22 - Fine della recita

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Joni estrasse la lama dalla sua carne, un ghigno sinistro stampato sul volto. La ragazza si passò una mano tra i capelli, sporcandoli col sudore del palmo. Nell'altra mano stringeva il pugnale, il sangue che gocciolava sul pavimento.

Hallie restò a guardarla sbalordita. Era proprio lei, la ragazza per cui aveva rischiato tutto, quella che aveva cercato di proteggere sin dall'inizio, senza sapere che doveva proteggere se stessa proprio da lei.

«Joni... Joni, perché...?» riuscì a dire, mentre la ferita smetteva pian piano di sanguinare copiosamente. Hallie faticava a restare lucida, troppo debole anche solo per metabolizzare la situazione in cui si trovava.

Apparve un'altra figura travestita da Ghostface. Camminò nella loro direzione, poi si fermò accanto a Joni. Hallie non aveva più alcun dubbio: quando si tolse la maschera, Tony non riuscì a trattenere una risatina divertita.

«Suppongo che la recita è finita.» disse quest'ultimo «Peccato che non possa dire sorpresa!»

«Grazie, tesoro. Per tutto.» Joni avvicinò il viso al suo e unirono le loro labbra, scambiandosi un bacio passionale. Quando si staccarono, tornarono a concentrarsi su Hallie «Quella stronza di Tania mi ha accoltellata alla pancia e non ho potuto fare niente. Ma è stato bello uccidere Mary Stacey. Quanto odiavo quella santarellina presuntuosa.»

«Sei stata bravissima. Dovresti fare l'attrice.»

Hallie non voleva guardarli, ma si sentiva in qualche modo costretta a farlo. La sua espressione era un misto di disgusto, delusione e incredulità. Era tutto un déjà-vu, come sempre.

«Come puoi parlare così di Tania? Lei era la tua migliore amica! E Janet e Mary! Anche loro lo erano.» sbraitò Hallie, ora che la rabbia aveva sostituito tutte le altre emozioni.

«Sì, certo, i miei amici. Gli amici non servono a niente. Ma dimmi, tu che hai avuto così tanti amici: ti hanno migliorato la vita? C'è qualcuno che è davvero rimasto al tuo fianco?» le chiese Joni, ma lei non rispose «Anche Helen e Jamie erano tuoi amici, eppure hanno cercato di farti fuori.»

«Gli amici vanno e vengono, ti abbandonano non appena ne hanno la possibilità. Quindi che cosa ce ne facciamo noi?» aggiunse Tony.

«Non avete proprio nessun rimorso...»

«Rimorso?» il ragazzo rise, come se Hallie avesse appena detto la cosa più sciocca del mondo «Come puoi pentirti di qualcosa se ti fa diventare ricco? Vedrai come questa terribile tragedia cambierà le nostre vite non appena uscirà il prossimo episodio del podcast. Non hai idea di quanti soldi abbiamo guadagnato da quando è iniziato tutto, gli ascolti sono semplicemente esplosi. E con tutti quei soldi andremo a New York per fare il sequel. Perché ammettilo, non ci sarà mai un capitolo finale a questa saga. Squartati vivrà per sempre, anche con le proteste ad Hollywood. E poi dobbiamo restare rilevanti, altrimenti dopo qualche anno il mondo si è già dimenticato di noi. E di certo non vogliamo questo, giusto?»

Hallie si rivolse a Joni: «Hai detto che volevi diventare un'attrice. Era una bugia anche quella?»

«Ma io sono già un'attrice! Ho convinto tutti di essere la vittima. Ho convinto te, soprattutto. Cristo Santo, hai tagliato i ponti con tutti tranne che con l'assassina in persona, ma quanto sei stupida?» Hallie abbassò la testa, non riuscendo più a sopportare quella tortura. La ragazza si avvicinò a lei, abbassandosi alla sua altezza per guardarla dritto negli occhi «Mi dispiace tanto che sia successo tutto questo, davvero. Ma era l'unico modo per vendicarla. Dovevo punire te e il tuo fidanzatino per quello che Jim Kennedy ha fatto a lei.»

Hallie si accigliò, non capendo che cosa volesse dire. Poi, dopo qualche secondo di riflessione, restò a bocca aperta. Joni non stava più sorridendo, adesso era serissima.

«Io conoscevo Yara. Ci andavo a scuola insieme, alle elementari e alle medie. Eravamo inseparabili. Poi ci siamo perse di vista al liceo, perché lei ha incontrato Tania e tutto il resto. Sapevo che la prendevano in giro, che quei figli di puttana le rendevano la vita un inferno. Lei si è vendicata e sai che cosa ha fatto la gente? L'hanno descritta come un mostro, hanno dato tutta la colpa a lei. Non mi sembra molto giusto come atteggiamento, non credi? Yara è una vittima proprio come tutti gli altri. E poi è stata influenzata dai film. Lei era una ragazza molto fragile e facilmente manipolabile, in più veniva da una situazione molto difficile. È tutta colpa di quei film, perché non le sarebbe mai venuto in mente di fare quel che ha fatto se non li avesse mai visti. Yara era una persona per bene.»

Joni tornò da Tony. Hallie chiuse gli occhi: aveva bisogno di un momento per assimilare tutte quelle informazioni. Quindi Joni e Yara si conoscevano e voleva vendicarla... ma che cosa c'entrava lei, Hallie? Non era stata lei ad ucciderla.

«Perché me? Io non ho fatto niente. Non l'ho uccisa io, è stato Jim, lo hai detto tu stessa!» sbottò, il volto madido di sudore.

«Perché se muori, non ci saranno più altri Ghostface. Quindi non ci saranno più altri film e nessuno più farà la fine che ha fatto Yara. Anche Tania e Meredith sono dovute morire per lo stesso motivo, e presto raggiungerò Sidney, Gale e Linus per finire il lavoro.»

«Vuoi dire, raggiungeremo.» la corresse Tony, quel sorriso da ebete che ancora gli incorniciava il volto.

«No, tesoro, hai sentito bene. Farò tutto da sola.»

Joni strinse il pugnale in un pugno e accoltellò il compagno nello stomaco. Tony cadde a terra, urlando e bloccando la ferita con entrambe le mani, mentre lei si affrettava ad estrarre la pistola dalla tasca della sua tunica nera.

«Joni, ti prego... ti prego, non farlo...» balbettò il ragazzo, sputando contemporaneamente liquido rosso denso e viscoso dalla bocca.

«Non hai rispettato i patti: l'accordo era uccidere Hallie e la sua famiglia, ma tu ti sei fatto prendere troppo la mano.»

Joni sparò un proiettile che perforò la fronte di Tony, ponendo fine alle sue sofferenze. Poi spostò lo sguardo verso Hallie e disse: «Grazie per la pistola: è la tua.»

Quando la ragazza si inginocchiò per contemplare il cadavere, Hallie notò qualcosa di insolito che penzolava dalla balaustra del secondo piano. Non qualcosa, qualcuno.

Era Michael, una corda stretta attorno al collo e le frattaglie di fuori. Le budella gli arrivavano alle ginocchia, i vestiti  completamente sporchi di sangue. Hallie non riuscì a trattenere un urlo straziante.

«Oh, vedo che hai notato il nostro guerriero. Mi è stato detto che ha lottato molto, prima di cedere e farsi squartare come un maiale. Un altro effetto collaterale di questo coglione.» l'insulto era chiaramente riservato al suo complice, che ora giaceva morto come tutti gli altri. Restavano soltanto lei ed Hallie.

«Che cosa dirai alla polizia, eh?!»

«Semplice: il tuo ragazzo era imparentato con Jim Kennedy. Magari avevano un rapporto speciale. Sai, una vendetta. Vecchio stile. Non troppo lontano dalla verità, l'unica differenza è che i ruoli sono invertiti.»

«Carter era con me quando siamo stati aggrediti alla tavola calda. Come spiegherete questo?»

«E chi lo dice che lui non avesse un complice? Magari Tony: Carter ha ascoltato il suo podcast, hanno scambiato due parole e hanno capito di avere idee simili. Tony per i soldi, Carter per vendetta.»

«E come finisce il film? Sono proprio curiosa di sentire la tua versione.»

«Non vorrei spoilerarti il finale ma se proprio insisti...» Joni fece un respiro profondo. Si stava preparando a quella domanda da quando era iniziato il massacro «Carter e Tony ci legano alle sedie e iniziano il loro monologo. Tuttavia Carter tradisce Tony e gli spara, poi uccide te e io riesco a fermare la sua furia omicida. Ma non prima che tu sia riuscita a liberare entrambe dal nastro adesivo con quelle forbici.»

Hallie restò paralizzata, perché aveva ragione: era riuscita a recuperare le forbici dal pavimento quando Tony la stava inseguendo, nascondendole in tasca. E mentre i due assassini stavano parlando, lei aveva le mani dietro la schiena, intenta a tagliare il nastro adesivo con le forbici che aveva recuperato dalla scrivania di Joni

«Credevi davvero ti potermi fregare in questo modo?» Joni le puntò la pistola alla fronte, ma proprio in quel momento lei scattò su dalla sedia e le saltò addosso.

Fu sparato un colpo.

Scream - L'ultima chiamataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora