Simone alle volte sa di essere un po' masochista. Si infligge consapevolmente del male, si inserisce in contesti che lo fanno soffrire, si accompagna a persone che gli causano solo dolore.
Lo fa perché, sotto sotto, pensa di meritare solo quello e niente di diverso.È per questo che, di quando in quando, passa in biblioteca e ci rimane.
Lo fa come promemoria di quello che è stato, della storia tra sé e Mimmo, del tragico addio che lì si sono dati. Se sforza bene la sua memoria, può ancora figurare sé stesso lì, in mezzo alla stanza, insieme al ragazzo piangente e tremante che gli afferra la felpa, come ultimo, inutile e disperato tentativo di non lasciarlo andare.
È così che se lo ricorda Mimmo. Vorrebbe tanto avere di lui ricordi diversi, più felici, come la mattinata che hanno trascorso insieme a Villa Balestra, ma proprio non ci riesce.
Se Mimmo soffre è anche, se non soprattutto, colpa sua e non si può permettere di dimenticarlo. Sarà la sua croce, il suo fardello, la sua condanna che dovrà portare giorno per giorno, mischiata all'amara consapevolezza che l'amore che tra sé e Mimmo non è mai neanche potuto sbocciare, proprio come una pianta che viene sradicata ancora prima che possano nascerne i frutti.La testa di Simone è un gran casino: si mischiano la paura di rimanere solo per sempre, il senso di colpa perché Mimmo è solo chissà dove a causa sua, il rapporto con Manuel in frantumi, la malattia di suo padre... e si sovrappongono, l'uno sull'altro, gravandolo di un peso enorme, inquantificabile, ingestibile.
Si lascia andare a un singhiozzo, che prontamente soffoca col palmo della mano. Vuole evitare di essere sentito e disturbato, o peggio di disturbare qualcun altro.
"C'è nessuno?".
Come non detto.
Simone si fa piccolo dietro gli scaffali, rannicchiando le gambe al petto. Trattiene il fiato, chiude gli occhi, sopprime i singhiozzi che ormai sono iniziati... e si sa, quando si inizia a piangere è purtroppo impossibile arginare il fiume in piena."Chi c'è là dietro? Ah, Simo, sei tu?". Oh, cazzo, l'hanno beccato.
Decide lo stesso di non rispondere, malgrado ormai il suo destino sia segnato.
"Eccoti, ti stavo proprio cercando. Lo sai che la lezione è cominciata da più di dieci minuti, sì? Tuo padre mi ha mandata a cercarti".Simone, colto sul fatto, colmo d'imbarazzo alza gli occhi verso la fonte di quelle parole. È Laura, che si erge diritta, le mani sui fianchi a mo' di rimprovero.
Non appena le osserva in faccia, il suo atteggiamento muta."Oddio, Simo, stai bene?", esclama subito, lanciandosi in ginocchio di fronte all'amico.
Si nota che non sa cosa fare.
Ma è da biasimare, dopotutto? Esiste veramente qualcuno che sa come gestire chi gli sta male davanti?Tra tutte le persone che avrebbero potuto vederlo, Simone è contento che sia stata Laura.
Laura è comprensiva, sa ascoltare e non giudica mai troppo in fretta.
Si connette con empatia a chi gli sta intorno e, proprio come Simone, ama aiutare il prossimo. Si ficca anche nei guai, a volte, come è successo con Luna."Simo", Laura non sa cosa dire e dalle labbra le esce un semplice sussurro, da cui trapela tutta la sua incertezza. Le trema persino la voce.
Simone si lascia andare.
Non dovrebbe farlo, sa in cuor suo che dovrebbe soffrire in silenzio, da solo, occultato dal resto del mondo. Che il mondo è un posto pericoloso, soprattutto per chi fa apertamente vedere di star soffrendo.
Ma di fronte a una Laura preoccupatissima, Simone cede e piange: le lacrime scendono copiose, i singhiozzi si moltiplicano, il petto trema.Laura gli si avvicina e lo abbraccia, semplicemente. Vorrebbe disperatamente domandargli cos'ha, perché sta così male, perché è rinchiuso in biblioteca, ma non lo fa. Non finché Simone è in quelle condizioni.
Gli accarezza la schiena, con una delicatezza che a Simone manca da morire, e gli sussurra che va tutto bene, che lei è lì, che passerà.
Simone non sa se crederci, ma in quel frangente è così tanto confuso da aggrapparsi a quelle parole e a chi le pronuncia come un'ancora di salvezza.

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Spaces between us
FanfictionGli spazi tra Manuel e Simone si sono allargati, sempre di più: sono diventate voragini, buchi neri che hanno risucchiato tutto ciò che di loro esisteva. La "Manuel e Simone Associati" non esiste più, perché, entrambi presi dalla frenesia della vit...