CAPITOLO 21

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Una settimana. Una settimana che Nicholas non sente Molly. A scuola lei lo evita, nonostante lui abbia cercato di parlarle più volte nei corridoi. Ma non poteva darle torto. Ciò che gli aveva detto era una cosa troppo grande per entrambi.

Lei ha sempre saputo che lui non vuole avere relazioni. Il loro rapporto andava bene per questo. Ma da quando Will faceva parte della sua vita, aveva scoperto quanto era bello non vedere l'ora di passare del tempo con qualcuno.

Per l'intera settimana è stato un tutt'uno con lo studio, dato lo scarso rendimento iniziale. Se voleva diplomarsi col massimo dei voti capiva bene che doveva anche darsi da fare.

Se ne sta seduto alla sua scrivania e davanti si trova una serie di esercizi di matematica, di cui non capisce molto. Di solito, applicandosi, poteva anche riuscirci ma in quel momento aveva la mente altrove.

Decide di chiudere tutto e andare a casa di Will. Forse non era un'idea appropriata, visto anche il rapporto critico con Molly, ma anche solo stare con lui per cinque minuti era tra le cose più belle del mondo.

Avvisa sua madre e Sofia che esce e che tornerà in serata. Mentre la madre annuisce, Sofia lo guarda con occhi socchiusi come un detective durante un'indagine. Non aveva ancora capito che tipo di rapporto lui stesse vivendo con Molly e Will, ma sospettava ci fosse qualcosa sotto.

Nicholas se ne va incurante di tutto questo e a passo spedito si dirige a casa di Will. Non lo avvisa del suo arrivo, e infatti quando lui lo vede davanti la sua porta, resta un attimo a bocca aperta.

《Felice che tu ora abbia imparato a usare il campanello.》

Una battuta infelice che li riporta alla notte di quando Nick si è presentato alla sua finestra ubriaco.
Ma lui gli fa un accenno di sorriso ed entra in casa.

C'è un silenzio tale, che Nicholas comincia a guardarsi tutt'attorno.

《I tuoi non ci sono?》

《Mio padre è a lavoro, e mia madre è uscita con mia zia.》

《Allora sei solo?》

《No. Ora ci sei tu.》

Quella risposta gli provoca un tuffo al cuore. Doveva smetterla di sentirsi in quella maniera in sua presenza. Da quando sapeva del suo passato sofferto, si sentiva più legato a lui.

《Andiamo di sopra dai.》

Salgono le scale, arrivando in camera di Will, sempre perfettamente in ordine. Era forse un maniaco dell'ordine? Ogni volta non c'era mai nulla fuori posto.

Si siedono sul letto e Will chiude libri e quaderni.

《Non voglio passare per scortese ma...perché sei venuto?》

《Mi rompevo a fare i compiti. Boh...ti ho pensato.》

《Oh...》

《Ti da fastidio?》

《No....》

Per circa cinque minuti mantengono il silenzio.

《Ho litigato con Molly. 》

Non sapeva il perché sentisse l'esigenza di raccontarglielo, ma era sempre un buon ascoltatore.

《A causa mia?》

《No, che vai a pensare. Stavolta il problema sono io. 》

《Che hai combinato? 》

《Niente. Mi ha detto una cosa...》

《Cosa?》

Voleva davvero ripeterlo? Con Will non si faceva mai problemi a raccontare il suo stato.

《M-mi...ha detto che è innamorata. Di me.》

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