Capitolo 9

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La sua mano nella mia, le nostre dita intrecciate mentre lui correva, e io cercavo di seguirlo tenendo il passo

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La sua mano nella mia, le nostre dita intrecciate mentre lui correva, e io cercavo di seguirlo tenendo il passo. Ma aveva le gambe molto più lunghe delle mie, quindi dopo due passi mi venne di già il fiato corto.

«Lucas perchè mi hai trascinata qui fuori?» gli domandai, quando finalmente decise di arrestare la nostra corsa. Ci trovavamo nel cortile della scuola, abbastanza lontani dall'edificio e non capivo per quale motivo fosse venuto a prendermi in classe con tutta questa foga.

«Avevo voglia di stare un pò da solo con te, non ti va?», si appoggiò all'albero dietro di noi e poi mi afferrò le braccia per avvicinarmi ancora di più al suo corpo.

«Si, certo che mi va, ma forse ci siamo allontanati troppo e tra poco la ricreazione finirà» risposi guardandomi indietro, preoccupata che potesse scoprirci qualche insegnante. Era severamente vietato allontanarsi troppo dall'istituto.

«Rilassati piccola, non ci troverà nessuno, ti fidi di me vero?».

Annuì nonostante non fossi molto convinta, ma non feci in tempo a formulare qualche altro pensiero che si avventò sulla mia bocca. Ci eravamo già baciati altre volte, ma in quel momento lo fece con urgenza e con una foga che mi lasciò stordita per un attimo.

«Lucas sono seria, dobbiamo tornare in classe» cercai di parlare mentre lui non sembrava volersi fermare a divorarmi le labbra, e un campanello d'allarme iniziò a suonarmi nella testa.

Senza curarsi minimamente di quello che gli avessi appena detto, strinse con forza i miei fianchi facendo scontrare il suo bacino con il mio, e sentii il viso andarmi in fiamme quando mi accorsi di qualcosa di duro contro la mia coscia.

Spostai la testa per staccarmi dalla sua bocca e cercai in tutti i modi di divincolarmi dalla sua presa sul mio corpo, ma i miei sforzi erano tutti inutili, era più forte di me ed io iniziai a tremare dalla paura per ciò che sarebbe potuto accadere.

Le sue dita risalirono avide verso la gonna della divisa e si insinuarono al di sotto, nel frattempo gli urlavo di smetterla e iniziai a piangere perchè realizzai che non aveva intenzione di fermarsi e non mi avrebbe sentita nessuno a quella distanza.

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