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Zelda ci accompagna nelle nostre stanze per rinfrescarci un pò. Dopo meno di cinque minuti ci trascina in una sala ampia, rivestita in marmo bianco e verde come tutte le pareti del palazzo e con il muro difronte a noi da a quattro porte in legno con pomelli in oro.

<< Dietro ognugna di quelle porte, si trovano i vostri famigliari, venuti a salutarvi >> spiega Zelda mentre ci indica la porta in cui ognuno deve entrare, poi continua << divertitevi! alle 10 se ne andranno, dovete riposare >> guardo il grande orologio che si trova sopra una delle porte. Sono ancora le sette di sera, abbiamo tanto tempo per stare insieme.

Zelda ci invita ad entrare. Mi avvicino lentamente alla porta destinata a me guardando Luke alla mia destra aprire la propria, lo imito ed entro. Senza neache vederlo correre, mio fratello Salvador viene subito incontro abbracciandomi, ricambio il suo affettuosissimo abbraccio stampandogli un bacio sulla guanca. Lo lascio andare sorridendo dirigendomi verso mia madre e mio padre, i quali mi aspettano a braccia spiegate, sorridendo orgogliosi. Mi avvicino a loro lasciandomi andare tra le loro braccia dimenticando tutto ciò che mi sta attorno. Marlene aspetta silenziosa, una volta allontanatami dai miei genitori mi avvicino a lei che comincia a piangere per l'emozione, abbaracciandola.

<< Hey >> cerco di tranquillizarla << va tutto bene >>

<< si lo so, solo che sono... >> il pianto la ferma per poco, poi continua << così felice per te >>. La guardo interdetta, cercando di capire il siginificato delle sue parole. Quando sto per chiederle spiegazioni Nathan mi da una pacca sulla spalla

<< ci sono anche io >>lo guardo sorridendo abbracciandolo subito, cercando di mascherare il mio imbarazzo pensando agli avvenimenti del giorno prima. Non riesco a pensare che adesso non lo vedrò più con la stessa frequenza, ora non possiamo più fare le nostre chiacchierate mattutine o notturne al chiaro di luna fino a quando non diventerò una guardiana a tutti gli effetti, per adesso posso uscire solo una volta al mese. Mi stacco dal suo abbraccio caldo e forte, come tutti i suoi abbracci d'altronde e mi accorgo che manca Simonae.

<< non è voluta venire >> spiega mia madre << non ha voluto dire il motivo si è chiusa in stanza senza dare spiegazioni. Tranquilla, le passerà >> mi dispiace tanto far soffrire mia sorella, ma non è mica colpa mia. Non capisco questo suo comportamento. Appena sono nata ha cominciato ad odiarmi, inizialmente ho sempre attribuito questo suo comportamento al cambiamento avvenuto con la mia nascita, distogliendola da tutte le attenzioni rivolte ad essa, ma ora siamo abbastanza grandi. Se solo mi parlasse cercherei di rimediare, è pur sempre mia sorella. Adesso però non volglio pensare a quella sciocca, voglio solo godermi la serata.

<< vogliamo andarci a fare una passeggiata? >>suggerisco, c'è una serata così bella che è un peccato rimanere chiusi in questa stanza ad aspettare la cena.

<< Certamente >> urla mia fratello ormai appiccicato a me.

<< beh, allora raccontaci tutto quello che è successo oggi >> mi chiede mia mamma curiosa e Nathan continua ad indagare << come sono gli altri guardiani, si comportano bene? >>

<< si si sono davvero molto simpatici >> affermo, cominciando a raccontargli tutti gli avvenimenti accaduti dal momento in cui sono arrivata. Gli racconto della mia lussuosa stanza, del giardino interno pieno di fiori, della mia corsa, del mio istruttore, di Zelda e dei ragazzi. Gli esprimo anche le mie perplessita sull'angusto corridoio in cui ci siamo trovati.

<< era un'ala del catsello quasi buia e piena di quadri riguardanti i concili vecchi e quelli in carica. Quest'ultimo era davvero molto strano.... >> ma mentre cerco di finire la frase, mia madre mi mette una mano in bocca facendomi segno di tacere. Io, Nathan e mio fratello la guardiamo sorpresi, dal suo sguardo spaventato e circospetto. Tranne Marlene e mio padre, che invece sembra sappiano qualcosa che a me sfugge. Voglio essere messa al corrente così cerco di protestare:

ELEMENTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora