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Komorebi si concentrò sull'orologio a muro per decifrare l'ora, non aveva mai imparato a leggerlo. Ci aveva provato per anni, ma niente. Non gli entrava in testa quel ragionamento così facile per chiunque. Mancava un ora e mezza alle 11, e doveva ancora capire dove si sarebbero visti. Probabilmente, pensò, avrebbe fatto meglio ad andare a casa sua tra un ora, per prenderlo in contropiede ed incontrarsi mentre usciva. Si, decise, avrebbe fatto così.

Mentre si avviava verso la doccia sentì il corpo in un modo nuovo, come se fosse abbracciato da qualcosa di morbido, caldo, rassicurante. La presenza di Acquamarina durante la notte aveva lasciato un alone nella sua stanza, lo sentiva vicino nonostante non lo fosse, ciò lo calmava. Chiusa a chiave la porta del bagno, vi pose davanti una sedia, per impedire a chiunque di entrare, e gettò uno sguardo verso la piccola finestra sopra il lavandino. Fuori gli alberi ondeggiavano leggermente, avrebbe fatto bene a portarsi una felpa con la zip.

Poteva anche sentire il corpo caldo, ma la mente era tutto un altro paio di maniche, non poteva abbassare la guardia in nessun momento, e non poteva permettersi errori, come il non chiudere a chiave, sprangare il più possibile l'unica entrata. Abitava in quella casa sin dalla nascita, eppure la sua testa gli urlava di controllare e ricontrollare le via di fuga possibili, ripassare i piani di fuga con scrupolosa meticolosità, e sapeva che, in un certo senso, sarebbe riuscito a passare per la finestra in caso di pericolo, anche se si sarebbe fatto molto male. Molto male. Qualunque cosa avesse fatto, in ogni parte della casa si fosse trovato, avrebbe sempre sentito le ombre dei ricordi sbucare fuori dalle tenebre, per cercarlo e ricordargli ogni giorno ciò che era successo e sarebbe successo di nuovo.

Era difficile persino entrare nella doccia. Al solo pensiero di doversi spogliare, rigorosamente non davanti allo specchio o i flashback lo avrebbero mangiato vivo, gettare i vestiti sporchi nella cesta, regolare l'acqua, aspettare nudo con le braccia conserte, poi fermarsi sotto il getto e sentirsi meglio per quei minuti che precedevano l'insaponamento, il risciacquo e poi l'immensità del tempo trascorso nell'accappatoio... tutto ciò lo scocciava, e fosse stato per lui non l'avrebbe affrontato. Essendo sabato, in situazioni normali non avrebbe dovuto vedere nessuno fino al lunedì, ma fortunatamente nella sua vita era entrato Acquamarina, così si era obbligato a lavarsi. Non voleva puzzare o essere sporco, voleva anzi fare la migliore impressione possibile al ragazzo, dando l'idea di essere una persona curata, e non talmente a pezzi da non riuscire a prendere in mano del bagnoschiuma.

Con un sospiro silenzioso aprì le ante della doccia, entrò e se le richiuse dietro gettandosi sotto il soffione e la sua acqua bollente. Muschio bianco o Pino Silvestre? Pensò, forse per la prima volta. Che mi importa, è uguale. L'incontro con Acquamarina lo rendeva nervoso, eppure non vedeva l'ora, dovette persino raffreddare l'acqua. Mentre si passava il sapone sul collo, sul torso ed interno cosce ripensò a quella notte, sentendo improvvisamente un caldo quasi insopportabile. Erano stati vicini, schiena contro schiena, con i piedi che si toccavano. Ma prima di addormentarsi si erano baciati. A lungo. Il suo cuore, al solo ripensarci, mancò di un battito. Arrossì violentemente, ancora non riusciva a crederci. Si era sporto sin troppo in quella situazione, si era scoperto, aveva lasciato fluire il flusso delle emozioni anziché quello dei pensieri. Ma ancora sentiva il desiderio premergli sulle labbra che livide non riuscivano a staccarsi, il giorno prima, da quelle di lui.

Si costrinse a chiudere l'acqua, asciugarsi in fretta e correre a casa di Acquamarina. Non poteva tardare trattenendosi nei ricordi, doveva andare da lui. Ad un tratto, mentre si rivestiva, venne preso da un dubbio esistenziale. Era successo davvero, o se lo era immaginato? Non che lui avesse dormito lì la notte precedente, ma il sentimento dietro quei baci. Quell'ipotesi lo fece gelare. 

AcquamarinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora