24

340 9 2
                                    

Amici scusate per l'assenza ma non ho avuto tempooo!!

Oggi è il 5 luglio, mancavo 20 giorni al matrimonio e Edoardo non si è ancora svegliato.

Oggi mi portano a trovarlo, i medici dicono che si sta riprendendo ma ancora non si sveglia.

Apro lentamente gli occhi e sento due dita sulla mia guancia.
Ovviamente è Ciro, ci hanno permesso di dormire assieme fino al matrimonio, e sono 5 giorni che dormiamo nello stesso letto.
"Te si scetat?"
Annuii alzandomi mentre stropicciavo gli occhi.
Lui era già vestito mentre io ero ancora con la camicia da notte.
"Svegliati, amma scennr"
Non volevo neanche truccarmi, ma dovevo assolutamente coprire quelle occhiaie.
Misi dei jeans neri a vita bassa e un top con un drago sopra, e dopo aver sistemato i capelli mi diressi a fare colazione.
Mi sedetti nel tavolo con Rosa, e ci guardammo intensamente qualche secondo.
"Ij agg capit chi ha spint Edoardo"
Allargai le orbite abbasondo la testa e mi avvicinai a lei con le braccia conserte.
"Chi?"
"È stat carmela"
Sbattei il pugno sul tavolo.
"E certo, chi adda esser stat"
Rosa alzò e riabbassò le sopracciglia velocemente.
"Chella bucchina tien a cap sul pe spartr e' recchij"
Dissi guardando altrove.
"Ess è a mamma e neputet"
La guardai negli occhi.
"E tien ragion pur tu"
Sospirai.
"Rò, è rimast sul na cos a fa"
"C cos"
Mi chiese.
Volevo rispondere ma arrivò Maddalena a dirmi di seguirla in ospedale.
Continuavo a maneggiare la mia collana cercando l'aiuto di Dio.
Salimmo in macchina e ci avviammo in ospedale.
Durante il viaggio ovviamente continuavo a ripensare a quello che avevo detto a Rosa.
Quello che volevo dire prima che mi interrompessero, era che voglio uccidere Carmela;
Sono minorenne, sono incinta, e per di più sono anche una Conte perciò non c'è neanche bisogno che lo faccia io.
Almeno così facendo Edoardo potrà sposarsi con Teresa e potrà avere la custodia di suo figlio.
I miei piano sono chiarissimi, non ne parlerò con nessuno, eh già, nemmeno con Ciro.

Dopo poco arrivammo in ospedale, così scesi dalla macchina e ci avviammo dentro.
Camminavamo per il corridoio in silenzio, c'era una tensione incredibile;
Appena vidi una guardia davanti a una porta mi ci fiondai correndo.
Appena entrai vidi mi fratello sul letto, immobile, attaccato a mille macchinari.
Mi avvicinai con le lacrime che sgorgavano dagli occhi.
Mi sedetti vicino a lui e gli chiusi la mia collana nella mano, poi ci poggiai la fronte sopra.
"Svegliati, ti prego"
Sussurrai.
Mi alzai la maglia e mi portai la sua mano sul grembo.
"Lo senti? È tuo nipote"
Vidi con la coda dell'occhio un suo sopracciglio muoversi.
Continuai a guardarlo, e vidi che continuava a muovere la fronte.
"Sisisi"
Sussurrai abbassandomi su di lui.
"E jam ja"
Dissi accarezzandogli la guancia.
"Arap l'uocchje"
Vidi gli occhi aprirsi piano piano.
In quel momento il mio cuore riprese a battere.
"Edo"
Aveva un tubicino in bocca, sembrava volesse dire qualcosa ma era completamente paralizzato.
Chiamai la dottoressa con il pulsantino sul muretto.
Appena entrò le gridai: "si è svegliato!"
Si avvicinò per andare a controllarlo e poi mo chiese di uscire.
Salutai mio fratello e poi tornai da Maddalena.
Tornai all'ipm con il sorriso stampato in faccia.
Appena vidi Ciro corsi verso di lui per saltargli in braccio.
"S'è scetat"
Dissi sfiorandogli il naso con il mio.
Mi strinse talmente forte che pensavo di esplodere.

Time skip

È sera, io e Rosa stiamo cenando nella mensa assieme a kubra e a Silvia.
Non sono mai stata così felice in vita mia.
Ad un certo punto vidi entrare Beppe.
"Ragazze"
Esclamò chiamandoci.
"Ragazze scusate, posso avere la vostra attenzione?"
Tutte smisero di parlare e guardano verzo la sua direzione.
"Grazie"
Disse.
"Allora, stasera abbiamo deciso di festeggiare la nostra futura sposa"
Tutte incominciarono a sorridere e a parlare tra loro.
"Quindi, finite di cenare che andiamo in cortile"
Ero troppo felice, ed iniziai a divorare tutto.

Appena finimmo di cenare andammo subito in cortile.
Ci permisero di mischiarci tra maschi e femmine.
Ovviamente, ciro si avvicinò a me e mi prese la mano.
Si sedette all'angolo del campetto ed io mi sdraiai tra le sue gambe poggiando il capo sul suo petto.
Il cielo era blu chiaro, e si vedeavno benissimo le stelle.
"Si a vita mij"
Sentii queste parole uscire dalla sua bocca.
Mi strinsi a lui rannicchiandomi tra le sue gambe e le sue braccia.
Mi guardavo in giro per cercare le altre coppie, e dopo aver visto Rosa e Carmine, volevo vedere kubra e pino, ma invece non li vidi proprio felici...

Li vedevo litigare, ma non sentivo cosa si stessero dicendo.
Avvisai anche Ciro e poi andammo a vedere cosa stesse accadendo.
Io e Ciro ci avvicinammo per mano.
"Pinù, ma che stat?"
Chiede Ciro.
"Ancor stu nir emmerd ca s miett mmiez a me e a ess"
Disse indicando prima dobbermann e poi kubra.
"Pino, non mi piace che lo chiamo così"
Dice kubra.
"La vuoi sapere una cosa kubra? Sei una nera di merda anche tu"
Io e Ciro rimanemmo sbalorditi.
"Afammokk"
Concluse, e poi se ne andò.
Vidi gli occhi di kubra diventare lucidi.
Lei aveva gia in mente di lasciarlo, ma so perfettamente che non avrebbe mai desiderato questo finale.
Io e Ciro decidemmo di andercene, non volevamo rovinarci la sera.
Andammo a sederci vicino a Carmine e a Rosa.
"Piecuro"
Chiamò Carmine Ciro.
"Fai piano"
"E lasciali stare"
Dissi ridendo.

Restammo li ancora circa un oretta, poi andammo in camera nostra.

Una Conte Ricci ||Ciro Ricci||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora