Nonostante le sue buone intenzioni, Eryn finì con il dare retta a Mira troppe volte, e così Eric fu costretto a riportarla a casa in braccio mentre lei continuava a scusarsi con Vincent e Maya con la bocca impastata dall'alcool. Suo fratello la sistemò a letto e le mise il pigiama, ma quando fu sul punto di andarsene, Eryn si ricordò che doveva dirgli qualcosa di importante.
«Eric..»
«Sì?»
«Io.. volevo dirti...»
Lui la fissò aspettando il seguito, ma la sua mente era troppo ottenebrata e qualunque pensiero che si formava si disfaceva alla stessa velocità. Eric aspettò poi sorrise comprensivo e le scoccò un bacio sulla fronte.
«Dormi, Eryn. Me lo dirai domani..»
«No, io volevo dirtelo adesso... ma.. non mi ricordo cosa...»
Eric ridacchiò, le rimboccò un'ultima volta le coperte, poi spense la luce e la lasciò da sola. Rivoltandosi nelle lenzuola, Eryn fissò la finestra cercando di ricordarsi cosa voleva che suo fratello sapesse. Era qualcosa che riguardava i lupi... o forse riguardava qualcuno? Ce l'aveva proprio lì, sulla punta della lingua...
Quando si risvegliò era mattina inoltrata e il sole aveva appena superato la cornice della sua finestra per proiettarsi dritto dritto sui suoi occhi. Eryn sbatté le palpebre più volte, e quando si rese conto di quanto fosse tardi, cercò di tirarsi a sedere. Un forte mal di testa la colpì e per un attimo vide la stanza girarle intorno. Se quello era l'effetto postumo di una sbronza, allora non voleva proprio più saperne di bere!
Lentamente riacciuffò tutti i ricordi della sera appena trascorsa e cercò anche di recuperare gli ultimi pensieri che l'avevano accompagnata nel sonno. Purtroppo non ci riuscì. Con un sospiro e un gran bisogno di bere, Eryn si alzò cercando di non barcollare troppo. Raggiunse la cucina un po' traballante e si versò un bel bicchiere di fresca e limpida acqua che ingollò in pochi sorsi. Si sentiva ancora stordita e assetata, ma almeno la stanza aveva smesso di girarle intorno.
La porta sul retro sbatté ed Eryn allungò lo sguardo sulla soglia della cucina. Quando suo fratello fece capolino e la vide, sogghignò come un gatto che avesse mangiato un topo.
«Ehilà, bella sbronzata! Come va stamattina?»
«Oh, ti prego... non urlare...» gli rispose con voce roca.
Eric ridacchiò e asciugandosi il sudore dalla fronte si fece avanti per recuperare un bicchiere.
«Non.. non lo hai detto a papà, vero?» chiese lei titubante.
«Ehy, per chi mi hai preso? E comunque non avrei potuto. Non è tornato.»
«Cosa? E dov'è?»
Eric fece spallucce, poi accennò al bosco.
«Credo sia ancora nel fortino»
Eryn si rabbuiò, poi si lanciò uno sguardo e infine marciò verso la propria camera.
«Dove vai?» la inseguì la voce di suo fratello.
«A darmi una sistemata! E poi da papà! Avrà fame!»
Le ci volle un po' per riuscire a sentirsi almeno sveglia e attiva, e quando fu sicura di poter riuscire a cucinare, lo fece impiegandoci il minor tempo possibile. Quando tutto fu pronto, ripose i panini nella cesta di vimini preferita di sua madre e dopo aver avvisato Eric si diresse guardinga verso il capanno del guardiacaccia. Non sapeva con precisione dove si trovava, ma pensava di poterlo trovare abbastanza facilmente, se non altro perché era giorno.
Con il pugnale infilato nei jeans scuri si avventurò tra i primi alberi, lanciando sguardi attenti a destra e a sinistra. Continuò a camminare fin quando non le parve di scorgere qualcosa. Era qualcosa di simile a un cespuglio enorme, ma era evidentemente più solido di qualunque altro arbusto presente nella vegetazione. Si avvicinò ancora, facendo attenzione e quando intravide Benjamin e Fillis fuori dall'entrata principale sorrise, prima di chiamarli. I Guardiani si misero in allerta quando la sentirono, ma subito dopo sospirarono e la salutarono.

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Fabula
Manusia SerigalaRacconto liberamente ispirato al gioco da tavolo "Lupus in Tabula". Buona lettura a tutti! :) Copertina by Stregatto69 *.* "Il cuore le batteva impazzito nel petto, ed Eryn sentì il respiro farsi corto mentre Sean iniziava l'ennesima cerimonia funeb...