Mentre usciva dal palazzo e si incamminava verso la tavola calda, Hallie si domandava cosa potesse essere di tanto urgente. Forse Carter voleva discutere del loro attuale rapporto, che poteva essere definito come una semplice conoscenza. Hallie non credeva che lui fosse suo amico, dato che il loro primo appuntamento era stato più imbarazzante che interessante.
Camminava lungo il marciapiede, gli occhi sempre incollati allo schermo del cellulare. Los Angeles era come al solito molto affollata, piena di persone che andavano a cena fuori, che tornavano a casa da lavoro o che semplicemente volevano fare una passeggiata. Nessuno aveva il timore che potesse succedere qualcosa di brutto. A Woodsboro, la morte di Tania avrebbe sconvolto l'intera cittadina. Ma qui no.
Proprio in quel momento, Hallie era impegnata a leggere i lunghi messaggi che erano solite scambiarsi lei e sua cugina. Erano principalmente messaggi divertenti, fatti di battute, risate, sticker. Molti erano dolci e affettuosi, come due sorelle che si vogliono bene. Hallie sorrise genuinamente leggendo quei messaggi.
Fu allora che le arrivò un nuovo messaggio. Non era da parte di Carter né di Brandon. Era Tania. O meglio, qualcuno che aveva rubato il cellulare di Tania e lo stava usando per mettersi in contatto con lei.
Da Tania: Ciao, Hallie. Ti sono mancato?
Hallie restò a leggere quel messaggio per un minuto intero, senza smettere mai di camminare. Quando finalmente si fermò, andò a scontrarsi con una donna che stava camminando dietro di lei.
«Ma guarda dove cammini!» la rimproverò la signora, infastidita, per poi camminare via senza darle il tempo di chiedere scusa.
Hallie la ignorò e tornò a concentrarsi sul cellulare. Doveva pensare a una risposta. Una risposta fredda, di poche parole. Una risposta che gli facesse intuire che lei non aveva paura di lui. Allora digitò rapidamente sulla tastiera per poi schiacciare il tasto di invio.
Da Hallie: Che cosa vuoi adesso?
Hallie riprese a camminare, aumentando il passo e senza osare distogliere gli occhi dallo schermo. Apparvero i tre puntini. Tania stava attualmente digitando la sua risposta. Sarebbe stata una spiegazione del motivo per cui l'aveva uccisa? O una minaccia di morte? Molto più probabile la seconda opzione.
Da Tania: squartarti e appenderti a un albero.
BIIIIP! Hallie si fermò appena in tempo prima che un'auto la investisse. Non si era resa conto di star attraversando la strada, concentrata com'era sul cellulare. L'autista la insultò ma lei non si scusò neanche. Semplicemente continuò a camminare.
Arrivò alla tavola calda pochi minuti dopo. Aprì la porta ed entrò, facendo suonare la campanellina che annunciò il suo arrivo. Si guardò rapidamente intorno, alla ricerca di Carter, poi lo vide, seduto al tavolo in fondo. Lo raggiunse e si sedette davanti a lui.
La tavola calda era vuota, eccetto per loro due e il proprietario. Mancava poco alla chiusura, quindi dovevano sbrigarsi.
«Ti senti bene?» le domandò Carter, notando che aveva il fiatone e che aveva la fronte madida di sudore.
«Di che cosa volevi parlarmi?» Hallie ignorò completamente la sua domanda e andò dritta al punto.
Carter abbassò lo sguardo, preparandosi a sganciare la bomba. Poi, senza guardarla in faccia: «Andiamocene da questa città.»
Lei sbarrò gli occhi: «Che cosa?»
«Sì, andiamocene. Almeno finché non sarà sicuro tornare.»
«No, Carter. non posso farlo. Mi dispiace.»
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Scream - L'ultima chiamata
FanfictionTERZO VOLUME DELLA TRILOGIA "SCREAM H25" Aspettati l'inaspettato. CONTIENE SPOILER DEI PRIMI DUE VOLUMI Sono trascorsi due anni dalla serie di omicidi perpetrati da Jim Kennedy e Yara Hamund. Tania frequenta il Williamson College mentre Hallie ha de...