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L'allenamento era stato tremendo...

I ragazzi scheggiarono nelle rispettive stanze, con in mano pomate ed analgesici, non appena Aizawa li lasciò andare...

Anche Denki ed Izuku erano disfatti, dopo aver fatto tutto l'allenamento insieme, e si apprestavano a tornare in camera quando Aizawa si avvicinò a loro

A:" Kaminari...ti posso parlare?"

Denki sorrise, annuendo, e fece un cenno ad Izuku per precederlo in camera...

Quando rimasero da soli Aizawa iniziò a camminare, avvicinandosi ad una piccola panca nella palestra, e vi si sedette sopra aspettando che il biondino si sedesse al suo fianco

A:"..va tutto bene?"

Queste furono le prime parole che l'eroe professionista, che Denki ammirava profondamente, gli rivolse in privato...

Per quanto assurdo potesse sembrare, e nonostante l'apparente carattere giocoso del minore, Aizawa aveva sempre temuto un po' il biondo elettrico perché pensava che non fosse ancora pronto a parlare sul serio...

Ma ora, mentre lo vede togliersi le cuffie con espressione seria, che è giunto il momento per lui di fare un passo avanti

A:" quanto?"

Il biondo trasalì, posandosi le cuffie sulle gambe, per poi sospirare guardando diritto di fronte a sé

D:" almeno il triplo..."

Il corvino annuì, sentendo un brivido passare lungo la sua schiena, e si girò verso di lui

A:" sai che è pericoloso se non impari a sfruttare pienamente il tuo Quirk...se dovessi scatenarti, senza controllo, potresti rischiare di mandare in corto circuito tutti i tuoi nervi e le tue cellule... La UA esiste per questo...per insegnarvi a controllare pienamente il vostro potere... Se lo usi solo in parte, come stai facendo, non riusciremo ad aiutarti... IO non riuscirò ad aiutarti..."

Denki sospirò, continuando a guardare di fronte a sé, e non c'era allegria nei suoi occhi quando alzò i pollici facendo la faccia da ebete...per poi riabbassarli e sospirare di nuovo

D:" ho sempre... h-ho sempre creduto che sarebbe stato meglio così... che sarebbe stato bello, un giorno, scaricare il potere al massimo ed aspettare la fine...sentire, finalmente, il mio cervello implodere su se stesso...e vedere il buio..."

Aizawa trasalì, a queste parole così serie e così dure, ma rimase in silenzio aspettando che il ragazzo continuasse

D:" credevo, stupidamente, che ci sarebbe stato un momento come quello negli anime... Un momento in cui, la mia anima, sarebbe uscita dal corpo ed avrei visto la reazione della gente che mi circonda alla mia morte... Volevo vedere se mio padre avrebbe pianto o se, più semplicemente, avrebbe assunto una controfigura per farlo... Volevo vedere come avrebbero reagito i miei compagni di classe...chi di loro si sarebbe disperato... Volevo sapere se Mineta sul serio, come mi ha detto più volte, mi avrebbe comprato delle poppe di gomma per il viaggio ( da passare a Caronte per farlo stare tranquillo) e se...e s-se Kirishima mi avrebbe confessato di avermi sempre amato mentre, teneramente, mi avrebbe stretto la mano in lacrime... È stupido vero? "

Gli occhi gialli si girarono, verso quelli neri dell'insegnante, e si inumidirono appena

D:" questo è sconveniente vero? Parlare con lei, con colui che dovrebbe insegnarmi ad utilizzare il mio Quirk, di problemi personali... è sconveniente vero? Lei non è qui per questo... l-lei...lei è qui per renderci più forti ed io...io non sono forte..."

Aizawa prese un profondo respiro, pensando alle parole giuste da usare, per poi sciogliere un pezzo della benda di cattura e giocarci tra le mani

A:" no...non credo che sia stupido...nessun grattacielo, per quanto ferro e cemento possa contenere, può rimanere in piedi senza valide fondamenta...e la tua mente..i tuoi sentimenti...sono quelle fondamenta... Sai .. anni fa conobbi un'altro ragazzo che ti assomigliava tantissimo...era sempre allegro, su di giri, trascinava tutta la classe in milioni di marachelle e ,sembrava, che niente e nessuno potesse farlo diventare triste...."

Gli occhi dell'insegnante si chiusero per un momento, inspirando lentamente, per poi riaprirsi verso di lui

A:" Oboro, questo era il suo nome, era l'anima della UA...forte...leale..sicuro..allegro... Ma anche lui, come te, era molto più di ciò che mostrava... U-un giorno... u-un giorno ci fu un attacco dei villain e noi... n-noi ce la siamo cavati per un pelo... Eravamo tutti shoccati da ciò che, realmente, era il mondo dell'eroismo ed io e Present Mic volevamo solo parlare con lui ..parlare con Oboro e dirgli che accettavamo quella strampalata idea di aprire un'agenzia insieme... perché... pe-perche avevamo avuto paura, per la prima volta nella vita, e volevamo essere sicuri c-che... c-che nessuno ci avrebbe mai divisi..."

La voce del corvino si ruppe, sulle ultime parole, e Denki tremò nel vedere delle lacrime affacciarsi in quegli occhi circondati da occhiaie

A:" m-ma...ma lui non c'era più...lui era stato ammazzato, o così almeno ci avevano detto, da i villain ... Lui...lui non c'era più ed io e Mic sono anni che cerchiamo, incessantemente, di non far accadere più qualcosa del genere...e sai perché?"

La mano di Aizawa si sollevò, posandosi sui capelli del biondino, per poi sorridere dolcemente

A:" perché quel dolore non passerà mai più Kaminari... Quel dolore accompagnerebbe chi ,di loro, ti ha voluto bene... Probabilmente Sero si chiuderebbe in camera sua.. Mineta farebbe si delle battute ma, credimi, non riuscirebbe più ad andare avanti...e molti altri della classe, semplicemente, abbandonerebbero questo sogno perché non esiste una classe A senza Kaminari... Ed ora guardami...guardami e dimmi, ancora, che vorresti vederli in lacrime per te... Pensa a loro...pensa a tutti loro e dimmi, nel tuo cuore, cosa provi nel vedere il viso di qualcuno di loro avvolto dal dolore peggiore che si possa provare..."

Denki si alzò in piedi, chiudendo gli occhi, e si avvicinò ad un piccolo palo di ferro che era stato installato appositamente per lui

Prese un respiro e, puntando il dito sulla superficie di legno, scaricò una forte scossa...molto più forte di quelle a cui, l'insegnante, era abituato

Gli occhi gialli si riempirono di lacrime, girandosi verso l'uomo, e si passò semplicemente la mano in mezzo ai capelli

D:" no... i-io...i-io non voglio vedere i loro volti così...i-io...io non voglio vedere il SUO volto così..."

Anche Aizawa si alzò, posandogli una mano sulla spalla, e sorrise stringendogliela appena

A:" allora, da domani, combatti con tutto te stesso per fare in modo che non succeda mai ok?"

Denki annuì, concedendosi un piccolo sorriso, ed insieme si incamminarono verso l'albergo in silenzio

E fu solo davanti alla hall che, con voce bassa, l'insegnante attirò di nuovo la sua attenzione

A:" posso chiederti chi?"

Denki sorrise, guardando All Might senza la sua Muscle Form, per poi incamminarsi verso la stanza

D:" questo, se permette , e personale Sensei"

Un occhiolino, ed una piccola scossa, fecero sorridere il corvino che alzò un pollice in suo onore...

E quando lo vide sparire nell'ascensore, sparando la musica a palla nelle orecchie, si concesse di ricominciare a respirare

A:" chiunque sia... basta che ti tenga in vita..."


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