Chapter 1: Izuku e Katsuki

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Izuku Midoriya diede un forte colpo delle bacchette su uno dei piatti e con un rombo forte mise fine alla nuova canzone.

Il sudore gocciolava lungo le sue guance pallide e lentigginose; le palpebre di tanto in tanto battevano per allontanare quelle gocce salate capaci di bruciare.

Le lunghe ciglia erano uno spettacolo per chiunque gli fosse stato molto vicino.

I suoi capelli bianchi arruffati e impossibili da pettinare incorniciavano il suo piccolo viso facendolo quasi apparire come una ragazzina e non un giovane di sedici anni appena compiuti.

«Ottimo lavoro, ragazzi! Per oggi abbiamo finito».

Izuku sospirò felice. Aveva dato il meglio di sé anche in quella giornata rovente di fine luglio e tra non molto sarebbe andato a suonare in un concerto nella bellissima Tokyo.

«Bravo come sempre, Izuku».

Shindo Yo gli sorrise dolcemente prima di lanciargli una bottiglia d'acqua. Izuku la bevve avidamente fino a svuotarne il contenuto in pochi minuti.

«Provvedi anche alla tinta dei capelli; lo sai che tutti sono innamorati di Mido-chan, il coniglietto verde» riprese il ragazzo, punzecchiandogli la fronte.

Izuku mise il broncio. «Sì, lo so. Ma perché non mi avete fatto debuttare con il mio vero colore di capelli? Ogni volta è una tragedia tingermeli!».

«Perché lo sai il bianco stonerebbe con la band».

Tutti, infatti, avevano un colore più o meno scuro dei capelli.

Izuku gli fece la linguaccia, mentre Yo si allontanava verso gli altri membri del gruppo.

Si era unito due anni fa, quando ancora frequentava le medie di Aldera. Poi era entrato allo Shiketsu superando il test iniziale grazie alla sua spiccatissima intelligenza.

Era il più giovane membro del gruppo, gli Starfire Flying e, dopo Yo, vestiva i panni di un secondo e perfetto leader. La band era finanziata dalla Red Rod, fondata da un imprenditore di successo meglio conosciuto come Yoichi Shigaraki.

«Vieni con noi a mangiare, Izuku?» chiese Yoarashi.

Shindo Yo era il cantante principale e suonava la chitarra, Inasa Yoarashi era il bassista, poi c'era Hitoshi Shinso alle tastiere. Il primo aveva diciotto anni, il secondo e il terzo diciassette.

Izuku e Yoarashi frequentavano lo Shiketsu, Hitoshi la U.A. e Yo la Ketsubutsu Academy High School.

«Ti ringrazio, ma stasera passo. Sono stanco» ammise Izuku.

«Si capisce, oggi ci abbiamo dentro ben sei ore!» schernì giocoso Yo. «Riposiamoci, domani è domenica. Possiamo anche vederci per giocare a pallavolo, che ne dite?».

«Sì, buona idea» rispose Yoarashi. «Mi devi ancora una rivincita!».

Il ragazzo dai neri capelli se la rise.

Izuku rinfoderò le sue preziose bacchette nello zaino giallo, prese il suo berretto nero con la visiera e uscì di corsa, salutando gli altri.

Non riuscì a fare che pochi passi che un uomo ben vestito in un completo grigio lo fermò con una mano alzata. Izuku si arrestò così in fretta che le suole delle sue scarpe rosse cigolarono sul marmo che rivestiva il pavimento dello studio di registrazione.

«Perdonami, Izuku. Vorresti seguirmi un momento?» domandò un uomo con un basso chignon e la barba perfettamente curata.

«C-certo, Aizawa-san».

BakuDeku: NoceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora