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Sorvoliamo la piccola foresta che si estende per tutta la collina virando in direzione del settore della terra. Più ci avviciniamo, più il fuoco delle lotte diventa visibile. La mia vista non è delle migliori, sono ancora in convalescenza, dovrei volare più lentamente, ma non ci riesco. Devo correre subito da Paul. Luke mi fa cenno di scendere sopra una piccola pianura che porta direttamente alla porta centrale del settore, hanno delle mura difensive, sicuramente sarano per i predatori. Il mio atterraggio non è dei migliori, cado a terra ansimando, non riesco a vedere bene ciò che mi circonda. << Elain torna a casa >> dice Gladys preoccupata.Faccio cenno di no con la testa e mi alzo lentamente, perfetto riesco a stare in piedi. Corriamo verso la porta d'entrata, ci sono due torri una a destra ed una a sinistra, dove dovrebbero stare le sentinelle, ma naturalmente in questo momento nessuno è lì. Corriamo per le strade brulicantri di persone che corrono spaventate, sento urla di bambini che cercano le madri o pianti di terrore. Alcuni vengono soccorisi da gli stessi abitanti, altri dall'esercito del settore. A quanto pare questo è l'unico a disporre di un'esercito, forse per gli attacchi dei predatori e dei Moss che possono avvenire più facilmente qui nel cuore della foresta. Alcuni uomini feriti vengono trascinati in barelle, quelli morti invece vengono caricati su di un carro. Mi concentro nella corsa, cercando di distrarmi dallo spettacolo raccapricciante attorno a me. La guerra porta prorpio a questo, dolore distruzione e morte. Anche se sarà dificile io devo fermare tutto questo, devo fermare Oscuro, devo evitare che cose come queste accadano dinuovo. È il mio compito, sono la prescelta. << Elain, io vado a cercare il generale dell'esecito. Tu e Gladys andate di la verso quelle case, cercate di trovare Paul >><< suo padre è il generale >><< sicuramente sarà tutto finito, non vedo nessun Moss nei paraggi, siamo arrivati troppo tardi. Il generale mi dirà cosa possiamo fare per aiutare la gente. Cominciate ad andare, vi raggiungo >>
annuisco ed andiamo verso delle case di legno, dove molte persone danno assistenza ai feriti. Gladys si avvicina ad un gruppo molto sostanzioso, tutti la riconoscono subito e chiamano il suo nome. Gladys si avviccina a loro carezzandoli e chiedendo come aiutarli. È davvero brava a tranquillizzare la gente, riesce a rendersi umile ed aiutarli, è una qualità che gli invidio. Mi ricorda Cassandra. Gladys mi fa cenno di proseguire, così io vado avanti alla ricerca di Paul. Le strade che percorro sono quasi vuote, chi si trova qui è troppo impegnato a sistemare le prorpie case o aiutare i bisognosi da non accorgersi della mia presenza. Meglio così. Mentre proseguo però qualcuno mi chiama. << tu sei la prescelta >> sento dire da una voce roca. Abbasso lo sguardo per vedere a chi appartiene quella voce quasi morente. Un signore anziano con i capelli bianchi e gli occhi verdi come le foglie degli alberi primaverili mi tende la mano, cerca la forza per andare via da questo luogo di morte, io sono la persona a cui può aggrapparsi adesso, non posso scappare. Mi abbasso e gli prendo la mano insanguinata, ha una grossa ferita allo stomaco, non sono molto esperta di ferite gravi, ma riesco a capire che per questa non c'è più niente da fare. << la prescelta >> continua a dire << quanto ti ho aspettato, tu ci salverai >>gli sorrido << certo che vi salverò >> << forse ancora il popolo dovrà vedere tante catastrofi, ma dopo di esse la pace vivrà con te >> tossisce sangue poi riprende << sono contento che ci sia tu qui nei miei ultimi istanti di vita, tu sei la speranza >> tossisce dinuovo << spes est fortitudo >><< cosa? >> chiedo, ma non ricevo più risposta. La morte lo ha portato via con se per sempre. Rimango in silenzio a fissare il corpo morto immobile, il mio cuore si stringe ed una fitta di dolore lo percorre, mi alzo in silenzio e lo guardo un'ultima volta con le lacrime agli occhi. Vado via in silenzio. Mentre il silenzio è sempre più pesante, in questo angolo di terra, cammino con l'immagine del signore scolpita sotto le palprebre, cerco di scacciare il ricordo, ma il suo sangue sulle mani e sulla tuta non aiuta di certo. Guardo ogni casa alla riceca di Paul, quando il lontannza scorgo i capelli rossi di Luke illuminati dalla luce del tramonto. Quando mi avvicino egli è poggiato alla cancellata della casa<< Luke...cosa? >> domando << suo padre >> dice debolbente quasi in un sussurro << è morto >>mi sento sprofondare, Paul ha perso suo padre. Mi avvicino a lui, è seduto sui scalini di casa accanto ad una donna dai capelli castani, uguali al figlio, ha le spalle larghe ed il corpo snello. Quando alza lo sguardo i suoi lineamenti sono decisi e delicati. Questa donna possiede una rara bellezza, capisco da chi ha preso Paul. La donna ha uno sguardo stanco e pieno di dolore, alla mia vista si alza lentamente e dice al figlio con tono duro<< la prescelta >>Paul alza lo sguardo e vedo i suoi occhi, duri e tristi guardarmi da lontano. Siedo al suo fianco e prendo la sua mano, senza sapere cosa dire. << lo hanno ucciso >> sussurra di punto in bianco << sono stati i Moss >>annuisco debolmente << gli hanno tagliato la testa >> le lacrime cominciano a pungermi gli occhi ma non posso piangere, non adesso. La donna si è avvicinata a Luke, lui le sta dicendo qualcosa, da lontano vedo Gladys arrivare di fretta, dietro di lei il silenzio circonda il settore ed un corno in lontananza comincia a suonare. << non è stato un buon padre, ma mi ha insegnato cosa vuol dire la lealtà >>si gira verso di me, lo sguardo perso nel vuoto alla ricerca di un'altro ricordo, alla ricerca di un piccolo frammento di felicità.<< mia madre combatteva con lui, mi ha detto che prima di partire gli ha fatto promettere di dirmi che, se non fosse sopravvissuto >> deglutisce << era fiero di me >> abbassa dinuovo lo sguardo << non me lo ha mai detto >> conclude. Gli carezzo i capelli morbini e alzo il suo capo << lui ti amava >>non è il massimo, ma è l'unica cosa che mi sia venuta in mente, cerco di rimediare << io non so cosa provi, ma una cosa è certa, la perdita delle persone amate ci segna. Serve a farci crescere a renderci più forti, per quanto possa essere difficile capirlo, so che è così >> annuisce sorridendo debolmente e solo adesso che lo vedo vulnerabile e sofferente, mi accorgo di amarlo. Sembra un'assurdità, ma solo ora capisco quanto è indispensabile Paul per me. << ti amo >> gli sussurro lui mi carezza la guancia e mi da un lieve bacio sulle labbra, quello che basta per irradiami e darmi coraggio per affrontare il futuro << lottero anche per tuo padre, distruggero Oscuro anche per lui >> gli sussurro << è una promessa >> e anche per quel signore, aggiungo nella mia testa. Su Paul si forma un lieve sorriso << ed io sarò lì al tuo fianco. Dietro una grande donna c'è sempre un grande uomo >>annuisco e prendo il suo viso, non so chi dei due bacia l'altro per primo ma questo bacio mi inonda di felicità, non vedo o sento nessuno attorno a noi, ci siamo solo io e Paul e a me questo basta.Il corno continua a suonare incessantemente << ci stanno chiamando >> dice Paul<< per dove? >><< per i funerali, fuori dalla recinsione seppelliamo i nostri morti >><< li seppelite? >><< si, ci uniamo con la terra e diventiamo un tutt'uno con essa >>certo, ognuno di noi ha un suo rito particolare naturalmente, ogni settore cerca di unire i suoi corpi al prorpio elemento. Noi li bruciamo, i limpidi li sistemano su di una lastra di ghiaccio e li lasciano andare in mare, loro li seppelliscono. Mi chiedo cosa fanno invece gli Eolo quando qualcuno va via per sempre. Un giorno, forse, chiederò a Luke. Prendo Paul per mano e ci dirigiamo alla pianura dove sono state scavate una moltitudine di buche, chissà dove sarà seppellito il signore di cui porto ancora il sangue sui vestiti. Naturalmente la nostra presenza in circostanze differenti non sarebbe stata gradita, ma dato che siamo dei guardiani viene chiuso un'occhio. La cerimonia è breve, vengono chiamati per nomi alcuni morti e vengono cantati inni alla natura nostra madre e creatrice, durante la cerimonia Paul mi chiede:<< perchè hai del sangue sui vestiti e sulle mani? >><< un signore mi ha fermato, mi ha chiesto di ascoltarlo >>annuisce continuando a guardare verso le fosse, la luna è ormai sorta e il cielo sta diventatndo piano piano di un blu più denso. << mi ha detto una frase strana prima di morire >><< del tipo? >> chiede girandosi verso di me, la luce della luna risplende nei suoi occhi facendoli brillare quasi di luce propria, è così bello, mi chiedo come possa essersi innamorato di me<< spes est fortitudo >>sorride << significa: speranza è coraggio >>lo guardo perplessa << non ha senso, la speranza è una cosa il coraggio un'altra >><< non per noi, la speranza da il coraggio di affrontare le situazioni. Pensaci Elain, tu non vuoi combattere perchè speri di dare un futuro migliore alla tua famiglia ed a Elements? >>Si, ha ragione ecco cosa voleva dirmi quel signore, lui ha sempre creduto in me senza neanche conoscermi. È un bello slogan questo, speranza è coraggio, spes est fortitudo. Dopo aver salutato la mamma di Paul, Matilda, torniamo al castello più stanchi che mai, io con un mal di testa atroce. << stasera dormi da me >><< posso farcela da sola >><< e farti attaccare dinuovo? Non se ne parla >>gli è appena morto il padre ma si preoccupa per me. Gli carezzo la guancia, non me la sento di contraddirlo prorpio oggi << va bene >> dico infinie << ma fammi fare almeno una doccia >>
lui annuisce e scompare nella sua stanza. La mia camera è stata ripulita da capo a piedi, l'odore dei Moss è sparito. Tolgo i vestiti incoraggiata da ciò e corro in bagno. Il mal di testa si è fatto più forte ed il ricordo di quel signore e dello sguardo triste di Paul rimane vivo nel mio cuore. Uscita dalla stanza vado subito da Paul, è sdraiato sul letto con una foto poggiata sul petto, mi sdraio al suo fianco<< nonostante tutto lo volevo bene, sai >><< tutti vogliamo bene i nostri genitori, nonostante le divergneze >>rimane in silenzio e poi mi abbaccia << tua mamma come sta? >> chiedo nella penombra azzurrina della stanza<< bene, se la caverà. È una donna forte, prenderà lei il posto di mio padre >>lo stringo a me << è forte come il figlio >>mi scosta i capelli dal volto e mi bacia in silenzio aspettando il sonno. Mi sveglio lentamente, Paul è ancora al mio fianco sveglio che guarda il vuoto. All'improvviso si volta verso di me << buon giorno >> ha delle ombre scure sotto i suoi occhi verdi e un voce triste. Gli carezzo la guancia << mi passerà in fretta >><< queste cose non passano in fretta >> obiettò<< mio padre non era come i tuoi genitori, io dovevo essere perfetto pronto a combattere ed uccidere >> prende fiato << non mi ha mai chiesto cosa volevo veramente >><< tu non volevi venire qui? >><< non è questo quello che intendo. Lui mi dava solo ordini, dovevo chiamarlo padre e comportarmi come un soldato, non mi ha mai abbracciato >>non ho mai creduto che un padre potesse fare cose del genere, ma evidentemente mi sbagliavo. Si alza di scatto e va verso il bagno << è meglio che vada a lavarmi, abbiamo una meravigliosa giornata da affrontare >>mi da un bacio in fronte e scompare dietro la porta. Anche se non lo da a vedere Paul è visibilmente arrabbiato con i Moss che gli hanno portato via il padre per sempre. Non posso biasimarlo, io odio Oscuro solo perchè mi ha minacciato. Scendo dal letto e corro in camera, metto la tuta e vado immediatamente nell'aula concilii. È riccamente ornata dai tappeti alle tende. Al centro un tavolo di legno con sopra una tovaglia rossa, come le imbottiture delle sedie, troneggia elegantemnete. Mi avvicino e sfioro il tavolo girandoci attorno, questo è il centro, penso. Ad ogni angolo vi è sistemata una sedia d'oro con diverse imbottiture, una rossa, verde, bianca e azzurra. Fa al caso nostro, adesso sappiamo in che angoli posizionare le nostre sfere senza il pericolo di accavallarci. Mi avvicno al mio angolo e cerco di capire come distrarre i due che spettano a me, la morte di un Moss ha soltanto messo Sairus nei pasticci, adesso è lui che ne dovrà tenere a bada tre. Lo aiuterò. Questa missione deve andare bene assolutamente. Guardo l'ora nel grande orologio della sala, sono quasi le sette devo andare ad allenarmi. Corro verso la palestra ed incontro i ragazzi per strada << Elain dove sei andata?! >> chiede Paul visibilmente preoccupato<< un po in giro, pronti per gli allenamenti? >><< Elain tu sei in convalescenza, ti ricordi vero? >> mi fa notare Gladys,giusto! Me ne ero completamente dimenticata<< su va via Elain, qui abbiamo da fare, ci vediamo tra due giorni per gli allenamenti >>annuisco, saluto tutti e vado via camminando per il palazzo senza sapere dove andare.Esco in giardino, l'aria fresca punge la mia pelle calda, prendo fiato e continuo a camminare in direzione del salice. Vicino all'albero mi sdraio e guardo il sole filtrare dai rami ed illuminarmi le parti del viso non in ombra. Anche se vorrei esserlo non mi sento in pace, anzi tutto il contrario sono spaventata, agitata ed intimorita da Oscuro e dai suoi Moss. Ho paura della guerra che, se non agiamo repentinamente, ci distuggerà tutti. Immersa in questi pensieri comincio a sentirmi sempre più stanca fino ad addormentarmi completamente. Una farfalla mi solletica il naso e mi sveglio improvvisamente, la vedo volare spaventata, ha le ali bianche come le nuvole e vola via lontano tra le foglie, fino a nascondersi tra di esse.Mi alzo lentamente e vedo il mondo girarmi attorno, poggio la mano al tronco dell'albero e aspetto che tutto questo passi. Una volta ripresa comincio ad incamminarmi verso le cucine, sarà più o meno l'ora di pranzo.In sala i miei amici sono seduti al solito tavolo ed aspettano il pranzo, Paul mi vede da lontano e mi porge un gesto di saluto con la mano. Una volta vicina mi siedo nel posto a me asseggnato e li saltuo con un gran sorriso, anche se mi sento più stanca che mai. << cosa hai fatto tutta la giornata Elain? >> mi chiede Luke incuriosito << ho dormito >>tutti scoppiano in un sonora risata << hai sfruttato il tempo davvero in modo fruttoso >> scherza Gladys le sorido e mi sorprende il fatto che lei abbia fatto una battuta.Il pranzo arriva e cominciamo a mangiare anche se io non ho poi così tanta fame, mangio un po di carne ed aspetto che tutti gli altri abbiano finito il loro pasto. << alle lezioni devo venire pure io? >> << devi stare seduta, ma puoi sfruttare questa tua ''convalescenza" a tuo vantaggio >>prendo alla lettera il consiglio di Luke e me la filo lasciandoli li con un' espressione complice. Sto caminando dinuovo per il palazzo senza sapere dove andare in realtà, con l'ansia nel cuore di incontrare qualche Moss. Continuo a camminare, sono in un corridoio sopraelevato, nel piano inferiore vedo i ragazzi passare dietro Zelda. Gladys e Luke parlano animatamente, Paul invece è rimasto dietro con lo sguardo cupo e circospetto, ha le mani lungo i fianchi chiuse a pugno, sintomo che qualcosa sta andando storto nella sua testa. Ha quell'espressione da quando suo padre e morto, si guarda circospetto in continuazione come se cercasse qualcosa da fare, qualcosa che non mi piace. Li vedo allontanarsi e cerco di capire cosa passa per la testa di Paul in questi giorni, sicuramente non sono i miei stessi pensieri, sono più oscuri, più tremendi. Sento un brivido passarmi lungo la schiena al pensiero di Paul che fa qualcosa di terribile. Continuo a camminare lungo questo corridoio e mi trovo in un vicolo cieco, difronte a me una porta di legno un po rovinata dal tempo mi osserva, sto per andarmene quando mi accorgo che essa è aperta. Sento il cuore in gola e le vene pulsarmi incessantemente nelle tempie. La ragione mi dice di allontanarmi da lì, da quella porta strana ed inquietante, ma la curiosità ha la meglio. Apro la porta e mi trovo immersa in una coltre di oscurità, la fioca luce che entra dal corridoio non basta per guidarmi all'interno della camera, così accendo la mia mano e mi addentro socchiudendo la porta. La stanza è piccolissima, le mura spoglie e senza mobili, l'unica cosa che orna questa camera è un quadro enorme poggiato su di un piedistallo di ferro al centro della stanza. Mi avvicino lentamente per vedere meglio di che cosa si tratta, appena sono praticamente difronte al quandro, esso si accende ed è come se prendesse vita all'istante. All'interno l'immagine, che ritrae una foresta verdeggiante, comincia a mutare fino a farsi torbida. Sullo sfondo appaino degli alberi spogli e ridotti a scheletri, che costeggiano un viale nero e disseminato di pietre e cenere. È uno spettacolo raccapricciante. Deve essere la foresta oscura, allungo la mano e la inserisco all'interno.Il freddo della foresta mi scorre lungo il braccio fino a giungere ai piedi, sento uno strano mormorio quasi animalesco provenire dall'interno, tolgo subito la mano e da lontano li vedo: Rupert e un'altro membro del concilio tengono delle boccette vuote in mano. Spengo immediatamente la mano e scappo via da li, corro più in fretta che posso, la testa comincia a girarmi e sono costretta a fermarmi, ma ormai mi sono allontanata da quel corridoio. Quando riprendo fiato comincio ad andare più infretta che posso da Sairus. Apro la sua porta ed urlo il suo nome, sento delle risa che provengono dalla cucina, apro la porta e trovo la servitù li seduta allo stesso tavolo di Sairus prendere il tè, c'è Stephan che non vedevo da quel giorno e molte altre persone << Elain qual buon vento! siediti con noi! >> ma Sairus deve essersi accorto dal mio viso pallido che qualcosa non va, si alza e chiede ai ragazzi di continuare la conversazione mentre lui si occupava di me. Stephan nel frattempo mi guarda di sottecchi, preoccupato e nello stesso tempo imbarazzato. Usciti dalla stanza Sairus non perde tempo<< Elain cara, cosa ti è successo? >>non riesco a parlare è come se qualcosa mi bloccasse<< vieni con me >> mi prende per il braccio e mi porta nella sua camera ed è qui che scoppio in lacrime. Sono lacrime di terrore, paura, ansia e angoscia, per tutto quello che succede attorno a me in questo ultimo mese, lui mi abbraccia stringendomi a se << è per il padre di Paul? >><< anche >> dico singhiozzando << io lo amo, ma non riesco a capire quello che gli passa per la testa di questi tempi, ho come il presentimento che voglia fare qualcosa di pericoloso. Ed oggi ho scoperto... >> vengo fermata da Stephan che bussa in camera << scusate, ho pensato se volevate qualcosa... >>ha portato qualche pasticcino e un po di te ed ha la faccia più triste che io abbia mai visto, per avere 25 anni è davvero un ragazzo molto angosciato. << grazie Stephan ma è meglio che tu vada adesso, abbiamo problemi di cuore qui >>lui annuisce e scompare dietro la porta in silenzio, come era arrivato << cosa è successo Elain? >> mi sono calmata, adesso riesco a parlare << non è Paul il punto >><< questo l'avevo intuito, è solo qualcosa che ti preoccupa >>annuisco e comincio a raccontare il vero motivo della mia presenza lì << sono entrata in una stanza, era vuota con un quadro enorme al centro. Mi sono avvicinata e l'immagine si è fatta torbida e mi ha mostrato la foresta oscura, gelata e terribile. Ho visto Rupert e un'altro Moss con delle boccette in mano >> il mio respiro è diventato sempre più veloce, adesso non riesco più a parlare. Sairus mi lascia << hanno un teletrasportatore, riescono a portargli l'energia necessaria che serve ad Oscuro per svegliarsi... >>mi alzo in piedi << Sairus per avere quell'energia la devono prendere da qualcuno! >>lui annuisce gravemente << non capisco da chi però >>mi butto sul letto esausta << forse dalla servitù >><< Elain non è mai morto nessuno qui dentro, se prendi dell'energia da qualche elemento... >><< lui muore lo so, ma se questa energia viene presa a piccoli sorsi? Sono passati molti anni, un sorso ogni giorno deve aver dato i suoi frutti >><< si, ma la servitù non mi tradirebbe >><< non dico questo, possono prendergliela pure mentre dormono. I Moss possono essere molto silenziosi, esperienza personale. >>Sairus annuisce dinuovo << dobbiamo agire più in fretta, prima che sarà troppo tardi >><< Sairus e se non dovessimo farcela? Se moriremo li dentro? >><< possiamo dire di averci provato piccola >> mi sorride e mi riprende tra le sue braccia. Quando mi abbraccia mi sento al sicuro e protetta, io e Sairus con il tempo stiamo diventando qualcosa di più, non siamo solo alleati, siamo confidenti ed amici. Torniamo in cucina, sono ancora tutti li a bere il tè, mangiare pasticcini e ridere di gusto, ignari di tutto quello che succede attorno a loro. Non sanno cosa succede nei settori, non sanno cosa progetta di fare Oscuro e naturalmente non sanno cosa gli fanno i Moss. Un po li invido, questi poveri ragazzi che hanno subito una brutta perdita, hanno avuto un'opportunità fantastica che non hanno declinato e adesso, anche se sono costretti a pulire, credo siano felici. Non hanno problemi di nessun genere, sanno come mangiare e non vivono più con la paura di non riuscire ad arivare a fine giornata. Prima non capivo come il palazzo si nutriva, poi Zelda ci ha spiegato che il concilio, in veste di capo del governo, ha molte terre in suo possesso e dà lavoro alla gente dei settori. Ma naturalmente quella gente viene sfruttata per uno stipendio misero o inesistente. Sairus cerca di aiutare la gente che lavora nelle loro terre, ma non riesce a fare molto, ha sempre aspettato noi e addeso finalmente può vendicare quella povera gente. << abbiamo con noi anche la guardiana! Che piacere >> dice una signora corpulenta che avrà all'incirca una quarantina d'anni, dagli occhi scuri uguali ai suoi capelli e alla sua carnagione presumo venga dal settore della terra. Le sorrido e mi siedo al suo fianco, dove mi fa cenno di andare << allora come vanno le cose? Vi allenate tanto vero? Povere creature >><< siamo fortunati però ad avere voi come chef >><< siete una piccola leccapiedi>> mi da un piccolo buffetto sulla coscia<< allora cosa vi fanno Zelda e Michael? Spero che vi trattino bene?! >><< va tutto bene con loro >>
lei mi sorride e mi porge la mano << Giselle, tu sei Elain vero? >>annuisco e sorrido a tutti i presenti, mi sento un po imbarazzata a rimanere qui, tutti mi osservano e mi scrutano alla ricerca di qualcosa << mi dispiace >><< per cosa Giselle? >><< dovete andare in guerra, siete così giovani, non credo siate pronti per vedere tutti quegli orrori >>mi abbraccia calorosamente mettendomi la testa sul suo seno proseroso, spero che questo momento non mi rimanga impresso, perchè fa davvero schifo.<< invece ti sbagli Giselle >> dice Sairus all'improvviso, salvandomi dalla stretta vigorosa della donna. << io credo prorpio di no invece mio caro Sairus, sono troppo piccoli per affrontare determinate cose >><< non credo che l'età valga, loro sono nati in un periodo molto particolare, sanno come affrontare determinate situazioni >><< sono sempre dei piccoli ragazzini >><< più forti di quanto tu creda mia cara Giselle, soprattutto psicologicamente >>Giselle fa spallucce e si volta a guardarmi << ti senti forte? >><< beh... >> cerco di dire<< non potrà mai dirtelo >><< perchè no! >><< non è una cosa che lei può sapere ancora >><< secondo me arriveranno al suicidio, scusa Elain, ma dai! Lei è la prescelta giusto? Proprio lei dovrà confrontarsi con Oscuro! Una ragazzina dovrà parlare con un pazzo! >>Sairus rimane a guardarla << non ti proccupare per loro Giselle, preoccupati piuttosto di te, riuscirai a sostenere una guerra? >>Giselle si zittisce per un secondo, poi riprende la carica << ho saputo che tu e quel gran pezzo di ragazzo, com'è che si chiama? Paul? Avete una storiella >> dice malizioamente divento subito rossa come un pomodoro, i presenti scoppiano a ridere e la rabbia comincia a montarmi nel petto. Alzo il viso e vedo Stephan seduto, con lo sguardo chino sulle sue ginocchia, un cuore infranto e già tormentato da tempo, dev'essere una cosa difficile da gestire. Mi alzo di scatto << non credo siano affari tuoi >> dico sprezzante Giselle mi guarda stupita e quasi divertita << ragazzina calmati, sei stressata? Povera ragazza >> mi prende in giro, sicuramente lo sta facendo in buona fede, per scherzare, ma io non nè ho prorpio voglia. Mi sento stanca, piena di rabbia e angoscia e forse per questo comincio ad urlargli contro<< non impicciarti in fatti che non ti riguardano! >> gli punto un dito contro << non hai il diritto di parlarmi così! Sono qui anche per proteggere il tuo fottuto sedere da Oscuro e dai Moss! Sono io che rischio la vita per proteggerti! Quindi, mia cara potresti sforzanrti di trattarmi meglio! >>Giselle rimane ferma a guardarmi con il viso paonazzo di rabbia e un filo di vergogna, sta per replicare, ma Sairus la blocca.<< vieni con me Elain, usciamo >>mi libero dalla presa di Sairus ed esco dalla stanza facendo attenzione a non sbattere la porta, non voglio sembrare ancora più immatura di quello che pensano. Cammino spedita per le scale con il cuore ancora pieno di rabbia, mi siedo su delle scale e mi appisolo in silenzio, trasportata dai suoni immobili del palazzo.Mi risveglio infreddolita dal marmo delle scale, stiro un po i muscoli e comincio a camminare verso le cucine, ho una fame da lupi. I ragazzi non sono ancora arrivati e non arriveranno molto presto, vado verso le cucine ed apro il frigorifero alla ricerca di cibo. Rovistando all'interno trovo diversi sandwich ripieni di lattuge e pomodori, ne prendo tre, ricordandomi le parole di Paul << tre è il numero di sandwich perfetto da prendere! >> sorrido al suo ricordo. Prendo una bottiglia d'acqua e vado verso la stanza da pranzo, in realtà non ho molta voglia di consumare il mio pasto qui, così esco dalla sala e vado verso la stanza che sarà il teatro della nostra battaglia. Quando sono entrata la prima volta alle luci del giorno che facevano sembrare la stanza molto illuminata, non mi sono resa conto della grande cupola di vetro che sovrasta la sala. Invece adesso, grazie alla luce della luna, che l'attraversa toccando perfettamente il centro della sala, tutto sembra armonioso e mistico. Mi siedo sul tavolo e comincio a trangugiare il mio pasto alla luce della luna e delle stelle. Quando ho finito di cenare sistemo tutto in ordine e faccio per uscire, angosciata dal fatto che questa sia l'unica stanza da poter distruggere, ma la cosa che mi spaventa più di tutte, è che questa sarà la stanza in cui noi, forse, potremmo dire addio alla vita. Esco con il morale nelle scarpe e vado nella mia stanza, fuori dal balcone l'aria autunnale mi punge il viso e con i suoi profumi di legname mi inembria le narici. Rimango un po qui ad ascoltare i rumori della sera ed inspirare profondamente, cercando di evitare qualsiasi pensiero. Sento dall'altra parte della porta delle voci, ed una volta scomparse, sgattaiolo fuori verso la porta di Paul. Quando entro nella stanza lui è a torso nudo, sdraiato sul letto con uno sguardo meditabondo. Alla luce della luna sembra più giovane, ma i suoi occhi tradiscono qualcosa di torbido che non riesco a decifrare. Lui si alza debolmente dal letto e si mette seduto << Elain, ti aspettavo >>mi fa cenno di mettermi al suo fianco, mi sistemo accanto a lui con cautela e gli do un bacio lungo e appassionato.<< dovresti farmele più spesso queste visite >> sussura tra un bacio e l'altro, sorride e prendo il suo viso. Adesso lo vedo meglio, è bellissimo anche al buio, sembra che madre natura lo abbia scolpito a sua immagine e somiglianza. I suoi occhi verdi sono luminosi e accessi d'amore, i suoi capelli castani circondano il suo viso in un riquadro perfetto. << ti amo >> gli sussuro e continuo a baciarlo tra le ombre della sua camera, lontana da ogni pensiero e da ogni preoccupazione e come se al mondo esistessimo solo noi due e nessun'alro. Ci apparteniamo a vicenda e solo questo mi importa sapere in questo momento. Con questa certezza so che andrà tutto bene.Siamo così vicini da poter sentire i nostri cuori battere all'impazzata, tocco la sua pelle e lui mi stringe a se pieno di desiderio, continua a stringermi e faccio scorrere le mie mani sopra il suo torace nudo, sento i suoi muscoli rigidi, la linea scolpita delle sue clavicole e la sua muscolatura possente. Lui fa scorrere le sue dita tra i mie capelli con un tocco leggero, quasi avesse paura di farmi del male solo sfiorandomi. Adesso è sopra di me e mi guarda radioso e pieno di passione, mi continua a sfiorare delicatamemente e mi sussurra << ti amo e non voglio perderti >><< non succederà >> lo rassicuroil mio cuore continua a battere velocemente, all'improvviso si alza ed il suo sguardo diventa cupo << cosa succede? >> gli chiedo << ho paura di perderti >> ammette lui<< ti ho detto che non succederà >> adesso si è sdraitao sul letto, ed io gli tocco il viso con fare rassicurante.Scuote il capo << non puoi prevederlo Elain, non puoi prevedere cosa succederà il giorno della battaglia >> fa un sospiro << Elain, Oscuro ti è torntao in sogno vero? >>lo guardo desiderosa di cambiare discorso, ma lui ha il diritto di sapere cosa fa Oscuro<< si, scusami per non avertelo detto, ma dopo il coma non si è fatto più rivedere e io non avevo voglia di parlarne >>lui annuisce << sei più in pericolo di noi >>
<< non credo >> lo rassicuro ancora << siamo tutti sulla stessa barca, non vedo il motivo per cui io debba essere più esposta al pricolo e non dirmi perchè sono la prescelta >><< non te lo dirò, però hai mai pensato perchè Oscuro viene in sogno solo a te? >><< Sairus mi ha detto che ha paura >> dico distrattamente << appunto, se hai paura di qualcuno perchè possa uccideri cosa fai? Cerchi di intimorire qella persona, cerchi di distruggerla giusto? >><< non capisco dove vuoi arrivare >><< tu sei la sua minaccia principale Elain, noi siamo dei cagnolini da tenere a bada, lui si preoccupa solo di te. Non gli importa quanto forti possano essere gli esrciti, quante possibilità ha di vincere con i suoi Deviati o i suoi Moss. Non gli importa nè di noi nè quanto meno di Sairus, l'unica degna di nota per Oscuro sei tu. L'unica che lui vuole morta sei tu, l'unica persona che i Moss hanno l'ordine di fare fuori per prima, sei tu e lo sarai sempre Elain. Il tuo elemnto è troppo forte per qualsiasi persona e tu con lui, il tuo elemento brucia con la stessa intensità del fuoco ed è forte quanto esso. >> fa una breve pausa ed io rimango sconcerata dalle sue parole. Ha ragione io sono più in pericolo di tutti, perchè secondo Oscuro, sono la più forte.<< Un'elemento che vive con così tanta forza dentro qualcuno, non può non avere nemici. Ed è per questo che voglio proteggerti dai Moss e allo stesso tempo vendicare mio padre, a costo di mandare in fumo il piano che abbiamo idetao per il concilio >>rimango un'attimo interdetta, forse il suo discorso non fa una piega ma non credo che Oscuro si preoccupi solo di me. La cosa però che mi stordisce di più di tutti è la parte dei Moss, vuole mandare a monte il piano per proteggere qualcuno già condannato? << cosa? Vuoi farlo davvero? Non te lo permetto! Contro chi vorresti scontrarti sentiamo, sarebbe solo un suicidio! >><< almeno saprò che sarò morto per una buona causa >><< buona causa un corno! Potrai dire di morire per una buona causa cercando di attenerti al piano e aiutare non solo me, ma anche il popolo! >>sono sulle ginocchia, il mio viso difronte al suo << Paul, lo so che vuoi proteggermi ma questo non ti aiuterà a calmare le cose, io conosco Oscuro se, come dici tu, è deciso a farmi fuori e se per lui tu non vali niente, fare delle mosse suicide non servirà, lui cercherà di raggiungere il suo scopo con o senza di te.>>non so se sono stata abbastanza convincete << mi prometti di non andarti ad ammazzare? >>mi guarda per un lungo istante con una tristezza negli occhi che prima non c'era << Paul promettimelo >> dico con la voce più dolce e conciliante che riesco a trovare<< te lo prometto >> gli sorrido e gli do un bacio in bocca, mi sistemo al suo fianco e con il cuore più sereno mi addormento.

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