19- I precedenti

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La luce opaca filtrava tenue attraverso le finestre e le tende tirate del baldacchino, mentre le prime sveglie magiche iniziavano a suonare.

Hermione si aspettava che quella notte non sarebbe riuscita a chiudere occhio, invece una volta sgattaiolata silenziosamente nel dormitorio, in uno stato di trance estatica si era sistemata e si era infilata a letto. Tempo di appoggiare la testa sul cuscino ed era crollata in un appagante sonno fino al mattino successivo. Avevano fatto relativamente tardi, ma non era affatto assonnata o stanca, anzi, si sentiva euforica e piena di energie.

Non si sentiva diversa, non fisicamente né emotivamente. Aveva qualche piccolo fastidio, quello sì, dove si era premuta inavvertitamente con troppa forza contro la testata in metallo del letto mentre si dedicava al suo piacere, ad esempio, o nell'interno coscia che aveva probabilmente tenuto contratto a lungo attorno ai fianchi magri di Malfoy nella frenesia del momento. Tutti quei segni, insieme all'ombra rosata del morso subito sotto l'orecchio e per fortuna perfettamente nascosto dai capelli, erano testimonianza di quanto fosse accaduto e di quanto reale fosse stato. Perché era stata un'esperienza onirica nonostante la loro insicurezza, i suoi timori e l'ovvio imbarazzo iniziale. Quella notte si era sentita bene ma ora si sentiva benissimo. Si chiese se dovesse scrivergli qualcosa, tramite la pergamena, magari un 'buon giorno' o un 'come va'... ci ripensò immediatamente dandosi della sciocca.

"Hermione," la voce squillante di Ginny la destò del tutto, "hai mica visto se ieri ho tirato fuori dal baule il libro di Incantesimi? E' la nostra prima lezione ma non riesco a trovarlo."

"Mi spiace, non ne ho idea." Rispose mentre iniziava a vestirsi.

L'amica la fissò assottigliando appena gli occhi castani e, un attimo dopo, proruppe in un gridolino eccitato. "Oddio l'avete fatto! Finalmente! Ma quando? Ieri?"

"Cosa?!" Si scandalizzò per esser stata beccata così facilmente e cercò di trascinarla più vicina al suo letto e più distante dalle altre ragazze, che si stavano preparando assonnate per l'inizio della giornata scolastica.

"Andiamo, non puoi mentirmi. Hai quello sguardo..." insistette accentuando il concetto con un ammiccamento provocante. "E stai arrossendo a conferma."

Ad Hermione sfuggì un risolino imbarazzato e a quel punto pensò che niente, quella mattina, avrebbe potuto guastarle l'umore. Lanciò un'occhiata ispettiva intorno a loro e si portò l'indice alle labbra invitando la rossa a contenere l'entusiasmo.

"Granger, esigo i dettagli."

In risposta si sentì avvampare ancora di più. "Non credo che ce ne sia davvero bisogno, niente che tu non conosca già."

L'altra mise un broncio davvero adorabile. "Andiamo... non vorrai tenerti tutto per te, una cosa così grossa...Oh Godric! Si tratta di una cosa grossa?" Il broncio si trasformò in un ghigno allusivo.

Scosse veemente la testa ricciuta. "Ho la bocca cucita."

"Di sicuro non ce l'avevi ieri notte." La voce ridotta a un bisbiglio.

"Ginny!"

"Va bene," le concesse stringendosi nelle spalle, "ti do tregua. Ma tra amiche queste cose si condividono."

Tirò un divertito sospiro di sollievo. "Non mi hai raccontato di te ed Harry."

"Perché non me l'hai mai chiesto, vuoi che lo faccia ora?"

"No, no, no! Per carità!" Replicò turbata, non voleva sapere nessun particolare scabroso sulla vita sessuale dei suoi migliori amici.

Sembrò farsi seria. "L'importante è che sia stato magico e che tu ti sia sentita bene, a giudicare dalla tua espressione sognante direi che lo è stato. Anzi, devi esserti sentita meravigliosamente bene."

Una giusta causaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora