Albeggia ormai quando fanno ritorno a Villa Balestra; le sono membra stanche, le palpebre pesanti, ma i cuori più leggeri.
In un silenzio che vale più di mille parole, si sono riconnessi con i loro stessi del passato per qualche ora, scacciando i fantasmi che avevano occupato il loro posto.Con il sorgere del sole, sorge però anche il timore che la magia di quella notte venga eclissata dalla dura realtà.
Se entrambi tengono così tanto a mantenere viva quella scintilla, perché non possono semplicemente lasciarla accesa?
Purtroppo è molto più complicato di così: ci sono molte variabili, molte persone, molti segreti che hanno escluso quella notte solo per avere un po' di tempo per loro; ora che è giorno devono farci i conti.Si recano insieme a scuola, entrambi ancora una volta sulla moto di Manuel.
Era qualcosa che non accadeva da secoli, ma Manuel ha insistito. Uno strascico della notte, forse?
Di questo è certo, Manuel non vuole perdere ancora perdere d'occhio Simone, non dopo che ha avuto quella crisi di pianto in pieno giorno a scuola - crisi della quale, tra l'altro, ancora non conosce il motivo e questa cosa lo sta facendo impazzire.A ogni modo, non ha molto tempo per rifletterci, poiché prima ha qualcun altro da affrontare: Nina, che lo sta aspettando fuori da scuola a braccia conserte, con un'espressione tutt'altro che amorevole.
"Dove diavolo sei stato?!", gli grida addosso non appena parcheggia, neanche gli dà il tempo di scendere dalla moto.
Simone gli è ancora dietro.
Quest'ultimo si alza in fretta e, farfugliando un saluto, si allontana - Manuel non vedrà mai il suo volto sconsolato, mesto, deluso; il volto di chi è stato catapultato di nuovo nella realtà.Manuel è troppo stordito da quell'attacco sia per richiamare Simone che per rispondere a tono. Ci mette qualche istante a capire cosa stia succedendo e questo fa arrabbiare ancora di più Nina, che riprende a urlargli contro.
"Calma, Nina" tenta di placarla lui, mettendo le mani avanti. Ma si sa che quando si dice a una persona di stare calma in realtà la sua rabbia non fa altro che aumentare.
"Manuel, mi hai fatto fare la figura della scema. Ieri dopo scuola mi hai mollato qui, poi ti aspettavo al lavoro e anche lì non sei venuto. Ti ho chiamato e non hai risposto. Ma non ti puoi comportare così!".
Manuel accusa il colpo.
Sa di essersi comportato male ieri, ma l'ha fatto per una giusta causa, quindi prontamente si giustifica: "Me dispiace, Ni', ma Simone aveva bisogno di me ieri"."Anche io ne avevo e tu non c'eri", puntualizza Nina. "Sono la tua ragazza, dovrei essere la priorità".
"Nina, la mia vita non può girare mica attorno a te! Ieri era la giornata de Simone, d'accordo? Ogni tanto concedimelo, su".
"Vaffanculo, Manuel, sei uno stronzo", lo insulta cattiva, girando i tacchi e allontanandosi da lui. Manuel incassa gli insulti senza rimanerci troppo male.
A essere sincero, per tutta la precedente giornata il pensiero di Nina non gli era balenato per la testa: Simone era la priorità, solo e soltanto Simone, che stava male e aveva bisogno di un supporto.
È così sbagliato voler star vicino alle persone che si amano? Manuel non pensa di aver commesso un grave errore, non quella volta.Con la coscienza a posto si avvia dunque in aula, dove Simone si trova già.
Ha un po' il broncio, Manuel lo nota subito, e per farlo sorridere gli infila un dito nella fossetta. Simone si scosta, imbarazzato, ma gli viene effettivamente da ridere e Manuel ne è contento. È felice di vedere un po' di leggerezza in Simone, ed è ancora più felice se ne è lui la causa."Tutto okay con Nina?", domanda allora Simone, notando come Manuel e la ragazza non si parlino.
"Insomma, abbiamo scazzato", ammette Manuel, facendo spallucce.

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Spaces between us
FanfictionGli spazi tra Manuel e Simone si sono allargati, sempre di più: sono diventate voragini, buchi neri che hanno risucchiato tutto ciò che di loro esisteva. La "Manuel e Simone Associati" non esiste più, perché, entrambi presi dalla frenesia della vit...