Chapter 4: La Vera Essenza

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Katsuki teneva gli occhi fissi al muro.

Era nella camera degli ospiti, al piano superiore, con addosso un pigiama del padre di Izuku e la pelle profumata da un buon bagno ristoratore.

La sua incredulità lo portava a rimuginare sul fatto che il destino era davvero incredibile. Non si aspettava che l'aver aspettato Izuku nella speranza di restituirgli il braccialetto lo avesse condotto dritto in casa sua.

Inko era una donna molto premurosa e gentile; la casa era piccina ma molto ben arredata, con tutto l'essenziale e dai toni pastello che conferivano un aspetto molto accogliente.

Izuku aveva fatto il bagno dopo di lui e poi, augurandogli una buonanotte, era sparito verso una scala che scendeva, dietro una porta bianca.

«E' la stanza di Izuku» gli aveva detto Inko con un pigiama in mano. «Questo era di Hisashi, sono sicura che ti andrà bene».

«Grazie per l'ospitalità» era stata la risposta sincera del biondo.

«Scusa il mio Izuku. Non permette mai a nessuno di entrare nella sua stanza. Non per questo è collocata sottoterra proprio perché non vuole essere disturbato».

E da quel momento, Katsuki aveva iniziato a pensare il perché Izuku non volesse portare nessuno nella sua stanza e soprattutto cosa ci fosse di così segreto.

Si girò su di un fianco per fissare distrattamente la parete bianca dinanzi a lui.

Aveva avvisato i suoi genitori che dormiva da un amico e loro non avevano avuto obiezioni, fidandosi completamente di lui.

«Non riesco a dormire» si disse nel buio della stanza.

Prese il cellulare e iniziò a scorrere tra le varie mail e notizie. Il suo amico Eijiro gli aveva scritto che finalmente stava guarendo come si deve e dopo un paio di settimane di riabitazione sarebbe tornato come nuovo.

Katsuki ancora ricordava di come Eijiro, suo alzatore, fosse atterrato male da un salto molto alto dove si era scontrato con Rikido, il Middle Blocker.

L'urto era stato così forte contro il pavimento che Eijiro non si era più rialzato e l'avevano portato in ospedale: contusione della quinta vertebra della colonna vertebrale.

Il biondo tentennò un po' se raccontare all'amico rosso crinito di Izuku ma pensò di lasciarlo riposare e lesse le mail.

Aveva ricevuto una proposta da un'agenzia per modelli e Idol dopo averlo notato brillare in una partita vinta contro un Liceo del nord di Musutafu. Lì per lì non si era voluto spingere di fantasia nel pensare che così avrebbe avuto un gran bel lavoro ma ora, a pensarci bene, voleva tentare.

Così, rispose alla breve richiesta di collaborazione scrivendo il suo nome, età, peso, altezza, indirizzo e numero di cellulare. Quando inviò, il fiato che aveva inconsapevolmente trattenuto, lo rilasciò pesantemente.

Posò il cellulare e cercò di addormentarsi. Erano quasi le ventitré e quarantacinque e la stanchezza si faceva ormai sentire.

Tuttavia, scalciò il copriletto aranciato con forza per andare in bagno, spinto da un'impellente bisogno di svuotare la sua vescica.

Non ci impiegò molto, fortunato anche che quello di cui aveva bisogno fosse vicino alla sua stanza. Fu in quell'attimo che notò una luce proveniente dal basso.

Katsuki si sporse contro il muro. Oltre la scalinata dov'era sceso Izuku c'era la porta aperta ma di lui neppure l'ombra.

Sapeva di non dover ficcare il naso ma era semplicemente troppo curioso per lasciar perdere

BakuDeku: NoceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora