Chapter 13: Istinti e Quesiti

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Dopo svariate foto che sembravano apparentemente uguali, a Katsuki venne gentilmente ordinato di cambiare. Con fierezza s'inginocchiò, il busto leggermente arcuato e torto a tre quarti e una mano sul fianco per poter mostrare bellamente la finezza del tessuto.

Il fotografo malandrino ridacchiò oscuramente. 

«Mido-chan, avvicinati a Katsuki. Porta due dita al mento, l'altra mano agganciala nella piegatura del braccio come se stessi pensando» ordinò l'uomo mingherlino. «Katsuki, tu invece, aggancia un braccio intorno alla vita di Mido-chan come se volessi tenerlo stretto».

Perfino Shota rimase colpito da quell'immagine.

«E ora, voglio una foto sul letto dietro di voi. Allora, Mido-chan si stenderà con le braccia alzate sulla testa, Katsuki si sdraierà accanto a lui. Con una mano ti sorreggi il mento, con l'altra la tieni sul tuo fianco».

I ragazzi non ebbero neanche tempo di pensare all'imbarazzo. Katsuki ebbe uno sguardo felino, ammaliante; Izuku, invece, freddo ma nel compenso perfetto.

«Siete così belli!» squittì Nemuri.

Scattarono foto su foto, in pose semplici fino a quelle decisamente molto ambigue.

Lì per lì Izuku si era fatto decisamente problemi ma quando il fotografo aveva suggerito a Katsuki di issarlo su di una spalla e questo aveva obbedito, il suo senso di imbarazzo era svanito.

Le mani di Katsuki erano gentili, calde e lievemente sudate. Il suo corpo ebbe un guizzo nel farsi sollevare e prendere posto su una spalla forte.

«S-sono troppo pesante?» balbettò. Gli si aggrappò ai capelli senza fargli male.

«No. Te l'ho detto. Sei una femmina!».

Nonostante tutto, il verdino sorrise un po' e quell'espressione così giocosa e fanciullesca venne immortalata nell'ultimo scatto.

Dopodiché Sekijiro annunciò una pausa di mezz'ora, dopo la quale finalmente si sarebbe girata la nuova pubblicità. Prima di lasciare la sala aveva mormorato qualcosa come «Sono troppo belli caldi per non approfittare di fare tutto oggi!».

Izuku sospirò e si diresse verso i camerini.

«Mi dispiace, Mido-chan. Al massimo potete mettervi una maglietta o un accappatoio. Non potete rivestirvi» avvertì una delle truccatrici.

Il verdino roteò gli occhi prima di accettare una t-shirt bianca poggiata sullo schienale di una sedia. Chiaramente gli calzò enormemente, tanto da sembrare un vestitino.

«Tsk! Neanche una oversize puoi indossare! Femmina!» sogghignò Katsuki.

Perché all'altro ogni cosa doveva stare divinamente?

Izuku non voleva guardare eppure i suoi occhi seguirono ogni piega di quel bianco tessuto di cotone che aveva letteralmente fasciato il fisico scolpito di quel Semi-dio. Gli slip erano ancora visibili. Anzi, più che visibili.

«Senti, voglio farti una domanda».

Izuku abbandonò quella segreta ammirazione per Katsuki ed annuì.

«Il mio amico, Izuku, lavora come fattorino per quest'azienda e mi ha detto che avete avuto diverse occasioni per parlare».

Chiaramente lui annuì.

«Che cosa gli hai detto di me?».

Izuku abbassò leggermente gli occhi prima di rispondere sinceramente: «Sono rimasto molto colpito dal tuo talento nella recitazione e sei stato molto gentile quando mi hai aiutato. I colpi di calore mi devastano».

BakuDeku: NoceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora