Un'acciaio duro e senza ruggine. Imponente ed impenetrabile.
Quasi come se tale muro fosse l'unica cosa a tenerlo ancora in piedi.
Completamente distaccato da tutto ciò che lo circonda.
Saldato come redini della sua attuale esistenza."Taehyung, mangia. Per piacere"
"Ti ho già detto che non ho fame. Possiamo parlare di cose serie, per piacere?"
L'architetto teneva gli occhi bruni fissi nel vuoto, non si sa se attenti al movimento dell'orologio a pendolo o se più impegnati a fissare quanto bene le pareti si univano tra di loro e al soffitto in uno spigolo dolce ma definito.
In mano un bicchiere di Whisky, stringendolo come se fosse l'unica cosa a tenerlo ancora vivo sulla terra.
"Come vuoi. Ma non puoi bere a stomaco vuoto", Seokjin fece per strappargli il cristallo di mano, ma subito Taehyung rafforzò la presa e spinse violentemente indietro il suo socio.
"Avete rotto il cazzo, smettetela di trattarmi come un demente in geriatria"
"Ascolta, Tae..."
Namjoon si affiancò a lui, sedendosi a mezz'aria sul braccio di quella vecchia poltrona."Stiamo solo cercando di aiutarti, ok? Non hai il diritto di trattarci così"
Era un tono abbastanza crudele per l'essenza così fragile che aveva di fronte, ma probabilmente il non sentirsi oggetto della pietà degli altri avrebbe fatto star meglio l'architetto.
Non che fosse possibile scendere ancora più giù, anche in quel pozzo senza fondo.
"Ci ha chiamato l'avvocato, visto che tu non rispondevi..."
Ma il segretario non ottenne alcuna reazione. Come se non avesse proferito verbo.
Rimase così appeso nell'attesa di un minimo cenno d'interesse per almeno un minuto. Poi si arrese.
"Va bene, non mi sembri nelle condizioni di avere una conversazione decente. Seokjin, andiamo"
"Nam...un po' di pazienza..."
"No. Ha ragione. Aria, per piacere. Nessuno di voi due ha veramente voglia di avere a che fare con un depresso del genere"
"Eddai, Taehyung...lasciati aiutare...", il più grande accennò, più come un sussurro, come se avesse le lacrime sull'orlo delle palpebre che minacciavano di cadere da un momento all'altro.
"Quando l'azienda fallirà fate domanda per una casa di riposo. Vi prenderebbero"
"Taehyung, ora hai rotto il cazzo"
Namjoon quasi urlò, ributtando di getto il cappotto che aveva appena preso sul divano in pelle.
"C'è....c'è poco da scherzare...è per la custodia di Yoonah"
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"E quindi...che si fa?"
"Procediamo, è l'unica"
Jungkook stava imparando diverse cose. Non che non le avesse mai sapute, semplicemente stava trovando modi tangibili per renderle concrete.
E certe cose veramente spaventano. Come hai sempre sentito parlare di una cosa che sembrava così lontana, per poi ritrovartela nelle mani come se non l'avessi mai conosciuta veramente. Ed è cento, mille, milioni di volte più grande di te.
E quei giorni si era reso conto di quanto il mondo vada avanti inesorabile. Anche quando soffri, quando non sei più tu, anche quando ti servirebbe una pausa per ritrovare te stesso...il mondo va e non ti aspetta. È giusto e ingiusto allo stesso tempo. Comprensibile e incomprensibile.
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𝐋𝐞𝐭 𝐓𝐡𝐞𝐫𝐞 𝐁𝐞 𝐋𝐨𝐯𝐞 ᯽ 𝑡𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘
FanfictionNessuno meglio di un musicista può comprendere quanto un oggetto di legno possa salvarti la vita. E nessuno meglio di un architetto può decidere di abbattere e ricostruire qualcosa - 𝑎 𝑠𝑢𝑜 𝑝𝑖𝑎𝑐𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜. Let there Be Love - TAEKOOK by jor...