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Say Don't Go - Taylor Swift

Non ti lascio perché ti voglio bene!
Simone lanciò a Manuel un'ancora di salvezza e pregò che quest'ultimo vi si aggrappasse. Se l'avesse fatto, Simone sarebbe volentieri stato disposto a diventare il suo appiglio, la sua roccia, la sua fortezza nella tempesta della vita.

Manuel in risposta lo aveva solo trafitto con uno sguardo d'intensità sconvolgente.
Oh, Simone si era sentito perforare da quello sguardo.

In quell'attimo i loro occhi si erano incrociati, brucianti di parole non dette e di sentimenti repressi, e si erano letti dentro.
In quell'attimo, il mondo si era fermato: erano solo loro due e i loro respiri pesanti, affannati, singhiozzanti.

L'attimo dopo Manuel aveva tirato addosso a sé Simone e l'aveva baciato. E così aveva fermato lo spazio-tempo.

Nessuno mai lo aveva trattato con tanto impeto, ardore, desiderio. C'era bramosia in ogni tocco, ogni gesto, ogni sospiro. C'era frenesia. C'era impazienza.

Ma Simone l'aveva saputo sin da subito, sin da quando le loro bocche erano collise in quel bacio ardente, che quello che stavano facendo sarebbe stato come un proiettile vagante che lo avrebbe colpito proprio al centro del petto. E lui, disarmato, lo avrebbe accolto. Perché Manuel l'avrebbe accolto sempre.

Sapeva però che lo avrebbe aspettato, Manuel, per tutto il tempo che gli sarebbe servito. Una persona che ti viene a dire che con te è diverso forse deve solo ancora imparare a conoscersi un po' meglio. Lui c'era passato e conosceva la confusione che una realizzazione del genere porta.

Ma aspettare lo rendeva triste, lo faceva quasi impazzire.
Lo faceva sentire come sul bordo di un precipizio, con il fiato sospeso, in attesa di una parola, di un gesto, di uno sguardo.
Incapace di andare avanti, non avrebbe mai chiuso totalmente la porta di casa a Manuel: gli avrebbe sempre permesso di intrufolarsi nella sua quotidianità e stravolgerla.

Di quando in quando, Simone non poteva impedirsi di provare risentimento verso quel ragazzo, che in poco tempo era diventato il suo migliore amico ma che era anche molto di più: si era insinuato nella sua vita e aveva fatto sì che Simone lo volesse così tanto, pur non concedendosi mai veramente a lui.
E Simone era finito col soffrire, nell'esporsi e fargli capire, anche solo coi gesti, quando lo amasse... senza che l'altro dicesse o facesse niente indietro.

Così era accaduto il giorno seguente quando Simone aveva azzardato a dire che era stato bello tra loro. La risposta di Manuel, gridata a pieni polmoni con rabbia e rimpianto, gli aveva fatto capire che invece no, per lui non era stato bello per niente e che se ne pentiva amaramente.
Sotto sotto, Simone l'aveva sempre saputo che sarebbe finita così. Perché il più bello, stronzo, etero di tutta la scuola non si sarebbe mai potuto innamorare del mediocre, insignificante, gay Simone.

Perché l'aveva fatto allora?
Perché farlo per poi scappare via e lasciarlo lì a sanguinare e raccogliere i cocci del suo cuore spezzato?
Perché dirgli che con lui era diverso se poi era stato solo divertente?
No, per Simone non era stato divertente, era stato molto di più. Il silenzio di Manuel a riguardo lo uccideva. Avrebbe tanto voluto urlare in risposta... ma cosa? L'aveva lasciato senza parole.

Se solo Manuel gli avesse rivolto poi qualche parola dopo quella notte, se solo gli avesse chiesto di rimanere e non andare, Simone sarebbe rimasto. Simone sarebbe rimasto sempre per Manuel. Perché Simone si sentiva di appartenere a Manuel, anche se purtroppo Manuel non apparteneva a Simone.

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