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Mi sveglio, è notte fonda.
Un pò di luce lunare entra dalla finestra ed illumina proprio dritto in faccia a Ciro, che è bellissimo.
Sorrido e gli lascio un bacio sulla fronte.
Cercai di riaddormentarmi ma non avevo proprio più sonno.
Mi alzai e mi avvicinai alla finestra.
Guardavo fuori distraendomi osservando il mare, e mano a mano il cielo si fece sempre più chiaro.
Mentre guardavo il cielo schiarirsi sentii che qualcosa non andava dietro di me.
Vidi Ciro che si girava e rigirava nel letto.
Lo osservai svariati minuti aspettando si calmasse, ma non fu così;
Mi avvicinai e mi sedetti vicino a lui ed iniziai ad accarezzarlo dolcemente.
"Ciro"
Lo chiamai sotto voce.
Non rispondeva, faceva solo dei versi, sembrava quasi stesse piangendo nel sonno.
"Amore che tieni?"
Chiesi scuotendolo un pò.
Spostai la mia mano sul suo viso ed iniziai ad accarezzarlo.
"Ou"
Sussurrai.
Non sapevo come calmarlo, perciò rimasi lì finchè non si tranquillizzò e riprese a dormire tranquillamente.
Decisi di tornare a guardare fuori e di chiedergli la mattina cosa gli fosse preso.

Intanto fuori si era fatto giorno e la luce era pazzesca.
Andai in bagno e mi lavai la faccia, poi mi vestii:

Semplice ma carino, voglio vestirmi attillata finchè posso

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Semplice ma carino, voglio vestirmi attillata finchè posso.
Mi risedetti davanti alla finestra e poco dopo sentii Ciro svegliarsi.
"Buongiorno amò"
Dice stropicciandosi gli occhi con la voce un pò roca.
"Buongiorno"
Risposi sedensomi sul letto vicino a lui.
Appenna mi sedetti lui mi tirò verso di lui ed iniziammo a farci le coccole.

Eravamo lì sul letto, lui mi stringeva tra le sue braccia ed io gli accarezzavo la guancia.
"Che tenevi questa notte?"
"Niente perchè?"
Decisi di non dargli preoccupazioni.
"No vabbè niente"
Risposi alzandomi.

D'un tratto venni colpita da una forte nausea.
Mi portai le mani alla bocca e mi piegai tenendomi appoggiata alla finestra.
"Amò c re?"
Disse Ciro alzandosi e venendo verso di me.
Appena mi fu abbastanza vicino quella orribile sensazione di quando stai per vomitare prese il sopravvento, ed iniziai a tossire.
Ciro capì immediatamente e mi raccolse i capelli.
Dopo di che iniziai a vomitare vome se non vi fosse un domani.
Appena mi scese completamente la botta ciro lasciò i miei capelli ed io mi rimisi diritta.
"Staje tranquill, amò nunn'è succies nient, mo pulisc ij"
Disse, poi si avviò in bagno a prendere della carta.
Io mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi, quandi un'altra botta mi colpì.
Mi rialzai velocemente e vomitai ancora.
Appena finii alzando lo sguardo vidi Ciro davanti a me.
"Ma che tieni?"
Disse prendendomi la guancia von una mano.
"Sei calda"
Dice accarezzandomi.
"Aspetta che finisco di pulire"
Disse.

Dopo 10 minuti Ciro aveva finito di pulire, e Beppe ci disse di andare a fare colazione.

Appena mi sedetti con il mio vassoio non potevo fare altro che guardare il cibo con una sensazione di disgusto e nausea assurda.
"Ma c tien?"
Mi domanda Rosa.
"Nu teng famm"
Dissi.
"Stammatin agg sbuccat doje vot e m sent na chiavic"
Rosa mi prese la mano.
"È nurmale che vomiti ma devi mangiare se no poi stai male"
Disse.
"Infatti, poi potresti svenire e non fa bene al bambino"
Aggiunse kubra.

Time Skip

Stavamo andando in sala comune, ed io non avevo mangiato niente.
Ogni volta che mi alzavo vedevo nero e a pallini.
In sala comune mi sedetti sulla poltrona, vicino a mio fratello edoardo, Ciro si era intrattenuto dalla direttrice non so perchè.
"Tutto bene?"
Chiese Edoardo.
"Sisi"
Risposi con gli occhi chiusi con la voce un po soffocata.
"Dai dimme che c'hai non sono scemo lo vedo con non stai bene"
Rispose.
"Ho detto che sto bene"
Risposi più severamente.
"Ma hai mangiato?"
Chiese.
"Sisi"
Risposi mentendo spudoratamente.
"Non mi prendere per il culo"
Disse.
"Oo Eduà, e statt zitt cinq minut ja"
Risposi.
Vidi Cardiotrap avvicinarsi a me assieme a Carmine e a Filippo.
"Ciao Giada"
Dice Cardio.
"Ciao cardio".
Risposi salutandoli tutti e tre con il gesto di una mano.
"ti volevo chiedere se ti va di suonare un po con noi"
Chiese cardio, mi girai verso mio fratello e mi fulminò con lo sguardo.
"Sempre se te la senti"
Aggiunse.
"Sisi certo va bene"
Risposi.
Mi aiutai con il bracciolo della poltrona ad alzarmi in piedi, non appena ci riuscii iniziai a vedere tutto nero.

Edoardo Conte

Non appena mia sorella si alza in piedi cade a peso morto su Carmine.
Carmine la prende al volo e agitandosi le schiaffeggia un pò la guancia.
"GIADA"
La chiama.
"Ma che ha?"
Chiede Filippo.
"Ha sboccato tutta la mattina e poi non ha mangiato un cazzo sta scema"
Dissi in preda al panico avvicinandomi a Carmine.
Carmine la sdraiò per terra poggiandole la testa sulla sua coscia.
"Respira?"
Chiede Cardio.
Carmine si avvicina con l'orecchio al suo naso per sentire, intanto tutti si stanno avvicinando.
Carmine mi guarda per cercare un cenno di approvazione, capii subito che intendeva farle la respirazione bocca a bocca.
Glieli diedi, se la vedrà dopo con ciro.
Mentre carmine iniziava a fare la respirazione io le tenevo su le gambe accarezzandole un pò.
Dopo poco arrivò Beppe seguito da Lino e il comandante.
"O CHE STA SUCCEDENDO"
Dice Beppe guardando verso la ragazza stesa a terra.
Dopo queste parole aprì gli occhi.

Giada Conte

Apro gli occhi.
Sono stesa per terra, e ho tutto intorno;
Subito noto Carmine e mio fratello, poi vedo Beppe e le altre guardie.
"C'hè succies?"
Chiesi un pò rincoglionita.

Time skip

Dopo avermi dato diverse bustine di zucchero mi fecero sedere sulla poltrona e mi stavano misurando la pressione.
"La pressione va bene"
Dice Beppe.
"Giaduzza come stai?"
Mi chiede sempre Beppe.
"Bene grazie"
Dopo di che se ne andarono e tutto tornò come prima, come se niente fosse.
Vidi Ciro arrivare.
"Oh ma c'hè stat?"
Chiede un poco spaesato Ciro.
Edoardo gli spiego tutta la situazione tenendo a sottolineare chi mi avesse fatto la respirazione bocca a bocca.
"Ma ora come stai?"
Mi chiede.
"Bene amò"
Guardò un attimo a terra.
"Ce la fai ad alzarti?"
Mi chiede.
Mi alzo e prendendomi per mano mi accompagna in posto appartato.
"Ascoltami"
Disse.
"Hai una creatura nella pancia".
Disse accarezzandomi il viso.
"Se fai così rischi di perderlo"
Appena pronunciò quelle parole i miei occhi divennero lucidi e scoppiai in un pianto isterico, così mi rifugiai tra le sue braccia.
"Non l'ho fatto apposta, non voglio perdere il mio bambino"
Ciro rimase un attimo perplesso.
"Amò ma stai tranquilla, non è successo niente"
Disse accarezzandomi la schiena abbracciandomi.

Una Conte Ricci ||Ciro Ricci||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora