21- La giuria

126 2 0
                                    

Hermione si diresse alla Guferia con in mano la lettera da far recapitare ai suoi genitori. La corrispondenza epistolare tra loro continuava ad essere regolare e precisa, si stava davvero impegnando perché potessero tornare a darle la fiducia che era vacillata dopo la guerra. I toni avevano continuato a distendersi e sembrava che il peggio fosse finalmente passato, o almeno era quello che sperava.

Si chiese quale dimensione di gufo scegliere per portare tutta quella pergamena. Ovviamente era un'esagerazione, ma sorrise alla sua loquacità quando si trattava di scrivere dello studio e del mondo magico a chi voleva bene. Aveva invece ben evitato di approfondire intenzionalmente il velato accenno fatto da sua madre a proposito del ragazzo misterioso delle vacanze di Pasqua.

Pensierosa salì i gradini in pietra che l'avrebbero condotta ai postini alati, come le piaceva considerarli, quando svoltato l'angolo quasi si scontrò con chi stava uscendo.

"Malfoy!"

"Granger." La salutò sorpreso. "Che ci fai qui?"

Lei gli mostrò la lettera ovvia. "Posta."

Un sopracciglio biondo scattò verso l'alto alla vista della voluminosa busta. "Una biografia vorrai dire."

"Non sarei mai così approssimativa da riassumere tutto in poche pagine." Rispose quasi offesa e aggiunse veloce: "Aspettami un attimo", prima di sparire all'interno e dare la busta in carico ad uno dei gufi della scuola che solerte dispiegò le ali in partenza per la sua destinazione.

Hermione sbucò nuovamente sul pianerottolo. "Mi accompagni da Hagrid? Mi devo trovare là con Harry e Ron, potremmo fare la strada insieme."

Lui rispose atono, "Avrei da fare."

Non riuscì a nascondere l'espressione delusa che comparve sul suo viso.

"Ti accompagno fino al cerchio di pietre." Sospiró rassegnato.

Lo scrutó incerta incamminandosi di fianco a lui. "Non voglio disturbarti se sei indaffarato."

Malfoy le lanció uno sguardo asciutto. "Va bene così."

Continuó a spiarlo con la coda dell'occhio. Sembrava teso.

"Cosa facevi tu qui?" Gli chiese banalmente per avviare la conversazione.

Le mimò la stessa ovvietà che gli aveva riservato. "Posta. Ho scritto a mia madre."

Hermione annuì comprensiva chiedendosi come fossero i rapporti tra di loro e se si potesse addentrare in quel labirinto accidentato infestato da fin troppi fantasmi. Decise di non indagare ripiegando su un argomento che lui evitava costantemente con destrezza e che sospettava potesse essere la fonte del suo turbamento.

"Ti stai applicando per i MAGO?"

"Non ho voglia di parlare dei MAGO." Rispose con una smorfia annoiata.

Lo riprese autoritaria puntando un dito accusatorio. "Smettila di fuggire l'argomento Malfoy!"

Draco chiuse la mano sul suo dito concentrandosi nel gesto per poi rilassare le spalle. Intrecciò le dita alle sue e baciandole lieve le confessò: "Parlare dei MAGO uccide la mia libido Granger."

Il fremito che le passò nello stomaco avendo quegli occhi grigi puntati su di lei la fece sospirare e pensare a tutt'altro per più di un momento, così distolse lo sguardo incamminandosi.

Le si affiancò senza lasciarla andare, cosa che lei notò sorridendo internamente.

Era probabilmente quasi certo d'avere la vittoria in pugno nel dibattito, dato il suo silenzio, quando Hermione tornò all'attacco imperterrita. "Dovresti prendere sul serio la tua preparazione. Da questi voti dipenderà l'accesso a più o meno possibilità professionali. Non puoi prendere sottogamba questa cosa."

Una giusta causaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora