19. prigioniero

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In quella notte buia, un'aura di terrore e distruzione aveva invaso la città

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In quella notte buia, un'aura di terrore e distruzione aveva invaso la città. Venom era ovunque e stava distruggendo qualsiasi cosa gli si presentasse davanti. Era arrabbiato, incattivito, nel vero senso della parola. Harry era sempre stato un prigioniero, in primis di suo padre, poi della morte di sua madre e infine di se stesso. La sua estroversione non era altro che un sistema di protezione per custodire le sue fragilità che lo pungevano come degli spilli appuntiti. Gli facevano male, soprattutto dal momento in cui egli non trovò la forza di affrontarli ma li portò dietro con sé, come un masso sulle spalle.

Peter stava oscillando per la città, dondolandosi tra gli alti grattacieli della Grande Mela. Un senso di paura lo travolse, un senso di ansia, di sgomento puro. Pensava al fatto che non avrebbe voluto morire, prima di tutto per la sua ragazza. Non poteva farle questo. Strinse i pugni e continuò ad oscillare fino a raggiungere il luogo in cui erano più dirompenti i rumori: auto vennero scaraventate in aria, palazzi interi distrutti insieme alle loro fondamenta. Era tutto un tale disastro e pensare che solo Spider-Man sarebbe stato in grado di rimettere a posto le cose gli faceva palpitare il cuore nel petto dall'ansia.

Si appostò su un lampione per osservare quella creatura mostruosa da vicino. Era in preda alla collera più totale. Sbraitava, prendeva a pugni qualsiasi cosa gli si presentasse davanti. Era arrabbiato da far paura e Spider-Man percepì la sua indomabile ira che bruciava tutto come un fuoco ardente.

Ce la puoi fare, Pete. Forza.

Con un una capriola atterrò proprio di fronte a Venom il quale lo fissò come un predatore. La sua lingua fuoriusciva dalle sue mostruose fauci, contornate da denti appuntiti.

"Spider-Man, che coincidenza" ringhiò Venom prima di caricare contro di lui. Il ragazzo schivò il colpo grazie ai sensi da ragno e con una raganatela gli avviluppò il grosso corpo. Inutile dire che la nera creatura si liberò dalla sua presa in pochi secondi.

Merda.

La paura si fece strada nelle membra del ragazzo il quale strinse i pugni per dissimulare le prove del suo tremolio incessante. Iniziò a sudare freddo. Mai nella sua vita si era sognato di assistere ad una cosa simile: una creatura spaventosa, mostruosa, tremenda. Il suono della sua voce gutturale gli fece vibrare le ossa.

Non mollare, non puoi adesso.

Venom con i suoi artigli ferì Spider-Man ad un braccio, cercando di divincolarsi da lui e ci riuscì. Il ragazzo digrignò i denti dal dolore ma non poteva tirarsi indietro. Il mostro afferrò un auto e la lanciò contro l'uomo ragno, il quale la schivò. Essa andò a colpire un palo della luce e il rumore assordante dell'allarme riempì le orecchie dei due.

Spider-Man osservò Venom: si era accasciato in un angolo sofferente. Un lampo di genio investì il ragazzo.

Non sopporti i rumori forti, eh? Vediamo se sai resistere a questo.

UNDER MY SKIN - spider-man Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora