15- La Flagranza

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Malfoy le aveva proposto un appuntamento ma non era stato specifico né le aveva dato indizi utili su dove o quando.
Più Hermione ci pensava, più realizzava che era pressoché impossibile incontrarsi fuori Hogwarts senza essere scoperti da qualcuno. Avrebbe voluto godersi un'uscita classica senza dover costantemente assicurarsi di non essere beccata in flagrante. Ormai le piaceva la scarica d'adrenalina data dal pericolo di essere scoperti, ma certo non disdegnava la possibilità di un po' di normalità dato che l'idea di intrattenersi piacevolmente con Malfoy era sempre molto allettante.

Si grattó frustrata la testa cotonando ancora di più l'effetto crespo che aveva di natura e concludendo che avrebbero avuto bisogno d'aiuto per organizzare questo appuntamento, c'erano troppe cose che potevano andare storte e necessitavano di qualcuno che in caso potesse intervenire con un diversivo e che fornisse loro un alibi. Un'uscita di gruppo sarebbe stata la copertura perfetta.

Malfoy le aveva accennato che Zabini fosse al corrente di loro ed era abbastanza sicura non avrebbe rifiutato un favore di quel genere a Draco, un incontro segreto da presidiare era molto Serpeverde. Si chiese chi lei avrebbe potuto investire di un compito tanto greve quanto noioso e la risposta fu una sola: Ginny Weasley.

La trovò in dormitorio, intenta a revisionare il compito di Trasfigurazione a cui avrebbe dato un'occhiata per sdebitarsi.

"Ciao!" Esordì forzatamente allegra.

La rossa Grifondoro non staccò gli occhi dalla pergamena. "Di cos'hai bisogno?"

Hermione si ritrasse punta sul vivo. "Do quest'impressione?"

"Di solito sono gli altri che vengono da te. Se sei tu a muoverti significa che è una cosa che non puoi fare da sola." Le disse Ginny schietta prima di ripetere la domanda con una punta di curiosità: "Di cos'hai bisogno?"

"Ok," sospirò sedendosi sul materasso della compagna, "ho bisogno di un favore. Io e..."

Indugiò più del dovuto e l'altra precisò per lei: "Malfoy."

Annuì. "Noi vorremmo avere un appuntamento fuori Hogwarts ma è il caso che qualcuno ci accompagni. Ci potrebbe essere Blaise Zabini, anche se non gliel'abbiamo ancora chiesto, e mi chiedevo se potessi contare su di te."

Ginny restò in silenzio soppesando la richiesta per poi sentenziare con calma: "Hai la più pallida idea di cosa potrebbe succedere se venissi vista in compagnia di Zabini-lo-sciupafemmine e lo riferissero ad Harry? O, peggio, se fosse lui stesso a vedermi con lui. Come potrei giustificarlo?"

Hermione realizzò la verità nelle sue parole sentendosi una stupida per non averci pensato per prima. Mestamente si alzò dal letto. Ginny aveva ragione, ma questo non le impediva di essere comunque delusa dall'implicito rifiuto.

La compagna scosse la chioma fulva e sbuffò. "Allora, quando vorreste andare?"

"Sei sicura?" Le chiese Hermione stupita e titubante. "Non voglio metterti in difficoltà."

"Prega Godric che Harry non lo venga a sapere..." Le disse seria. Poi la sua espressione si addolcì e si mischiò a una ridicolmente scandalizzata. "Un'uscita con quei due Serpeverde, rabbrividisco al solo pensiero!"

*

La gita ad Hogsmeade era l'occasione che aspettavano. La giornata era soleggiata, anche se frequenti nuvole vaporose transitavano ad oscurare il sole di marzo. L'aria briosa s'insinuava ancora fresca tra le pieghe dei vestiti facendole ridere delle giacche svolazzanti.

Hermione e Ginny si dovevano incontrare con Malfoy e Zabini a metà via verso la Testa di Porco. Il losco pub ormai era diventato uno dei luoghi principali di ritrovo per la loro compagnia allargata, con George, Neville e Luna erano soliti andare lì ad infastidire il vecchio Silente con le loro chiacchiere allegre. Per questo lo avrebbero senz'altro saputo in anticipo se ci fosse stato qualcuno di loro nei paraggi. Inoltre Aberfoth era da sempre un tipo discreto, gli interessavano poco gli affari che si concludevano nel suo locale e per questa specifica occasione contavano proprio sulla sua indifferenza generale.

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