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Siamo attorno al tavolo di un ristorante io, Ciro, Edo e Rosa.
Avevamo appena finito di pranzare, e Ciro voleva andare a pagare.
"Aspetta"
Dissi con un sorriso a 33 denti.
Ciro si risedette un po titubante.
"Allora"
Dissi aspettando che Ciro si risedesse.
"Non vi ho fatti venire qui a caso"
Ciro cinse le spalle di Rosa con un braccio e si guardarono per capire cosa volessi dire.
"E ja dici, m miett ansia"
Disse Rosa ridendo.
Sempre con il sorriso stampato in faccia, tirai fuori una scatolina.
"Aprite"
Dissi.
Appena tirarono fuori il test di gravidanza positivo esclamai: "Aspetto un bambino"
A quelle parole Rosa scoppiò a piangere, e Ciro si alzò di scatto e mi sollevò baciandomi.
Edoardo fece una piccola risatina che poi si trasformò in un pianto.
"TI AMO"
Urlò Ciro, per poi riappoggiare le sue labbra sulle mie.
Appena finii di baciarmi con Ciro, Rosa mi saltò addosso strapazzandomi di abbracci.
"DIVENTERÒ ZIA"
Nel mentre Ciro stava prendendo in giro Edoardo che piangeva.
"Ma pcchè staje chiagnenn?"
"Addvient zij"
Ciro scoppiò a ridere e lo abbracciò.

Mentre eravamo in macchina per tornare in hotel, Ciro aprì il finestrino e si sedette sulla portiera e cominciò ad urlare: "Addivient papà"
E lo Gridò per tre volte.
"E ja bast amò"
Dissi scherzando.
Appena arrivammo in hotel Edoardo mi portò in braccio fino alla nostra stanza, poi mi coricò sul letto.
"Ma c tien Eduà"
Dissi ridendo.
Poggiò l'orecchio sulla mia pancia e cominciò ad accarezzarmi.
"Piccolino"
Disse chiamando mio figlio.
"Come lo chiamerete?"
Pensai un po.
"Nunn'o sacc, agg'a parlà cu Ciro"
"Va bbuò"
Controllai l'ora sull'orologio della camera, che segnava le 15.38.
"Devo andare dal ginecologo"
Inarcò le sopracciglia.
"Ma è maschio o femmina?"
"Ma chi?"
"Il ginecologo"
"È femmina"
"Mh va bene"
Mi alzai e afferrai la mia borsa, dopo di che uscii dall'hotel e mi diressi in clinica.

Time skip

"Beh ora è ancora presto per fare un ecografia troppo chiara, si vedrebbe poco e niente"
Disse.
"Beh effettivamente"
"Quando potrò scoprire il sesso?"
Scosse un po la testa,
"Beh dal 4-5 più o meno"
"Ah"
"Ma il nome? Lo avete già deciso?"
"No, devo parlare con-"
Il bussare della porta mi interruppe.
"Buongiorno"
Vidi entrare Ciro sorridente.
La ginecologa sorrise è si avviò verso la porta.
"Vi lascio da soli"
Uscii dalla stanza e chiuse le porta.
Ciro si sedette sul lettino con me e guardò lo schermo che proiettava il bambino.
Guardai i suoi occhi che brillavano mentre guardava lo schermo.
"È tuo"
Il suo sguardo si girò verso di me.
"Non potevi farmi regalo migliore"
Avvicinò la sua fronte alla mia.
"Amore mio"
Poggiò una mano sulla mia pancia.
"Io voglio un maschietto"
"Pure io"
Risposi.
"Come lo vuoi chiamare?"
Ci pensò su un po.
"E nunn'o sacc"
"T piac Carmine?"
Chiesi.
"Cumm'o piecr?"
"E jaa"
Sospirò.
"A te t piac?"
Anuii con la testa sorridendo.
"Vada per Carmine"
Lo baciai sulla labbra.
Mi sdraiai poggiando la testa sul lettino guardando fuori dalla finestra.
Riguardai Ciro.
"E se è femmina?"
Mi chiede.
"Ja decidilo tu per la femmina"
Pensò.
"Maria"
Capii subito perchè disse proprio quel nome.
"Come la nonna?"
Annuì.
Sorrisi.
"Va bene"
Mi diede un bacio sulla guancia e mi accarezzò il fianco.
"Amò, ma c re o baby shower?"
Mi chiese.
"È diciamo una sorta di "festa" per scoprire il sesso del bambino"
"Ahh"
Disse.
"Ma pcchè?"
"Pcchè primm Rosa m'a parlat e stu cos, ma nunn' o sacc si o vogl fa"
Sorrisi un po.
"Perchè? Secondo me è una festa carina"
"E ma chi invitiamo?"
"Ciro, sta nascendo un Ricci"
Sospirò guardando per terra.
"E tien ragion pur tu"
Gli accarezzai i capelli spettinandolo.
"E ja mo nun ce penzamm"
Sorrise.
Si alzò dal lettino tenendomi la mano.
"Andiamo?"
"Sisi"
Mi alzai dal lettino e mi diressi verso la porta.
Ciro la aprì prima di me e allungò un braccio.
"Dopo di lei"
Disse, sorridendo salutai la ginecologa e ci dirigemmo in macchina.
Mi sedetti nel posto davanti con Ciro.
"Ma da quando hai la patente?"
"A cocc mis"
Rispose mentre chiudevo la portiera.
Infilo le chiavi e si girò verso di me.
Allungò un braccio davanti a me e afferrò la cintura del mio sedile, dopodiché la inserì.
"Potevo fare da sola"
Dissi.
"O sacc buon ca tu nun miett maje a cintur"
Risi e poi partimmo.
Mentre andavamo arrivò una chiamata che comparì sullo schermo della macchina.
"È Rosa"
Dissi.
"Rispondi"
Cliccai il tasto verde e salutai Rosa.
"Ciaooo, dove siete"
Ci chiese.
"Siamo vicino al centro, pcchè"
"Perchè anche io ed Edoardo siamo al centro, venite?"
Ciro mi guardò per cercare la mia approvazione.
"Sisi va bene"
Dissi.
"Ce verimm aropp ja, ciaooo"
"Ciaoo"
Poi Rosa chiuse la chiamata.
Ciro parcheggiò la sua enorme macchina nel parcheggio del centro e ci avviammo da loro.
Appena li raggiungemmo Ciro si allontanò con Edoardo, non so che cosa si stessero dicendo, ma non ci feci caso, anche perchè Rosa mi trascinava da un negozio all'altro.
"ANDIAMO ALLA CHICCO"
Esclamò, mi afferrò per un braccio e mi ci trascino dentro.
"Allora come prima cosa andiamo a vedere...I CIUCCETTI"
Disse, così ci avviammo nello scaffale dei ciucci.
Lei stava guardando quelli in plastica, quelli che però sono o da maschio o da femmina.
Io presi un po di ciucci di gomma un po di tutti i colori:

Una Conte Ricci ||Ciro Ricci||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora