20- La perizia

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Draco scribacchiò qualche Runa e poi iniziò a fare dei piccoli disegnini ai lati della pergamena: una scopa, un Potter stilizzato che si prende un bolide sulla gamba; sghignazzò mentre li incantava e prendevano vita sulla carta.

La Professoressa Babbling fece un colpo di tosse. "Signor Malfoy. Ha qualche intervento da fare?"

Si rimise serio di fronte all'occhiata arcigna dell'insegnante. "No. Sto seguendo."

"Bene. Allora proseguiamo."

Non era mai stato tra le grazie di Bathsheda Babbling ma quasi nessuno lo era, la materia di per sé implicava concentrazione, memoria e noia e quella donna con il suo cipiglio severo e i capelli grigi sempre raccolti le incarnava tutte perfettamente.

Vide la Granger voltarsi nella sua direzione dalla postazione in cui era seduta, lo sguardo ancora concentrato e una piccola macchia d'inchiostro sulla guancia destra, come aveva già notato le capitava quando pensierosa si portava la mano a sostenersi il viso senza però mettere giù la piuma – fosse mai che dovesse riprendere a scrivere appunti forsennatamente. Entrambi si trattennero dal sorridersi, atto che ormai veniva loro immediato, perché farlo nel bel mezzo di Antiche Rune sarebbe stato quasi come una dichiarazione in Sala Grande.

Zabini si sporse verso il suo banco e, di fronte alla sua opera d'arte, dovette trincerare la propria ilarità alzando il libro aperto. "La tua vena artistica mi ha sempre conquistato."

Il biondo Serpeverde ghignò in risposta all'amico. "E' solo uno dei miei molteplici talenti."

"Sei sicuro che la tua ragazza non ti smentisca? Di sicuro vi conoscete a sufficienza per poterlo dire, o sbaglio?" Insinuò sottovoce per non farsi riprendere a sua volta dalla megera.

"So che godi a minare la mia autostima, ma ne sono abbastanza sicuro." Replicò sostenuto senza nemmeno provare a negare che Hermione Granger fosse la sua ragazza.

"Ah Zabini!" Lo richiamó "Ti conviene chiederle scusa per lo scherzetto dell'infermeria."

Il moro alzò un sopracciglio innocente. "Non so di cosa parli."

"A Grifondoro non hanno il nostro senso dell'umorismo." Lo avvisó.

"Non ti allargare con i consigli." Lo zittì prima di scandagliare i banchi delle prime file in cerca della testa riccioluta in questione.

Malfoy lesse in quel gesto il suo celato timore di ritorsioni. Blaise era molte cose ma non di certo incauto. Infatti, a fine lezione, lo vide avvicinare la Granger e bisbigliarle qualcosa a cui lei rispose assottigliando lo sguardo e sbuffando dal naso impettita, per poi salutarlo con un sorriso cordiale... ma neanche tanto.

Ghignó divertito. L'incidente con il set di gioco stregato non era stato leggero, gli ci era voluto più di uno dei portentosi intrugli di Madama Chips e diverse ore per riprendersi del tutto; la stessa sorte era toccata a King e a Diana - la più sfortunata dei tre. Tuttavia non si sarebbe mai aspettato di trovare la Granger al proprio capezzale divorata dalla preoccupazione, una volta escluso che fosse lì per scusarsi a nome dei suoi compari papabili mandanti dell'incidente. Se non fosse stato per Zabini e il suo discutibile gusto per gli scherzi, prendendosi gioco di lei a proposito delle sue condizioni di salute, probabilmente non si sarebbe presentata. In fin dei conti avevano combattuto una guerra magica affrontando ben di peggio e con risvolti ben più dolorosi sotto tutti i punti di vista, lei non avrebbe mai rischiato di esporsi tanto. Non era il tipo. Dunque forse gli doveva un favore, a quello scriteriato di Blaise, dal momento che il suo orgoglio era stato ben contento di ricevere quella particolare visita inaspettata in Infermeria. Era coinvolta, anzi, qualunque cosa fosse quello che c'era tra loro, quella era la riprova che entrambi vi fossero coinvolti allo stesso modo. O così supponeva, non era abituato ad aver a che fare con i Grifondoro!

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