Capitolo 11

67 10 7
                                    

Christopher

Gli occhi si staccano da lei a fatica. Averla così vicina, dopo i giorni passati a guardarla da lontano come un ladro, mi emozionano.

Sento il suo profumo mentre mi obbligo a guardare il menù in cerca della mia cena. È alla mia sinistra, troppo vicina per i miei sensi che la percepiscono come amplificata.

Sento gli altri fare le loro ordinazioni e solo quando la sento allontanarsi torno a parlare con i miei amici.

Veronica insiste con il parlare di quel ragazzo che ha molestato Tara. Tara... che nome particolare. Mi piace. Penso le stia proprio bene.

Annuisco alle osservazioni dei ragazzi e non posso che notare le attenzioni della mia collega quando la sua mano, forse davvero casualmente, sfiora la mia in cerca del mio telefono posato sul tavolo.

Il suo sguardo accattivante è comunque casto in confronto a quello della cameriera che avanza verso il tavolo e la stessa che la prima sera mi aveva proposto di uscire insieme.

«Buonasera. Ecco le vostre bevande.» Posa a uno a uno i bicchieri davanti alle mani che si alzano a turno al nome dell'ordinazione. La mia birra è l'ultima a essere consegnata.

«Sapevo che era la tua.» Mi sussurra accattivante. Non posso che sorriderle gentile e capisco che anche questa sera dovrò aspettarmi una mossa da parte sua.

«Grazie.» Dico portando subito l'attenzione al tavolo.

«Possiamo ordinare anche la cena? Io ho decisamente fame.» Angelo prende il menù per ordinare una bistecca con l'insalata.

Seguiamo il suo esempio e finalmente la bionda ci lascia soli non prima di un nuovo sguardo con occhiolino nei miei riguardi.

«Avevo pensato di iscrivermi in palestra.» Angelo mi guarda come a convincermi a farlo anche io. In realtà non mi dispiacerebbe affatto sfogare un po' di stress.

«Sì, io ci sto.» Acconsento subito seguito da Veronica.

«Adoro le palestre milanesi, sono piene di proposte nuove che a Sassari non trovo, quindi vengo anche io.»

Mario non è affatto interessato allo sport lo è di più all'alcol.

«Propongo un brindisi: a questo primo mese in vostra compagnia, siete stati molto piacevoli.» Alza il bicchiere invogliando tutti a fare lo stesso.

Bevo con entusiasmo la mia birra ghiacciata, nonostante fuori vedo la pioggia ricominciare a battere sui vetri.

Nel riflesso del locale illuminato noto subito la sua figura aggirarsi fra i tavoli. Stanco di guardarla di nascosto mi volto a cercarla, vorrei trovare un modo per poterle parlare ancora ma nonostante anche lei ogni tanto mi cerchi tra i clienti vedo palesemente che non è interessata.

Mi distraggo con quel pensiero da tutti e tutto. Deve esserci un modo per farle cambiare idea. Osservo il suo corpo stretto in quella gonna troppo corta e nella camicia troppo stretta, almeno dal mio punto di vista che come la prima volta ne apprezza ogni curva.

Nonostante sorrida spesso a chi le si rivolge sembra comunque sempre controllata, distante anche con il barman con cui spesso si ferma a parlare.

È una donna complicata, una sfida che non so se voglio cogliere.

L'odore delle bistecca riporta la mia attenzione al tavolo. La bionda vestita come Tara si avvicina al nostro tavolo e ancora una volta mi serve per ultimo.

«Spero sia tutto di tuo gradimento ma se così non fosse chiamami pure, cercherò di soddisfarti personalmente.»

Ringrazio il cielo che almeno ha la decenza di parlare molto piano. Sono imbarazzato dalle sue avances fin troppo esplicite. Mi schiarisco la gola in cerca di qualcosa da dire che non la possa illudere che sono interessato, perché non lo sono affatto.

Io vedo la tua Luce Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora