Chapter 7: Avere Coraggio

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Come previsto, le riserve dello Shiketsu avevano battuto per tre set a zero quelle della U.A.

Izuku aveva dato parecchi consigli preziosi anche se nel momento stesso in cui aveva preso posto in panchina accanto a Toshinori Yagi si era sentito davvero poco bene.

Aveva scorto Katsuki accanto al muscoloso Todoroki Enji, fumante di rabbia per la sconfitta ma non l'aveva salutato. I due si erano solo scambiati un'occhiata.

Una volta a casa, Izuku aveva fatto una doccia, senza mangiare nulla e si era messo subito a letto.

Era riuscito a dormire per una manciata di ore prima di svegliarsi con brividi per tutto il corpo e un calore incredibile. Guardò l'orologio, erano le tre del mattino e sentiva la testa pesante e martellante.

Il giovane andò in bagno di soppiatto: sua madre dormiva e di tanto in tanto russava per la stanchezza del suo lavoro come infermiera dai turni estenuanti.

Prese il termometro e si misurò la temperatura mentre prendeva tempo con il guardarsi nello specchio ovale.

Immancabilmente il suo pensiero volò su Katsuki.

Come poteva quell'esuberante biondo non accorgersi che Mido-chan e Izuku erano la stessa persona? E perché lo odiava così tanto?

Le scene girate per quella pubblicità di preservativi gli attraversarono la mente ancora annebbiata dal sonno. Izuku sospirò, intento a strofinarsi del sudore dal volto pallido.

Tirò fuori il termometro da sotto l'ascella: aveva la febbre e anche alta.

«Trentanove» sibilò.

Si conosceva; non sarebbe riuscito a riposare. Così, decise di iniziare a gettare giù qualche traccia per la canzone richiesta da Sekijiro Kan. Conosceva la pubblicità; era vibrante e con dei colori aranciati-rosa.

Sarebbe andata bene una traccia pop e a tratti rock? Sì, poteva andare.

E come lui impugnò le bacchette anche con la testa dolorante, attivando il registratore del telefono, passò il resto della nottata a suonare, sapendo che niente e nessuno lo avrebbe sentito né intimato di smetterla.


***

Katsuki era felice.

Quand'era andato a vedere la partita molti ragazzi e ragazze si erano complimentati con lui e lo avevano fatto sentire un vero Re. Si era immancabilmente crogiolato in tutte quelle attenzioni fino a quando non era arrivato al conbini.

Il suo datore di lavoro, l'esuberante, muscoloso e pelato Daigoro Banjo spuntò dal bagno del negozio con un viso teso. Katsuki sollevò un sopracciglio.

«So che hai accettato una collaborazione con quell'agenzia per diventare famoso e ne sono contento, sei un bravo ragazzo. Quindi ho deciso di licenziarti proprio per non farti inutilmente affaticare».

Katsuki rimase colpito da quelle parole.

«Ma... Banjo-san, non ho ancora iniziato a lavorare in agenzia! Posso continuare con lei, davvero! Mi piace questo lavoro!» insistette il ragazzo.

«Il tuo contratto scade la fine di agosto, ovvero tra tre settimane esatte. Dopodiché non te lo rinnoverò, Katsuki. E ora inizia pure a lavorare, ragazzo mio».

Il giovane sorrise un pochino mentre si metteva il grembiule e il berretto per poi sistemare alcuni scatoloni zeppi di cibo e giocattoli per cani.

L'uomo lo lasciò completamente da solo; si fidava di Katsuki che gli aveva anche dimostrato di sapersela vedere anche con più persone, di essere bravo in matematica e di capire come accattivarsi i clienti.

BakuDeku: NoceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora