Meredith non si era ancora arresa: dava calci e pugni sulla porta d'ingresso, nel vano tentativo di buttarla giù. Ora che Tania non c'era più, Hallie era diventata la persona più importante della sua vita e non l'avrebbe persa a nessun costo.
Joni, sentendo il gran trambusto e accorgendosi di essere da sola, salì di nuovo le scale. Raggiunse Meredith, spronandola ad andare via da quel posto.
«No, Hallie si trova ancora lì dentro!» spiegò lei, in lacrime.
«Hallie sa cosa sta facendo. Adesso dobbiamo andare, insieme.» Joni cercò di rassicurarla e la prese per il braccio, ma Meredith si liberò subito dalla sua presa.
Intanto, Hallie sbucò dal corridoio e giunse in salotto. Riusciva a sentire la discussione tra Joni e Meredith ma cercò di ignorarle; doveva restare vigile.
Stava per entrare in cucina quando il cellulare sul tavolo squillò. Sul ripiano di legno erano ancora presenti i piatti con la sua torta di compleanno.
«Dove sei finito?» Hallie rispose senza neanche controllare chi fosse.
«Sei tenace, Hallie. Molto tenace.» sghignazzò lui, divertito dal caos che aveva creato.
«Esci fuori e facciamola finita. Cosa c'è, non hai le palle per affrontarmi?»
«Ma il mio film è ancora lontano dalla fine. Ho in serbo per te qualcosa di molto speciale, per quel momento.»
«Hai mai guardato un film Squartati? Non è mai finita bene per gli stronzi di turno.»
«Ma questo non è un semplice sequel, Hallie: è il capitolo finale. Aspettati l'inaspettato.»
Hallie non rispose. Si avvicinò lentamente alla cucina, attenta a non far rumore, la pistola puntata dritta davanti a sé.
Premette il grilletto ancor prima di entrare nella piccola stanza. Quando diede una rapida occhiata allo spazio intorno a sé, si rese conto che la cucina era vuota.
«Hai sbagliato stanza.» ridacchiò la macabra voce dall'altro lato del telefono.
«Puoi dirlo forte.» concordò Hallie, che aveva sentito quella voce sinistra proprio dietro di lei.
Si voltò di scatto e sparò un colpo, mancando di striscio l'assassino che stava per tenderle un agguato. Le saltò addosso ed entrambi caddero sul bancone della cucina, l'uno sopra l'altra, mentre la pistola cadde a terra.
Intanto, Meredith stava ancora cercando di sfondare la porta, continuando a non ottenere risultati. Era un'azione che faceva quasi inconsciamente, ormai.
Joni si guardò intorno, alla ricerca di qualcosa con cui buttare giù la porta. Finalmente trovò l'arma perfetta: un'ascia rinchiusa in una vetrina, da usare solo in casi di emergenza.
Allora la ragazza appoggiò Liam a terra e gli disse di correre a tutta velocità fuori da quel condominio. Il bambino annuì e iniziò a scendere rapidamente le scale.
Joni fece un respiro profondo, poi ruppe il vetro con il gomito e afferrò l'ascia. Il rumore attirò l'attenzione di Meredith, la quale riacquistò un briciolo di speranza.
Nella cucina dell'appartamento, Hallie riuscì finalmente a togliersi l'assassino di dosso che rotolò sul pavimento. La donna scese dal bancone e aprì il cassetto delle posate, afferrando un grosso coltello.
Non fece in tempo a voltarsi che l'assassino le strinse i capelli in un pugno e la gettò a terra, facendo scivolare via il coltello.
Hallie gattonò rapidamente fuori dalla cucina e si aggrappò al divano. Si rimise in piedi, riuscendo a schivare in tempo una pugnalata. Nel frattempo, l'ascia veniva conficcata nella porta d'ingresso che iniziava a dare segni di cedimento.
L'assassino la prese in braccio e la gettò violentemente sul divano. Hallie rotolò fino a cadere sul tavolino di vetro, frantumandolo in mille pezzi.
Si rialzò a fatica, barcollando e tossendo, i vestiti ricoperti di sangue. Il fantasma ne approfittò e le saltò nuovamente addosso, facendo cadere entrambi sul divano.
La lama del pugnale si trovava a pochissimi centimetri dal volto di Hallie, la quale usava le sue ultime forze per respingere il braccio dell'assassino.
Finalmente Joni riuscì ad infilare una mano nell'apertura creatasi nella porta e sbloccò la serratura. Sia lei che Meredith rientrarono nell'appartamento, facendo scappare l'assassino nel corridoio buio.
Joni aiutò rapidamente Hallie a rialzarsi per poi condurla fuori da quell'incubo. Stavano scendendo le scale del condominio quando quest'ultima si voltò verso l'appartamento.
Meredith si trovava ancora davanti alla porta, immobile. Una lacrima le rigò la guancia, lasciando entrambe le ragazze confuse. Hallie la spronò a raggiungerle ma lei non mosse un muscolo.
Poi, Meredith sputò sangue dalla bocca. Cadde a terra, inerme, e l'assassino si trovava proprio lì, dietro di lei, il pugnale sporco di sangue stretto nella mano inguantata.
Hallie non riuscì a trattenere un urlo di disperazione che riecheggiò in tutto il palazzo. Joni la costrinse a muoversi e a scendere le scale, per quanto le risultasse difficile.
Il fantasma se ne stava immobile a fissarle, con la testa inclinata, mentre le salutava con un gesto della mano, il cadavere di Meredith ai suoi piedi.
Hallie e Joni uscirono dall'edificio con i vestiti insanguinati, attirando l'attenzione dei passanti. Due pattuglie parcheggiarono davanti al condominio e da esse uscirono quattro agenti.
«Che cosa è successo?» domandò uno di loro, raggiungendole. Nessuna delle due rispose, quindi l'agente si limitò ad aiutarle a camminare.
Le due ragazze stavano per entrare nella pattuglia quando la folla di persone che le aveva circondate iniziò ad urlare. Hallie non ebbe neanche il tempo di alzare lo sguardo che il corpo di Meredith atterrò sul parabrezza, frantumandolo e imbrattando l'auto di sangue.
Hallie si lasciò abbandonare a un pianto disperato, accasciandosi a terra. Joni la strinse in un abbraccio che lei non riusciva a ricambiare. L'aveva fatto di nuovo: l'assassino aveva preso con sé un'altra persona che amava.
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Scream - L'ultima chiamata
FanfictionTERZO VOLUME DELLA TRILOGIA "SCREAM H25" Aspettati l'inaspettato. CONTIENE SPOILER DEI PRIMI DUE VOLUMI Sono trascorsi due anni dalla serie di omicidi perpetrati da Jim Kennedy e Yara Hamund. Tania frequenta il Williamson College mentre Hallie ha de...