Capitolo 40

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Tara

«Mi stai davvero prendendo in giro?» fintamente offeso lui ribalta la posizione schiacciandomi sul materasso e io continuo a ridere. «Io mi struggo e tu ridi.»

Annuisco felice, poi le sue mani sono sui miei fianchi con cattive intenzioni.

«No, no. Ti prego. Ti chiedo scusa.» Mi agito sotto di lui. «Ti prego Chris, io non resisto al solletico.»

«Bene.» Le dita non si fermano e non posso che ridere e agitarmi. «Così smetti di fare la stronza.»

Non riesco a tenere gli occhi aperti, ma quel poco che sbircio mi mostra quanto lui è bellissimo al mattino e ancora di più così chino su di me.

«Smetto solo se prometti di non fare giochetti con me.»

«Dici davvero?»

«Certo, sei già complicata nella normalità, pensa come mi manderesti fuori di testa se non mi dici tutto.» Si ferma guardandomi serio.

È praticamente in ginocchio fra le mie gambe.

Gli occhi brillano luminosi e le sue labbra sono incurvate in un lieve sorriso. I miei occhi restano lì. Le ripenso sulle mie e sento la temperatura salire.

«Cazzo, Tara, ora perché arrossisci.»

Le mie iridi risalgono alle sue e non posso che sorridere.

«Ecco, è questo che intendevo.» Lo sfido non tirandomi indietro. Lo vedo esitare, respirare e infine vedo il desiderio scivolare in quell'azzurro sempre così limpido.

«Ed è così che mi hai fatto perdere la ragione.» Con il pollice sfiora le mie labbra chiuse. «Con questo sguardo.»

Al contatto con la sua pelle liscia non resisto e le apro leggermente.

«E con queste emozioni.»

È come se già mi baciasse, nonostante ancora non si sia mosso. Il busto si piega in avanti e la lingua sfiora la mia bocca.

«Sei irresistibile.» Con passione inizia un bacio che mi riempie di brividi. Ben presto l'aria sembra finire e mi aggrappo alle sue spalle certa di cadere.

Con le gambe ne circondo la vita e sento crescere il calore dentro di me. Anaspiamo entrambi, ma non stacchiamo le nostre bocche che insaziabili continuano a rincorrersi.

Il mio bacino dondola leggermente sotto il suo e una sensazione di stordimento mi fa girare la testa.

Esperte le sue labbra si muovono con le mie nel più sensuale e sexy bacio che io abbia mai dato in vita mia. Non vorrei smettere mai.

La mia maglia bianca si alza e le sue dita sfiorano la mia pelle nuda e non posso impedirmi di ansimare sulla sua bocca. Stringo le sue spalle nella lenta risalita che lo porta al mio seno. Le sue mani stringono la presa e io arresto il bacio godendo di quel misero contatto come se mai fossi stata toccata da qualcuno.

«Cielo Tara, sei così sexy.» Arresta il bacio poggiando la sua fronte sulla mia e sento il suo desiderio spingere fra le mie gambe.

Con uno sbuffo scivola alla mia destra.
Porta la mano sinistra sugli occhi e resta così immobile con gli occhi chiusi.

Obbligata a tornare in me sento il cuore scoppiarmi in petto, con un sospiro mi stendo poggiando nuovamente il capo sui suoi muscoli.

«Stai bene?» È ancora immobile e spero non se ne sia pentito.

«Benissimo.» Il suo braccio mi circonda stringendomi a lui. «Pensi che posso restare per la colazione?»

Esito a rispondere mordendomi il labbro. Immagino già Manuela indaffarata in cucina e il fare colazione tutti insieme renderebbe tutto estremamente reale e vero.

Poggio il mento sul pugno chiuso continuando a stare su di lui. Il mio viso e proprio all'altezza dei suoi occhi che mi sbirciano dall'alto.

La sua mano si apre sulla mia schiena e a me sembra di essere a casa, al sicuro ed è da così tanto che non provo questa sensazione.

«Okay.» Annuisco leggermente.

Le sue labbra si aprono in un sorriso così dolce e tenero che mi sento sciogliere dentro. Mi spingo in alto per stampargli un bacio in bocca e mi alzo dal letto.

«Andiamo.» Mi avvio alla porta e guardando indietro lo vedo indossare la t-shirt. Un vero peccato. «Se ti serve il bagno è uscendo di fronte.»

Annuisce e sembra un po' imbarazzato mentre scalzo mi segue nel corridoio.

Quando faccio il mio ingresso in cucina Manuela è dove me la aspettavo cioè ai fornelli. Un dolce odore di plucake fuoriesce dal forno e l'aroma del caffè appena fatto completa i miei sempre magnifici risvegli. Adoro quando non fa la mattina e lei adora vedermi mangiare un po'. Per lei sono troppo magra non che lei sia grossa, ma sicuramente le sue curve sono più sexy e invitanti delle mie.

Ridacchio all'idea della faccia che farà non appena vedrà Chris entrare in cucina.

Con passo silenzioso le sono alle spalle.

«Ma quanto ti adoro.» L'abbraccio da dietro e lei dopo il primo sussulto di sorpresa ride felice.

«Chi non mi adora?» Si sciglio dal mio abbraccio girandosi verso di me con una tazzina ancora vuota in mano e la caffettiera nell'altra.

«Credo che da ora in poi lo farò anche io.» La voce profonda riempie me di brividi e Manu di stupore. Non mi perdo niente degli occhi che si spalanco come anche la bocca del resto e la sua testa che si gira verso la porta. La caffettiera fa un movimento pericoloso nella sua mano.

«Manu il caffè!» Preoccupata urlo.

Svelta la rimette dritta posandola subito nuovamente sul fornello, il tutto senza levarsi l'espressione stupita dalla faccia.

«Buongiorno, Manuela.» Incurante dell'effetto che fa la sua voce roca appena sveglio fa un altro passo verso il centro della stanza.

«Bu... Bu... Buongiorno.» Alla fine riesce a dire girandosi però verso di me.

«Te lo ricordi Chris?» Le chiedo fintamente casuale. I suoi occhi si scuriscono pieni di rimprovero, sollievo e curiosità.

«Sì, sì. Accomodati Chris.» Lo invita con la mano verso il tavolo riprendendo subito il caffè in mano. «Cosa preferisci a colazione?»

«Va benissimo il caffè e un po' di latte se lo avete, ma vi aiuto.» Si dirige verso il frigo mentre io recupero le stoviglie per tre.

Come se fosse a casa sua prende il cartone dal frigo per poi aiutarmi ad apparecchiare.

Manuela è quasi con le lacrime agli occhi a fissarlo.

«Manu, prenderesti i dolcetti meravigliosi che hai preparato.» Mi siedo al mio solito posto e faccio cenno a Chris di sedersi alla mia sinistra proprio di fronte al posto preferito dalla mia coinquilina.

«Oh, certo. Eccoli.»

L'odore si fa più intenso non appena apre il forno e il mio stomaco non può non brontolare facendomi arrossire.

«Chris scegli pure.» Li poggia accanto al ragazzo che li guarda incantato.

«Manuela è una cuoca meravigliosa se non fosse per lei io mangerei sempre fuori.»

«Non sai cucinare?» quando la sua attenzione è su di me come in questo momento, che curioso mi chiede di me, io sento il corpo formicolare e la paura di dire qualcosa di sbagliato solleticarmi la nuca. Quando sono diventata così insicura?

«No, sono un disastro.»

«Esagerata.» Anche Manuela si è ormai seduta e lei e Chris si sono già versati il latte e il caffè.

«Forse anche peggio.» Insisto con Manuela che mi rimprovera silenziosamente. Vorrebbe farmi fare buona figura, ma purtroppo non ho speranza.

«Beh. Io invece sono molto bravo.» Rassicura tutti lui, così sappiamo che con lui potrò mangiare. «Mai come te Manuela. Non riuscirei mai a fare un dolce così buono.» Avvicina il plumcake alla bocca addentandolo con i suoi splendenti denti bianchi.

I due iniziano a parlare di ricette e allora anche io mi affretto a preparare il mio latte. Resto ad ascoltarli e per un attimo mi sembra che tutto sia finalmente al suo posto.

Io vedo la tua Luce Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora