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È passata una settimana.
La notte non dormo, non faccio i progetti di gruppo e mi stanno riempiendo di anti depressivi.
Tutti i giorni prego Paola che mi lasci andare in ospedale per andare a vedere Giada, ma non c'è verso.
Allora io ed Edo siamo d'accordo;
Stasera faremo finta di fare una rissa, e ci faremo molto male così ci porteranno in ospedale.
Lo so che è una follia, ma sia io che Edo stiamo impazzendo dalla voglia di vederla.
Mia sorella rosa piange sempre, io cerco sempre di consolarla ma è scontrosa con tutti ed ha pure litigato con Carmine, cosa normale no?
Non le abbiamo detto niente del piano, perché non ce lo permetterebbe.

Rosa ricci

Stavo vicino alla finestra fumando la mia sigaretta.
Vedo Carmine avvicinarsi a me.
"Vatten piecr"
Dissi girandomi dall'altra parte.
"E ja tarantè"
Dice piegandosi sulla mia spalla.
"Ossaje ca nunn'è culpa mij"
Mi allontanai.
"F'ò cess"
Risposi fredda.
"O sacc ca nunn'è culpa tuoje"
Aspirai del fumo, mi girai verso di lui buttandolo fuori.
"È culp e chella chivc ra famiglia tuoje"
Mi guardò con uno sguardo deluso.
"Ti odio"
Dissi, mi si riempirono gli occhi di lacrime.
Sospirò e mi abbracciò, mi dimenticai di tutto ciò che gli avevo detto e scoppiai in un pianto isterico tra le sue braccia.
"Shh, mo s'acconcn tt'cos"
Alzai la testa, ci guardanmo negli occhi e scattò il bacio.

Edoardo Conte

Io e Ciro eravamo seduti su uno dei tanti divani, con e milos gaetano.
Sentii Ciro toccarmi.
"C re"
Sussurrai.
"Facimml mo"
Lo guardai perplesso.
"Mo mo?"
"Mo mo."
Sospirai.
"E ja aizt"
Ci guardammo negli occhi.
"Ricordati il piano"
Disse, poi si avvicinò aggressivamente a me afferrandomi il collo, successivamente mi sferrò un pugno in faccia rompendomi il naso.
Caddi a terra, mi rialzai e gli tirai un calcio in bocca facendogli uscire del sangue, lui mi diede una ginocchiata in pancia, sputai un pò di sangue, mi rialzai e lo spinsi cadde a terra, aspettai che si rialzasse, ma non si rialzò.
Vidi Beppe e Lino avvicinarsi a lui.
Mi avvicinai anch'io e vidi del sangue sotto la sua testa.
Mi spaventai tantissimo, questo non era previsto nel piano.
"CIRO, CIRO!"
Urlò Beppe schiaffeggiandolo.
Non si era mosso di una virgola.
Mi faceva male tutto, mi veniva da vomitare, vidi tutto girare e poi diventò tutto misteriosamente nero.

Rosa Ricci

Sentii Beppe urlare il nome di mio fratello.
Io e Carmine ci avviammo correndo da loro, e vidi mio fratello ed Edoardo a terra.
Mi tappai la bocca con le mani.
"CHIAMA UN AMBULANZA"
Urla lino.
Volevo a vvicinarmi a Ciro ma Carmine continuava a trattenermi.
Dopo poco li caricarono sull'ambulanza, e quello che rimaneva era solo il loro sangue in terra.
Carmine mi abbracciò di nuovo, ricambiai senza dire nulla, non riuscivo più a piangere.

Una Conte Ricci ||Ciro Ricci||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora