CAPITOLO 54

651 53 43
                                    

NOTA: Se vi fa piacere, ho associato questo capitolo ad una canzone che vi consiglio di ascoltare.

FIX YOU DEI COLDPLAY.

Nonché anche una delle band preferite di Will.❤️

La stanza era buia, e tutt'attorno c'era odore di disinfettante. Il rumore delle macchine era costante, c'era un bip che Nicholas sente attaccato alle orecchie. Cammina a passo lento, fino a che non arriva davanti il letto in cui dorme Will.

Si, sembrava proprio dormire. Sembrava anzi, quasi sereno.

Aveva una maschera di ossigeno sulla bocca, e diversi fili attaccati al petto che si ricollegavano a quelle macchine dal rumore fastidioso.

Sembrava stare bene. Ma non era così.

Appena Nicholas gli si avvicina abbastanza, si siede al suo fianco, su una sedia che era posizionata lì vicino. Gli prende una mano e l'accarezza delicato, facendo piccoli cerchi col pollice sul palmo.

La mano era fredda, e a quel contatto gli occhi di Nicholas diventano umidi, ma si trattiene dal piangere.

Il petto di Will si alzava e abbassava a un ritmo apparentemente regolare, ma doveva essere grazie ai fili che aveva attaccati. Non stava respirando da solo.

Nicholas si schiarisce la voce. Aveva solo cinque minuti. Ma come si possono dedicare solo cinque minuti all'amore della tua vita?

《Sono qui  Will...te l'avevo detto: tu mi chiami e io corro!》

Il suono dei macchinari riecheggia per la stanza e il non sentire la sua voce è una pugnalata dritta al cuore. Nicholas chiude un istante gli occhi, li riapre, prende fiato e caccia indietro le lacrime. La gola gli brucia per quanto si trattiene dal piangere ma non vuol farsi vedere così da Will. Perché lui era certo che lo stesse guardando, e sentendo.

《Sai...ho pensato una cosa. Noi non siamo andati al ballo, quindi...non abbiamo potuto anche noi ballare un lento, come tutte le coppie. Quindi...pen-pensavo che..appena ti svegli dobbiamo recuperare, che dici?》

Altro sospiro. Altre lacrime cacciate via.

《Quindi... facciamo che mi devi un ballo? Ci stai...amore?》

Era la prima volta che lo chiamava in quel modo. E quanto avrebbe voluto vedere l'espressione sconcertata sul suo volto in quel momento. Quel sorriso che gli curvava le labbra tanto da fargli comparire delle fossette agli angoli delle guancie.

《Will...so che puoi sentirmi...quindi...te lo dico chiaro: non hai il permesso di andare da nessuna parte senza di me. Hai capito? Io non te lo perdono se mi lasci...hai promesso che non mi avresti mai mollato!》

Il petto di Will si solleva e si abbassa a un ritmo più veloce. La macchina segnava anche i battiti del cuore.

Nicholas gli stringe la mano e poi se la porta alla guancia. Cerca di percepire il suo tocco come se fosse lui stesso ad accarezzarlo.

《Ci sono troppe cose che non abbiamo ancora fatto...hai capito? Mi senti? Tu non vai da nessuna parte. Torna da me. Ti prego torna da me. 》

Sembrava dormire beato eppure non parlava, non rispondeva. Non si svegliava.

《Will...io non ce la faccio qui senza di te. Io questa vita non posso concepirla senza di te. Non mi puoi lasciare. Dobbiamo vedere Verona, ricordi? E la Torre Effail....che faccio io senza di te? Come vado avanti, me lo spieghi? Pensi di potertene andare tranquillo e lasciarmi a terra? No! Tu ti devi svegliare. Tu. Devi. Lottare. Lotta per me....Io ti amo.》

Le lacrime scendono sulle guancie quasi prepotenti. Nicholas non riesce più a trattenerle e stringe la mano di Will, se la porta al petto, nel punto in cui giace il cuore.

Love is all that matters Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora