No, non è qualcosa, sono briciole e Simone sa che non dovrebbe accontentarsi di briciole.
Non dopo che Manuel lo ignora per il resto della mattina, a casa e a scuola, e decide di non avvertirlo che a pranzo non ci sarebbe stato.
Gli aveva preparato la pasta.

E adesso è lì a struggersi per capire se si presenterà o meno, facendo avanti e indietro per la casa.
Che sciocco che è stato a pensare di poter essere indifferente a Manuel. Nemmeno in un milione di anni, nemmeno in un universo parallelo potrebbe mai essergli indifferente.
Il peso che gioca Manuel sul suo umore, sulla sua stabilità, sulla sua vita è troppo grande da poter spiegare a parole: solo chi lo sente, lo sa. E Simone lo sente tutto, quel maledetto peso.

È stato facile fingere per un po' che non gli facesse più alcun effetto.
Ha dovuto recitare la parte dell'indifferente per non farlo fuggire, perché al di là di tutto, al di là di quello che Simone avrebbe voluto per sé e Manuel, rimaneva il suo migliore amico e non era disposto a perderlo per un amore non ricambiato. Perciò gli ha fatto capire, con le parole e coi fatti, di averla superata. Sperava, sotto sotto, che prima o poi Manuel si sarebbe fatto un esame di coscienza e sarebbe venuto a parlargli, almeno per chiarire... ma così non è stato.
E Simone pian piano si è auto convinto di poter vivere senza Manuel, di poter andare avanti e innamorarsi di qualcun altro: è arrivato Mimmo. Simone non sa se è stato amore, ma sicuramente gli ha ha voluto bene e continua a volergliene: non potrebbe smettere nemmeno volendo, dopo quello che hanno condiviso e la tragica storia che li lega.
Ma Mimmo, ancora prima che potessero dirsi degnamente addio, è sparito per mesi e Simone si è trovato di nuovo a fare i conti con la solitudine, una sensazione che per quanto familiare non smette mai di essere desolante.
Perso anche Mimmo, avrebbe desiderato conforto in Manuel, ma quest'ultimo non c'era mai.

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