18

388 7 3
                                    

Sono passate 4 ore.
6 inconcludibili e lunghissime ore.
Le guardie hanno provato a farmi alzare almeno per andare a mangiare, ma non c'è stato verso.
C'era una guardia, mi pare che si chiami Nunzia, che non riuscendo a farmi alzare ha chiamato le sue colleghe Liz e Maddalena.
Ero già nervosa di mio, poiché sono in lutto e non voglio vedere nessuno, perché devono obbligarmi a fare cose che non voglio e a rompermi le palle?
I miei unici pensieri sono proiettati su altro;
Ciro e Rosa quando si riprenderanno? E se Ciro volesse lasciarmi? E se Rosa pensa che sia colpa mia?
E poi pensai, io la uccido a donna Wanda...ma l'ho già fatto...e da qui anche: e se Carmine si vuole vendicare?
Ed è per questo che voglio scusarmi con lui.
Si, scusarmi con lui, avete capito bene;
Una Conte che chiede scusa a un Di Salvo, che cosa strana no?
Ad un certo punto ho pure pensato: <ma la sua famiglia ha ucciso tanti componenti della mia e lui non si è scusato>.
Ma io Carmine lo conosco, so che non vuole essere mafioso e che la mia famiglia non l'ha uccisa lui...e questo casino lo abbiamo fatto io e Pietro.
Ed ora, purtroppo senza di lui, almeno io, devo rimediare.

Sento un braccio che mi afferra violentemente.
"Sientm buon, nuje nun tenimm tiemp a perdr appriess a te"
È Liz.
La guardai malissimo, e le feci mollare la presa violentemente.
"E calmt eh"
Mi disse con fare spavaldo.
Questo non lo accetto, mi fece veramente arrabbiare;
La spinsi è quasi cadde a terra.
"Ma tu ossaje chi song ij?"
Dissi strozzandola.
Maddalena e Nunzia mi divisero da Liz;
"Ij torn ind'a cell, e nisciun m'adda rompr o cazz; c simm capit?"
Annuirono tutte e tre.
"E jamm a verè"
Dissi risdraiandomi.

Rimasi lì sdraiata per non so quanto tempo, fin quando non sentii dinuovo qualcuno toccarmi.
La mano era abbastanza grande quindi delusione che non era più una guardia femmine.
Mi girai verso la figura in questione e vidi un'uomo sulla mezza età, capelli grigi e barba.
"Conte?"
Annuii.
Si sedette vicino a me.
"Senti ma perchè non vieni a mangiare? Sei ancora in tempo e ci sono cose buone oggi"
Pensai un'attimo.
"Nu teng famm"
Sospirò.
"Va bene, senti io comprendo come ti senti"
Mi interessai a quello che stava dicendo e lo guardai interessata.
"Però non puoi stare qui tutto il tempo"
Guardai in basso, aveva ragione dopo tutto.
"C'è qualcosa che posso fare per renderti almeno un secondo felice?"
Senza dubbio;
"Voglio parlare con Carmine"
Dissi alzandomi.
"Ti prego"
Tentennò un pochino.
"Vedo che posso fare"
Sorrisi, l'unica guardia che sembra capirmi..
"Però ora puoi andare a mangiare"
Annuii.
"Va bene"
Mi avviai in mensa, cercando Rosa tra le ragazze.
Mi avvicinai ad una ragazza a caso;
È una ragazza molto bella, capelli scuri, occhi scuri e fisico mozza fiato.
"Scusa, per caso qui c'è Rosa?"
"No, non lo più vista da quando è andata dalla direttrice"
Guardai in basso dispiaciuta.
"Ma te sei nuova giusto?"
"Si, scusami, piacere Giada"
Mi strinse la mano sorridendo.
"Allora piacere mio, Silvia"
Ci sedemmo allo stesso tavolo e iniziammo a parlare del più e del meno.
Nel mentre mangiai abbastanza, o meglio quel che riuscivo.

Dopo pranzo ci portarono in una sala gigante con un piano forte.
"Uaaa come è bello qui"

Ci sedemmo sul divano e continuammo a parlare.

Dopo poco arrivò Beppe.
"Giada"
Mi chiamò.
"Allora? Come sta? Posso parlargli?"
"Carmine è in infermeria"
Mi si strinse un pochino il cuore, dopo tutto è colpa mia.
"Però adessonsta bene"
Si avvicinò un poco di più verso di me.
"Sicura di volerlo vedere?"
Ci pensai su.
"Si"
"Benissimo"
Disse.

Ci avviammo di sotto, dove c'era una sottospecie di cancelletto e dopo un po di corridoio c'era la porta dell'infermeria.
"Sicura sicrua?"
Chiese poggiando la mano sulla maniglia.
"Si, però entra prima tu chiedigli se ha voglia di parlare"
Di spingendolo"

Chiuse la porta dietro di sé, ed io mi avvicinai con l'orecchio destro per sentire.
"Carmine, come stai?"
"E come sto Beppe?"
Ci furono degli attimi di silenzio.
"C'è qualcuno qui fuori che vuole parlarti"
"Ne hai voglia?"
"E falla trasì ja"
Beppe aprii la porta facendomi cenno di entrare.
Eppena entrrai Carmine era un pò sorpreso.
"Giada?"
Chiese.
Appena pronunciò quel nome mi vennero a galla dei ricordi lontani;

Sto giocando con un bambino a pallone, quando Don Salvatore mi porta via per un braccio.
"Carmine"
Gli grido.
"Giada"
Mi risponde allungando la mano.

Poi non ricordo più niente.
"Ou"
Disse toccandomi la spalla, mi ero addormentata ad occhi aperti.
Lo guardai negli occhi.
"C re, m vuo parlà?"
Annuii.
"Carmine io.."
Mi morsi il labbro nel tentativo di non piangere.
Carmine mi guardava con uno sguardo dispiaciuto, quasi di compassione per me.
Scoppiai in lacrime e mi buttai tra le sue braccia.
"Io non volevo ucciderla"
Dissi stringendolo.
"Scusami, scusami, scusami"
Intanto lui mi stava ricambiando l'abbraccio.
"Ij o sacc cumm t sient"
Mi sussurrò dolcemente, io non potevo fare altro che singhiozzare.
Singhiozzai,
"T'o giur, o sienz e colp m magn a muorz"
Mi staccai dall'abbraccio asciugandomi le lacrime.
"Io ti perdono"
Lo guardai sorpresa,
"Ij t sacc buon"
"Tu nun si accussì"
Capii subito dove stava andando a parare la situazione.
"Quando eri piccola eri così dolce, carina, sempre pronta a consolarmi"
Sorrisi ripensandoci.
"Allora non sono l'unica a ricordarlo"
Ridemmo entrambi, lui mi abbracciò sollevandomi.
"Per quanto tempo ci siamo nascosti"
Io lo abbracciai fortissimo.
Mi ripoggiò con i piedi a terra, ed io lo guardai con un sorriso stampato in faccia.
"Però nisciun l'adda sapè, va buò?"
Gli dissi.
"Non possiamo nasconderci per sempre"
"Con calma glielo diremo"
"Ma ij t vogl verè"
Sorrisi.
"E quando non c'è nessuno ci vediamo"
Ci salutammo a tornai in sala comune.





Una Conte Ricci ||Ciro Ricci||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora