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Le sue parole mi rimbombano nelle orecchie da quando sono uscita dal suo alloggio senza aggiungere nient'altro. Entro furtivamente nella mia stanza cambio gli abiti in fretta, giusto in tempo per sentire Zelda bussare alla porta. Esco tuttta trafelata, saluto i ragazzi ed andiamo verso il centro di addestramento. << oggi stai bene Elain? >> mi chiede Zelda<< si si >> rispondo sbrigativaZelda sorride e continua la sua camminata, quasi di fretta. Gli altri ragazzi paralano fra di loro ma io non ci riesco. Non riesco ad intrufolarmi nelle loro conversazioni, neanche quando Paul si avvicina chiedendomi qualcosa. Il mio unico pensiero è il concilio, la guerra, la conversazione con Sairus e la mia famiglia. Devo sembrare abbastanza depressa, perchè i ragazzi mi guardano preoccupati. Non so ancora quando dirglielo e soprattutto come, non è qualcosa che si dice tra una battuta e l'altra. Paul mi abbraccia, io però sono distante, come in un'altro posto, sola con le parole di Sairus a farmi compagnia. Le risento ancora nelle mie orecchie. "Lui ti appare in sogno, perchè ha paura" Che assurdità!Entriamo in palestra e per fortuna Michael è più duro del solito, soprattutto con me, sicuramente perchè ho saltato una lezione. Comincio con gli allenamenti di riscldamento, per poi continuare con il solevamento pesi, corsa e combattimento corpo corpo. Tiro qualche piccolo coltello, il massimo che riesco a fare, brandisco qualche spada e cerco di riuscire ad usare meglio la palla di fuoco. Quasi a metà allenamento mi sento esausta. Michael mi fa cenno di entrare con lui nella sala simulazioni e combattere con il fuoco insieme. Mi chiedo quale elemento abbia, il grande grosso e potente Michael.<< di quale settore fai parte? >> chiedo incuriosita<< non ti importa, combattiamo >> taglia corto lui.<< devo saperlo invece, se sei della terra potrei farti seriamente male >>il fuoco vince sempre sulla terra, se essa naturalmente non riesce a sopprimerlo.<< tranquilla sarà un mio problema >>Aferrato il concetto, a Michael non piace parlare di se.Cominciamo a combattere e con mia grande sorpresa Michael è un'elemetno dell'aria. Non sono poi così tanto in svantaggio, il fuoco può essere alimentato dell'aria. Quando lui mi lancia addosso una folata di vento, io mi difendo con una piccola barriera di fuoco che, al passare dell'aria diventa sempre più grossa. Michael sorride.Mentre sto per sfoderare il mio attacco, naturalmente nella sicurezza di entrambi, la porta si apre. Una figura alta e robustsa seguita da un'altra un po più tarchiata, ma altrettanto possente si staglia davanti la porta. Li vedo sorride maligni a me e Michael e sedersi su delle sedie per osservare gli allenamenti. Michael deve essersi accorto del mio viso sbiancare perchè cerca posizionarsi davanti a me per coprire lorola visuale. Rupert e l'altro Moss si girano sorridendo e continuano ad osservarmi. Il mio cuore batte all'impazzata e credo che mi stia per esplodere. Michael si tuffa su di me creando una nebbia che ci nasconde dai loro sguardi unti di cattiveria.<< problemi con il conciolo, focolaia? >> chiede << non sono mai venuti agli allenamenti dei guardiani,devono essere preoccupati per te. Tranquilla ti aiuterò a sembrare la persona più vulnerabile possibile >>annuisco e mi chiedo se lui sappia chi sono loro. Anche se non mi sono potuta accertare che tutti siano dei Moss, sono sicura che la maggior parte lo sia.Michael mi fa alzare e mi suggerisce di lanciare qualcosa verso di lui, dopodichè mi congeda.<< signorina Sparks, lei può andare il suo allenamento è finito >>dice infine<< sisignore >> dico e faccio per andarmene, sono davanti la porta quando,<< arrivederci singorina Sparks >> una voce penetrante e pungente mi pizzica le orecchie, mi giro verso il proprioetario, Rupert. Chi altro poteva essere con una voce del genere? Lo saltuo con una mano prima di andare. Esco dalla stanza e corro per il castello, su per le scale, per i corridoi, corro dal terrore. Dall'ansia? No, corro per la disperazione. Non avevo intenzione di andare da Sairus, ma mi scopro aprire la porta del suo allogio, della sua stanza e corrergli incontro. Mi fermo a pochi passi da lui ad osservarlo. Rimaniamo per un lungo instante in silenzio, senza che nessuno dei due apra bocca, poi le parole cominciano ad uscirmi come un fiume in piena.<< non so come dirlo agli altri, non so chi devo colpire, non so come affrontare tutto questo, io non lo so >>Sairus mi carezza i capelli ribelli che mi cadono sulle spalle<< posso aiutarti se vuoi, basta smettere di odiarmi o non fidarti di me >><< io non ti odio >>mi guarda come se lo stessi perendendo in giro<< non mi stavi molto simpatico, questo è vero. Ma adesso so il perchè ti comportavi così, hai fatto sempre qualcosa per noi >>sto finalmente dicendo ciò che ho sempre nascosto, da quando sono qui, anche a me stessa. Sairus mi sorride, << aiutami >> lo supplico<< potremmo provare adessere amici >><< Sì. Allora cosa ti ha fatto venire qui? >><< Moss, sono venuti agli allenamenti >><< vogliono sapere quanto sei forte >> dice quasi come se parlasse a se stesso<< Sairus, sono tutti dei Moss? I membri del concilio intendo >>annuisce gravemente, un brivido di terrore percorre tutta la schiena. Rimaniamo seduti pensando a qualcosa da fare, ma il silenzio continua ad avvolgerci. << devi parlarne pure agli altri, lo sai vero? >>annuisco << che ne dici di partire con Paul? >> mi esorta con uno sguardo malizioso.<< perchè dovrei iniziare con lui? >> chiedo cercando di nascondere il rossore del mio viso<< ho visto la trescha che è nata tra di voi. >><< non è successo niente >>continua a sorridere maliziosamente << io non credo proprio >><< piantala Sairus >> dico lanciandogli un cuscino addosso, lui guarda il cuscino e poi me<< lo so che non è il momento di fare qualcosa di frivolo >> dice lui con tono pacato, non capisco dove vuole andare a parare << ma perchè non alleviare, solo per un'istante, i nostri pensieri? >>lo guardo perplessa ed ecco che arriva, dritto in faccia, il primo cuscino.Rimango spiazzata, poi guardo il cuscino rosso che ha appena lanciato, lo prendo e lo tiro verso di lui. Così inizia una lotta sfrenata alla ricerca di cuscini. Mi barrico dietro una trincea di fortuna, il letto. Con un cusino nella mano sinistra come munizione, ed uno come proiettile nella destra.<< quanti anni hai Sairus? >>chiedo, sarcasticamente<< credo non più di te >><< forse anche meno >> dico con una risata. Eccolo, non lo visto arrivare, mi colpisce dritta in faccia. Siamo a due. Lancio le mie di munizioni. La prima viene schivata, ma l'altra lo prende dritto in pancia. Si butta a terra facendo finta di morire. << non pensavo che fossi capace di fare cose del genere >> dico ridendo<< pensavi male. Smettila di parlarmi adesso, sono morto >>sorrido e cerco di tirarlo su, al che lui mi butta a terra. Sono sdraita accanto a lui su di un tappeto morbido beje. Sento il suo respiro, mi sento come protetta, al sicuro sotto la sua ala. Provo la stessa senzazione di essere al fianco di mio papà.Sorride ma il suo volto si fa subito serio<< non so cosa potremmo fare >>lo guardo perpelssa, poi capisco a cosa si riferisce<< ma tu sai sempre tutto >> lo esorto<< non è così Elain, i protagonisti di questa storia siete tu ed Oscuro. Per quanto io possa aiutarti ci sono cose che non riuscirei a fare >>abbasso lo sguardo, vorrei piangere. Sairus carezza la mia guancia, ma scosto la sua mano. << Sairus >> la mia voce sembra stanca << non c'è niente che io possa fare, Oscuro è forte. Io non ho nulla di speciale, sono solo una ragazza di 16 anni con problemi adolescenziali, lo capisci questo? >><< Elain, perchè ti ostini a pensare questo >>rimango a guardarlo in silenzio, sono stanca di tutto questo. Da quando ho messo piede qui dentro la mia vita è stata un'alternarsi di alti e bassi e di vortici che mi risucchiavano. << Adesso basta >> si alza sistemansodi la camicia << prima di poterti aiutare, dovrai capire la tua importanza e quanto sei forte. Sei non capisci questo allora è inutile parlare ancora >>mi alzo e me ne vado sbattendo la porta, non sono arrbbiata. Sono delusa.Ma cosa pensavo! che lui avesse tutte le risposte e con un solo gesto della mano avrebbe salvato la situazione? Cosa pensavo, che i Moss si fermeranno? Cosa diavolo mi è saltato per la mente!Nessuno può aiutarmi, non scoprirò mai chi aiuta Oscuro in prima persona, lui si sveglierà e distruggerà tutto. Non posso farci niente, devo solo cercare un buon posto dove rifugiarci, potremmo andare nella foresta proibita e cercare di vivere li. Io la mia famiglia, Nathan e se vuole pure Paul. Ma che dico è impossibile una cosa del genere! nessuno accetterà la mia proposta. Di cosa vivremo? La foresta è piena di insidie, cosa faremo una volta li dentro? Scarto l'idea, anche se penso che sia la cosa migliore.Manca una settimana, al giorno in cui potremmo uscire, ne parlerò con mia madre, lei avrà sicuramente la risposta.Sono arrivata nella mia stanza, non voglio pranzare, neanche vedere gli altri. Non voglio vedere nessuno. Mi faccio una doccia, indosso un paio di pantaloni gialli ed una magliettina rossa a maniche corte, anche se il vento che soffia fuori è molto autunnale. Noi focolai fino alla festa del raccolto di Ottobre, che segna l'inizio dell'inverno, indossiamo abiti molto leggeri. Sarà per la nostra temperatura.Sono le tre del pomeriggio, dovrei cominciare ad andare a lezione ma non ho intenzione di farlo, sono troppo nervosa. Sento bussare alla porta, è Paul. Ma in questo momento neanche lui può aiutarmi. Esco nella veranda e sento Paul dire<< Elain so che sei li dentro, esci. Tanto per la cronaca non te lo sto chiedendo. È un'ordine! >>sorrido, immaginando i lineamenti della sua bocca contratti in una lieve risata. Sorrido dinuovo, pensando a quello che sto per fare. Salgo sulla ringhiera e spicco il volo.Volo sopra le nuvole, sopra Elemets guardandola dall'alto. Volo velocemente arrivado fino al mare. Mi avvicino ad esso sapendo il riscio che corro, ed avvicino una mano per toccarlo, essa si spegne ma io continuo ad aredere come una torcia, come una torcia che non si spegnerà mai. Neanche l'acqua che riesce a toccarla sarà in grado di spegnerla. Ed è proprio ora, che succede qualcosa di mai visto. Gli schizzi d'acqua che dovrebbero toccarmi e spegeremi, mi avvolgono senza sfiorarmi, come se fossero con me, come se, ubidienti a ciò che penso, rimangono a debita distanza da me. Ne tocco uno, facendolo diventare vapore, altri invece, cominciano a brillare, ma non di luce riflessa. Sembra che voglio dirmi qualcosa. Continuo a fissarli ferma sul mare, senza capire. Scorgo la luce del sole e riguardo le mie piccole bollicine, adesso capisco cosa stanno dicendo. Il fuoco arde al loro interno e loro gli fanno da involucro per potreggerlo. Sono io a decidere il loro futuro, se farli diventare vapore congedandoli dal loro ruolo o lasciarmi potreggere. Non posso controllare l'acqua, posso farmi potreggere da lei. Queste bollicine mi stanno dicendo che il fuoco sono io. Ritorno a volare con l'immagine del fuoco che arde dentro di me. Ma cosa può servirmi questo? Rimango a volare per un po poi decido di sitemarmi nel giardino nel palazzo, sotto il salice. Lontana da tutti, preferisco non assentarmi per molto. Guardo il sole, sicuramente saranno quasi le 5. potrei andare in biblioteca ma non ne ho voglia, inventerò qualche scusa con Zelda domani. Seduta lì, tra le ombre degli, alberi giocerello con un filo d'erba. << Hai marinato la lezione? >> sento una voce divertita da dietro la tenda di foglie. Mi ritraggo un po per paura di Rupert, ma la figura che mi si staglia davanti non è per niente maligna.<< Ciao Stephan. Non avevo voglia di studiare oggi >><< ti capisco, alla tua età io ero un somaro, come adeso d'altronde >><< non lavori oggi? >><< si, ma già a quest'ora non dobbiamo fare più niente. Siamo molti, una cosa ciascuno ed il lavoro è fatto >><< capisco >><< come mai tutta sola? >>faccio spallucce. Stephan mi porge la mano, la afferro e mi alzo. Ho le gambe intorpidite, faccio fatica a camminare, così mi prende per un braccio e mi aiuta a salire le scale. << grazie >> dico arrivati in cima. << sei bianca in viso, lo sai? >>scuoto il capo.<< dovresti andare a mangiare qualcosa, non ti ho vista oggi a pranzo >><< non avevo fame. Stephan quanti anni hai? >>forse questo non è il momento per fare certe domande date le circostanze, ma non so perchè la mia curiosità ha sempre la meglio<< 25 >> dice con un sorriso maliconico. gliene avrei dati sulla trentina, ma non 25!<< ma non eri sposato? >><< si >> dice sempre con lo stesso sguardo << mi sono spostao molto giovane, avevo appena compiuto 18 anni, ma l'amavo così tanto >><< ti manca? >><< tantissimo >> fa una breve pausa, poi torna a guardare me << tu le assomigli molto >> dice con uno sguardo strano, quasi pieno di desiderio. Mi scosto dal suo abbraccio << devo andare, si è fatto tardi >>Stephan rimane con sguardo sognante a fissarmi, continua a tenermi e non mi lascia andare<< Stephan devo andare >> dico dinuovo, al che lui è come se si svegliasse<< scusami >> dice abbassando lo sguardo.Sono così stanca, stufa e arrabbiata per tutto, che non riesco nenache a rimproverarlo come si deve<< lo so che sei addolorato, ma... >><< scusa, Elian >> continua << non so cosa mi sia preso >> lo fulmino con gli occhi << non mi interessa cosa ti sia preso, lasciami in pace. Vuoi essere mio amico? Benissimo, io sarò disposta ad esserlo, ma non andare avanti. >> rimane in silenzio, con gli occhi fissi sul pavimento di marmo << sono stanca, lasciami in pace >> quasi lo supplico e vado via, senza neanche vedere la sua reazione.Arrivo nella mia camera, prima di aprire la porta incontro Gladys uscire dalla sua.<< Elain, ma cosa ti è successo? >> chiede allarmata<< niente >> taglio corto << mi sono addormentata nel castello e ho saltato la lezione >> spero se la sia bevuta<< Paul è molto in pensiero, dovresti andare a tovralo. Vieni stasera a cena e stai un po con noi. Non capisco cosa ti sta succedeno >><< niente Gladys, niente. Scusami ma voglio andare in camera >>mi fa cenno con la testa ed entro lasciandola li, da sola.Mi butto sul letto, affondando la testa sul cuscino.Credo di addormentarmi, perchè vedo immagini sfocate di mia madre, mia sorella Marlene, Salvador e mio padre. Vedo Sairus e Nathan, sorriermi da un'altra dimensione, felici, spensierati. Queste immagini si alternano ad altre di guerra, Moss e distruzione. Anche se non vedo Oscuro il puzzo della sua presenza è in ogni immagine spaventosa. Non so per quanto ho dormito, a svegliarmi è il rumore della porta, sicuramente i ragazzi saranno li dietro. Li sento chiamarmi<< Elain esci! Dai è ora di cena >>non ho voglia ne di uscire ne di parlare con loro. Comincerei subito a pensare a quello che devo dirgli, o a cosa dovrei fare per salvare la gente. Decido di chiudere le tende e rimettermi a letto e aspettare che si stanchino. Dopo un po li sento arrendersi ed andare via.<< Elain, non so cosa ti sia preso, ma ti prego esci, parliamone. Io ti amo, se vuoi mettere fine alla nostra relazione, dimmelo, ma non comportarti così. Ti prego >> sento la sua voce supplichevole e subito dopo i suoi passi allontanarsi piano piano, quasi strisciando. Sento il cuore stingersi e penso: se solo sapessi ciò che so io, forse capiresti.Mi avvolgo tra le coperte e mi riaddormento, cadendo in un tunnel di incubi e sogni felici, fino a svegliarmi zuppa di sudore subito dopo l'alba.Mi siedo sul letto, prendo le ginocchia con le mani cercando di capire cosa fare oggi, ma ciò che riesco a sentire è solo paura per la mia famiglia.Rimango seduta sul letto per molto tempo, pensando a quando parlare ai ragazzi, ma soprattutto a come dirlo. Sono già stanchi del mio malumore continuo , mi verranno contro se continuo così e per adesso ho abbastanza persone o Moss che vogliono farmi fuori, a quanto dice Sairus. Mi alzo dal letto e metto la tuta, sistemo i capelli e faccio davanti lo specchio qualche prova<< ragazzi ho qualcosa da drivi... >> no, troppo banale << hei! >> no,una cosa così non posso dirla con un'accento quasi felice, non riesco nenache a farlo questo accento.Dopo vari tentativi mi arrendo e mi butto a terra, ai piedi del letto, esausta. Quanto vorrei tornare a casa e sperare che tutto questo non accada, o anche se deve succedere, io non voglio essere in prima linea a combattere. Non voglio che la mia famiglia mi veda morire. È inutile però rimanere ferma a pingersi addosso, è il momento di parlarene, devo solo trovare il momento giusto. Mentre cerco di pensare a qualcosa e mettere al posto le idee, sento bussare alla porta << Elain? Forza è ora di andare >> Zelda puntuale come sempre. Mi alzo da terra, faccio un respiro profondo cercando di darmi la carica per affrontare la giornta ed apro la porta. Zelda, sempre perfetta e tirata a lucido, ci raduna tutti per portarci agli allenamenti. Se pensavo che sarebbe stata una giornata dura, mi sbagliavo, lo è di più. I ragazzi non mi rivolgo la parola ed io li capisco, sono stata schiva e forse in alcuni momento antipatica. Se non voglio avere più contatti con loro, loro faranno altrettanto. Rimango in disparte per tutto il tragitto. Solo Paul mi guarda a volte di sottecchi. Con questa situazione non avrò mai l'occasione di trascinarli tutti in una delle nostre stanze e parlargli. Agli allenamenti Michael è abbastanza teso, lo si vede perchè comincia ad impartirci ordini sempre più pesanti. A fine allenamento sono sfinita, come tutti del resto. Michael ha vietato ogni uso dell'elemento, sicuramente sarà per i Moss che venivano a vederci, forse pensa che possono studiare le nostre mosse e riferirle ad Oscuro. Ma io lo impedirò, Oscuro non deve svegliarsi.Andiamo a pranzare, gli altri prendono il loro cibo e vanno a consumarlo nelle loro camere dicedo che sono molo stanchi. Io annuisco e mi siedo a tavola, da sola. Sento qualcuno dietro di me dirmi qualcosa, ma riconosco subito la sua voce, Paul. << scusami per oggi, ma credo che tu non lo capisca se non facciamo così >> fa una breve pausa << vieni stasera dopo cena da me >>è il mio momento, penso, o non riuscirò più a riunirli in un posto sicuro<< di pure agli altri di venire >><< ma io pensavo... >> cerca di protestare Paul, ma non posso farci niente, anche a me piacerebbe rimanere un po sola con lui ma non posso. << niente ma, Paul. Digli di venire vi devo parlare >>Paul sbianca in faccia, è come se tutte le cose che ha detto o fatto a me gli si piantassero davanti<< devo preoccuparmi? >> chiede, non posso dirgli niente qui alla mercè di tutti, scuoto il capo. << a stasera Paul >><< ci vediamo a lezione, anche se continueremo... >><< questa storia? Fate pure, non mi importa >> dico seccamente, stasera sapranno pure il perchè.Lui annuisce, prima di andarese però, mi da un bacio in bocca<< qualunque cosa dovrai dire, ricorda che ti amo >>sorrido e lo guardo allontanarsi velocemente con il suo piatto e una bottiglia d'acqua fresca.Mi costringo a non pensare a stasera, così aspetto la prima portata, ho una fame da lupi. In un batter d'occhio la pasta fumante è sotto il mio naso, sento l'odore della panna e dei funghi e comincio a mangiare senza sosta. Appena finisco il primo una figura si siede difronte a me con un piatto di calamari imbottiti come il mio. << Gustosi vero Elain? >> alzo lo sguardo ingoiando l'ultimo boccone, Rupert. Quasi mi va di traverso, ingoio a fatica cercando di sembrare più a mio agio possibile << si, non crede? >><< si si, a me piacciono molto >> comincio a parlare come se lui fosse la persona più innocua del mondo. Devo farlo per forza, anche se la repulsione che provo nei suoi confroti è immensa. Non devo fare trapelare che so chi sono e che intendo fare qualsiasi cosa per evitare che Oscuro si svegli.<< come mai da queste parti? >> chiedo noncurante, cercando di nascondere il tremito delle mie mani<< mi annoiavo a rimanere nel mio alloggio >><< capisco, dev'essere molto grande >><< si,è anche molto bello >>gli sorrido e continuo a mangiare la mia insalata di polipo, anche se grazie a lui ho una morsa allo stomaco e non riesco più a mandar giù un solo boccone.<< tu invece? Come mai tutta sola? >><< gli altri erano molto stanchi, abbiamo lavorato molto >><< sarete dei bravi guardiani >><< sicuramente aiuteremo il popolo >><< si si, sarete davvero i migliori >> dice con un sorriso malvagio e gli occhi vuoti, indecifrabili. Il suo tono, il suo sguardo, mi provocano rabbia e odio.<< sicuramente migliori di voi >> dico alzandomi dalla sedia << buon proseguimento di giornata >><< anche a lei, Elain >> dice con un tono vuoto e pieno di sfida. Esco dalla stanza lasciandomelo dietro.

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