4- Il crimine

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Appoggiata al muro perimetrale Hermione osservava in disparte le zucche fluorescenti che fluttuavano sul soffitto, di tanto in tanto le lanterne intagliate si abbassavano minacciose per esplodere in testa a qualche malcapitato ricoprendolo di poltiglia arancione e scatenando ilarità e scommesse su chi sarebbe stato il prossimo ad essere colpito. Seguì nella penombra il muoversi lento delle figure mascherate che si aggiravano per il negozio, parlavano, ridevano, scherzavano, ballavano... sembravano tutti così a loro agio mentre lei, una volta rimasta sola, si sentiva nuovamente fuori contesto.

"Allora non sono il solo a vedere tutto questo come terribilmente sbagliato."

Sussultando girò la testa verso il suo interlocutore a dir poco inaspettato, quasi non si era accorta della sua presenza ad una spanna di distanza finché questi non aveva parlato chinandosi appena verso di lei. A quanto pareva Luna ci aveva visto lungo.

"Ci sono troppi Harry Potter in troppi pochi metri quadri."

Si guardò attorno ma non c'erano dubbi che Draco Malfoy, impegnato a sorseggiare il suo drink mentre faceva vagare lo sguardo sulla sala gremita di gente come aveva fatto lei stessa fino al suo arrivo, si stesse rivolgendo proprio a lei. Si ricordò di quando sette Harry Potter avevano riempito il salotto di Grimmauld Place e avrebbe riso divertita se non fosse stata troppo stupita da quell'abbozzo di conversazione.

"Già." Era più alto di quanto lo ricordasse ed Hermione dovette alzare la testa per poterlo guardare in viso. "Ti facevo un tipo da whisky liscio in bicchieri di cristallo."

Lui scrollò le spalle con noncuranza. "Non potevo non provare un cocktail con il mio nome. Anche se avrei qualche modifica da suggerire." Poi spostò con annoiata lentezza l'attenzione su di lei ed un sorriso beffardo gli fece capolino tra le labbra. "Davvero Granger, Caposcuola. Questo è il massimo della tua fantasia? Mi aspettavo qualcosa di meglio da te!"

Le sopracciglia di Hermione scattarono verso l'alto sbalordita dal fatto che fosse stato l'unico a capirlo tra tutti, ad eccezione di Luna, e Malfoy non si sforzò di trattenere una risatina divertita.

"Osservo i dettagli." Le disse accennando alla spilla che portava.

Solo allora fece caso al costume scelto dal ragazzo che era... beh, un azzardo. Sebbene quell'assurdo e improbabile travestimento gli si addicesse, conferendogli un'aria altera e sostenuta come se fosse stato possibile per lui esserlo di più, qualcuno l'aveva sicuramente visto come una provocazione oltraggiosa. Malfoy lo era stato, in passato, un meschino provocatore, vanesio e arrogante ma se davvero avesse avuto intenzione di provocare qualcuno con quel costume di Halloween, sarebbe stato principalmente sé stesso e si rimangiò la battutina cinica che aveva già pronta sulla punta della lingua.

"Credevo ti saresti vestito da..."

"Mangiamorte?" La anticipò gelido.

Sarebbe potuta essere una conversazione civile e quasi piacevole, se solo le sue frecciatine sulla difensiva non le provocassero l'orticaria. "No." Rispose risoluta fissandolo intensamente.

Si sentì i palmi delle mani sudaticci mentre doveva ammettere che la divisa da Auror in cuoio e tessuto gli calzava divinamente. Era stata fatta sicuramente su misura ed era perfettamente identica alle originali ad eccezione dei bottoni: piccoli bottoni argentati con impresso lo stemma dei Malfoy, lo stesso che aveva sull'anello che portava alla mano sinistra, che sostituivano gli altrimenti anonimi dettagli di quelle originali.

Si umettò le labbra improvvisamente secche prima di parlare in fretta. "Mi aspettavo un Barone Sanguinario. O un Salazar Serpeverde."

Lui le scoccò un'occhiata obliqua che non riuscì ad interpretare e se ne sentì catturata.

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