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<<Innanzitutto partiamo dai calci.>> disse Mitsuki. Avvicinandosi e cingendogli la vita con le mani, gli fece spostare il peso sulla gamba destra, poi si mise di fronte a lui. Scagliò un calcio diretto all'aria, e lo incitò a fare lo stesso. Komorebi inizialmente non ci riuscì, tuttavia Mitsuki attese che ripetesse quello stesso gesto finchè non gli venne quasi naturale.

Tornò a cingergli la vita con le mani e quel tocco così caldo e rassicurante gli fece desiderare che non si allontanasse mai, scacciò quel pensiero. Mitsuki esercitò una leggera pressione indicandogli la rotazione giusta per poi dargli un esempio di calcio laterale, e poi gli insegnò a farlo ruotando il corpo. Si fece sera, e gli altri se ne andarono dal magazzino per tornare a casa, rimasero da soli ad allenarsi fino a dopo il tramonto quando, con il fiatone, si fermarono.

Erano sudati ed affannati, tuttavia Komorebi si sentì contento, stava imparando. Certo, a poco sarebbe servito contro Liam ed i suoi amici, però forse se si fosse scontrato soltanto con Liam avrebbe potuto fare qualcosa di diverso dal prendere i pugni.

<<Ti ringrazio, davvero.>> disse, mentre tornavano a casa. Non abitavano vicini, tuttavia la strada era la stessa. Mitsuki sembrava meno affannato di lui.

<<Mi piace la tua compagnia, vorrei conoscerti meglio.>> gli disse.

Komorebi arrossì e si fece nervoso, iniziò a giocare con la manica della felpa e mormorò un si.

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