[tw: slur, violenza]
Il sole picchia forte sul tettuccio della Punto sgangherata che, carica come mai prima d'allora (e, per inciso, quella macchina ha veramente un sacco di anni), cammina con fatica per le strade semi deserte di una Roma afosa, ardente, infuocata.
"Mattè, me sto a scioglie, accendi l'aria condizionata", si ode una supplica proveniente dai sedili dietro.
"Se vuoi rischia' de rimane' a piedi prego, ma nun te 'o consiglio, Manue'".
"Tira giù il finestrino, no?", è la proposta che invece arriva dal sedile del passeggero.
"Eh, Ryan, non c'avevo pensato, guarda. Che fesso che so'", borbotta Manuel inacidito, complice il caldo e l'arsura.
"Glie devi da' 'n paio de botte alla manovella, poi funziona", gli consiglia Matteo, dopo aver gettato uno sguardo all'amico seduto dietro di lui, sommerso dalla roba che stanno portando, e averlo visto paonazzo in faccia.
Manuel ci prova e così, come per miracolo, il finestrino si abbassa.
L'aria che gli sbatte in faccia è però statica, piatta e gli brucia la pelle.
"Sembra d'ave' puntato 'n faccia un phon", procede quindi a lamentarsi.
"Oh, sei un lamento unico oggi, Manue'. Daje, resisti, che tra poco semo arrivati".
"Lo spero, a dire il vero. Abbiamo già fatto tardi e staranno dando di matto".
"Non oso immagina'", commenta Manuel in risposta alla constatazione di Ryan, che quasi al cento per cento corrisponde a verità.
Se il Manuel di due anni fa potesse parlare col Manuel di oggi, semplicemente non crederebbe alle sue orecchie.
Neanche sotto tortura quell'incazzato, duro, scostante Manuel si sarebbe fatto coinvolgere nell'organizzazione della festa di fine anno.
Non che anche ora muoia dalla voglia di stare lì, ma tant'è; non è che avesse molta scelta, d'altra parte.Laura è da mesi che tartassa la classe con l'idea di fare la festa di fine anno, a tal punto che alla fine è stata lei stessa a parlare coi rappresentanti d'istituto per ricevere un nulla osta a organizzarla.
Subito dopo, come prevedibile, ha preso a raccattare aiutanti a destra e a manca, primi tra tutti i suoi compagni di classe.
Ed è così che, all'alba del dieci di giugno, Manuel è finito per trovarsi inscatolato in una Punto tenuta insieme dallo scotch, guidata da un Matteo fresco di patente (più che fresco, nuovo di zecca, con ancora l'etichetta: l'ha presa la settimana scorsa), sommerso da qualsiasi tipo di cianfrusaglia necessaria per la festa di quella sera.
Per celebrare la fine dell'anno scolastico Laura, dopo un'attenta ricerca, è riuscita ad affittare a buon prezzo un capannone un po' fuori dal centro. Un capannone che ha scoperto essere polveroso, puzzolente, in disuso da tempo immemore. Quando le hanno dato le chiavi e vi è entrata, ha praticamente avuto un mancamento, tanto da chiamare Simone in lacrime - e Manuel lo sa perché era lì e li ha interrotti proprio sul più bello, chi ha orecchi per intendere intenda.
Comunque, Simone l'ha tranquillizzata subito promettendole una task force di pronto intervento, all'occasione anche ditta di pulizie, per sistemare il casino in cui la sala si trovava: per tutta l'ultima settimana di scuola, le verifiche ormai terminate e la testa troppo in vacanza per ascoltare le ultime rarefatte spiegazioni, il nocciolo duro della (ormai ex) quarta B si è ritrovato per pulire pavimenti, rimuovere dita e dita di polvere e sgomberare la sala, che una volta vuota poi hanno cominciato ad allestire.
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Spaces between us
FanfictionGli spazi tra Manuel e Simone si sono allargati, sempre di più: sono diventate voragini, buchi neri che hanno risucchiato tutto ciò che di loro esisteva. La "Manuel e Simone Associati" non esiste più, perché, entrambi presi dalla frenesia della vit...