I pescatori se ne stavano in panciolle, con una birra fresca in una mano e una canna nell'altra, cercando di prendere ciò che non erano riusciti a pescare la settimana prima. Il sole era alto nel cielo e l'atmosfera pacifica. Almeno finché il pianto di un bambino non li smosse. Indispettiti per la confusione si guardarono intorno alla ricerca dell'idiota che si era portato dietro il figlio in fasce, ma riuscirono solo a scorgere una zattera malandata che si avvicinava ondeggiando pericolosamente. I due pescatori si alzarono subito sulla barca non riuscendo a credere a ciò che vedevano e non appena scorsero la ragazza con i due bambini a bordo, tentarono di avvicinare la zattera.
Lei era svenuta e ricoperta di sangue, e non appena poterono raggiungerla la tirarono in barca, aiutando poi il ragazzino più grande che stringeva tra le braccia il più piccolo.
«Accidenti, Marv, che diavolo è successo?»
«Ragazzo, come ti chiami? Da dove venite?»
Eryn riuscì a schiudere le palpebre e puntò le iridi vuote su quei due sconosciuti.
«Mor.. ti...»
«Come? Cosa hai detto tesoro?»
«Morti... tutti... morti...»
«Va bene, va bene. Non preoccuparti. Adesso vi portiamo al sicuro»
Uno dei due prese in mano il cellulare e chiamò subito le autorità, avvertendo che ci sarebbe stato bisogno di un'ambulanza.
I pescatori si allontanarono poi dalla zattera malconcia con lo scafo a motore e portarono i tre sopravvissuti al molo più vicino.
Lo sceriffo era già lì ad attenderli e nonostante le loro condizioni, li tempestò di domande. Non avevano documenti, nessuno conosceva il villaggio, e le autorità contattarono i servizi sociali per i due ragazzini. Quando gli dissero che li avrebbero divisi, Caleb ebbe un attacco isterico e si rifiutò di lasciare Eryn. Furono quindi costretti a portarli tutti all'ospedale e a tenerli insieme perché il ragazzino non esplodesse di nuovo e rischiasse di farsi del male.
Il caso finì sui giornali locali, ma nessuno venne a confermare l'identità dei ragazzi. Analisi dopo analisi, passo dopo passo, Eryn fu inserita nel sistema e così Caleb e Bradley. Tutti insieme furono sistemati in una casa famiglia, dove una coppia di mezza età fu lieta di occuparsi di loro.
Ogni notte, Caleb era tormentato dagli incubi, e ogni notte Eryn gli teneva compagnia. Bradley invece sembrava essersi ripreso in fretta.
Nove mesi dopo, la ragazza diede alla luce una bambina dai lucenti capelli biondi e gli occhi di una strana sfumatura nocciola, più dorata che castana. La chiamò Jonie, in memoria di suo padre. Caleb, costretto ad andare a scuola, fu molto felice di poter saltare le lezioni per conoscere la sua nipotina.
«Ti somiglia. E somiglia anche a Jonah.» commentò osservandola.
Eryn gli sorrise e gli fece una carezza. «Vorresti fargli da padrino?»
«Non potrei fargli da padre? Mi avevi promesso che.. ci saremmo fidanzati..» disse lui leggermente imbarazzato.
Eryn sorrise malinconica e spostò lo sguardo sul fagottino che stringeva al petto.
«Mi dispiace, Caleb.. ma non credo che potrei renderti felice..»
Lui ne rimase ferito, ma sembrò capire. «Va bene allora. Gli farò da padrino.»
Eryn sorrise e gli scoccò un bacio sulla guancia. Quella notte, tenuta in osservazione con la finestra aperta sul giardino dell'ospedale, un ululato la raggiunse spandendosi nell'aria come una premonizione. Quando Eryn si precipitò all'infisso per chiuderlo, non vide niente e nessuno, ma ebbe la terribile sensazione che tutto ciò da cui lei, Caleb e Bradley erano scappati fosse riuscito in qualche modo a rintracciarli e si preparasse a riportarli a casa.
Giorni dopo, tornando a casa, i coniugi Wilson trovarono solo un biglietto ad accoglierli. Dei ragazzi e della bambina appena nata non c'era più traccia. E neanche dei loro risparmi nel salvadanaio.

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Fabula
Manusia SerigalaRacconto liberamente ispirato al gioco da tavolo "Lupus in Tabula". Buona lettura a tutti! :) Copertina by Stregatto69 *.* "Il cuore le batteva impazzito nel petto, ed Eryn sentì il respiro farsi corto mentre Sean iniziava l'ennesima cerimonia funeb...