Fasci di luce rosata filtrano attraverso serrande semi aperte, che nella frenesia della sera precedente nessuno s'era preoccupato di chiudere.
Simone è il primo a venir destato dalla tenue luce del mattino.
Strizza gli occhi, in viso una smorfia infastidita, e prova a voltarsi dall'altra parte nel tentativo di recuperare ancora un po' di sonno.
Non ci riesce però, perché viene bloccato da un peso. O meglio, da un corpo vivo, un braccio, che lo circonda e si salda fermo sul suo fianco.Ora che Simone si è reso conto di quel tocco rabbrividisce - e non di certo per il freddo - e il suo volto, da che contrito, si distende in un sorriso. Il fastidio della luce e dell'essersi svegliato presto scompaiono.
Ruota appena il capo giusto per guardare Manuel al suo fianco, poggiato sul cuscino: i capelli arruffati che si spargono sulla federa e si confondono coi suoi, talmente sono vicini; la bocca semi aperta da cui esce un flebile, regolare, rilassato respiro.
Non gli sembra reale, tanto è bello e in pace, come se quello fosse esattamente il suo posto nell'universo.
Simone sa che non durerà.
Lo sa perché conosce Manuel, così come conosceva i rischi quando la sera scorsa è piombato a casa smanioso, desideroso, ma anche angosciato da qualcosa.
Simone sa anche che avrebbe dovuto dire di no, che non si merita di essere solo una valvola di sfogo in balia delle pazzie di Manuel, ma non è proprio stato capace di resistergli.Non smetterà mai di essere indifeso, senz'arme, aperto a Manuel e alla speranza che prima o poi quest'ultimo smetterà di ferirlo. Non sa dirsi se però quel giorno è oggi.
Ad ogni modo, rimanda quei pensieri il più in là possibile, a quando Manuel si sveglierà e dovranno affrontare la realtà: solo allora potrà sapere, qualora mai Manuel si dimostrasse in grado di fornirgli spiegazioni convincenti, se il suo cuore verrà ancora una volta accartocciato e buttato via o se verrà preservato.
Senza illudersi troppo, Simone non può tuttavia esimersi dal pensare che sia stato diverso, così diverso dall'altra volta.
La prima è semplicemente capitata e c'era desiderio, certo, ma anche ruvidità in ogni tocco di Manuel che era bisognoso, così bisognoso di cancellare Alice dalla sua testa tanto da essersi buttato sull'unica persona che sembrava tenerci a lui; in questa, invece, pur restando l'impazienza e l'irruenza tipica di Manuel, Simone ha percepito ogni suo gesto come calcolato, voluto, cercato.
Non si è mai sentito così tanto voluto come da Manuel la scorsa notte, che anche senza dire una parola è stato in grado a trasmettergli tutto il bisogno che aveva di stare insieme a lui, proprio con lui, in quella camera.Simone sente che è stato diverso.
Il modo in cui è stato baciato, accarezzato e toccato non è stato casuale, non è stato avventato, non è stato improvvisato. È come se Manuel lo avesse aspettato per tanto tempo e, ora che l'aveva avuto, non se lo volesse far sfuggire.E Simone, oh, Manuel lo aspetta da ancora più tempo.
Per quanto abbia cercato raccontarsela e di raccontarla agli altri, la verità è finché Manuel gli gira attorno non ha scampo di resistergli. Manuel lo attrarrà sempre come una dannata calamita.Come volevasi dimostrare, Simone ne è attratto e non gli basta più ammirarlo come se fosse l'ottava meraviglia del mondo, perciò con cautela sfila un braccio dalla presa ferrea dell'altro e avvicina una mano al suo volto.
Si blocca per un istante, pensando a un Manuel sveglio e al modo in cui reagirebbe se lo vedesse accarezzarlo così. Ma Manuel dorme e Simone ha bisogno di cullarsi e illudersi ancora di questa magia prima che si spezzi.

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Spaces between us
FanfictionGli spazi tra Manuel e Simone si sono allargati, sempre di più: sono diventate voragini, buchi neri che hanno risucchiato tutto ciò che di loro esisteva. La "Manuel e Simone Associati" non esiste più, perché, entrambi presi dalla frenesia della vit...