Capitolo 10

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Tara

È da stamattina alle sette che sono in piedi, le lezioni di danza hanno prosciugato le mie energie e i tacchi che ho ai piedi mi stanno torturando e come se non bastasse tutto questo, devo anche sobirmi le avance dei due ragazzi che purtroppo sono seduti a uno dei miei tavoli.

Non faccio caso al tipo che cerca in tutti i modi un approccio nei miei confronti, spero capisca che non è gradita questa sua attenzione ne miei riguardi. Capisco presto, però, di non avere molta speranza. I suoi occhi castani sono offuscati e il ciuffo corvino che a inizio serata stava dritto sul suo capo e ormai ricaduto sulla sua fronte, basta guardarlo per capire in che condizioni è. Le battute sono sempre più penose e il sorriso che mi alza i lati della bocca nasce più per pietà che per divertimento. Il suo amico sembra comprendere la situazione ma al terzo giro di birre è anche peggio del primo visto che non riesce a tenere le mani al loro posto.

Ovviamente, Andrea, è l'unico ha trovare il tutto molto divertente. So bene che se il tipo esagerasse sarebbe il primo a intervenire ma nel frattempo se la ride prendendomi in giro.

Simona, canto suo, ha i suoi di problemi. La serata sembra particolarmente effervescente sarà che è la vigilia di halloween e i ragazzi sono tutti su di giri.

«Vi porto altro ragazzi?» Mi avvicino nuovamente al tavolo con il tablet già in mano pronta a scrivere.

«Una bella porzione di baci.» Il tipo scuro si avvicina sporgendosi dal tavolo. «Le tue labbra mi fanno impazzire.» Prova a essere accattivante ma biascica le parole, dondolando il capo che non riesce a stare fermo sul collo.

Vorrei alzare gli occhi al cielo in cerca di aiuto e invece li rivolgo alla porta ed è lì, che trovo il mio aiuto e la mia perdizione.

Il vetro si apre mostrandomi l'unico ragazzo che pensavo di non rivedere più.

In un cappotto nero chiuso fino al collo avanza elegantemente nel locale. Le quattro donne sedute al tavolo vicino alla porta restano con il drink a mezz'aria alla sua vista. Come biasimarle.

Sorride al suo amico che lo precede, lascia andare l'uscio che si richiude dietro di lui e poi lentamente sembra controllare ogni angolo del locale in cerca di qualcosa.

Annuisce alle parole del ragazzo leggermente più basso che lo accompagna e continua la sua ricerca nel locale.

Così come lui scruta la sala così io mi ritrovo a fare con lui. La mano destra si alza fino al capo rasato. Passa sui corti fili scuri per poi tornare al suo posto. La bocca carnosa si richiude provocante e io stringo il labbro inferiore fra i denti istintivamente, mentre la sua espressione corrucciata cattura tutti i miei sensi. La pelle scura fa risaltare i suoi occhi, non li ricordavo così trasparenti da non sembrare veri.

Nonostante la luce soffusa l'azzurro brilla come una pietra preziosa attirandomi a se. Da quando ha fatto il suo ingresso tutto sembra sparito nella stanza e il mio cuore batte impazzito a ogni passo che lo avvicina sempre di più a me.

Mi ritrovo a sperare di essere io quel qualcosa che sta cercando.

Non ho più fiato, mentre il suo corpo muscoloso si muove felino fra i tavoli. Sento un intenso calore crescere in petto e sono tentata di afferrare il bicchiere d'acqua del tavolo davanti a me pur di dare sollievo alla mia gola.

Avevo sperato di rivederlo all'inizio, poi mi ero convinta di aver creato tutto io nella mia mente: le emozioni, l'attrazione quel qualcosa che non sono riuscita a spiegarmi.

«Ehi bella, posso prendere il tuo silenzio per un si?» Una mano viscida strattona il mio corpo in avanti. Presa alla sprovvista perdo l'equilibrio, il ghigno del ragazzo che ha provocato tutto mi risveglia dal mio sogno a occhi aperti.

Io vedo la tua Luce Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora