Capitolo IV-pt. 1

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Sentì il cuore pulsare nelle orecchie quando una voce femminile forte e decisa mi concesse di entrare. Non appena entrai nell'ufficio notai moltissime foto di ballerini alle pareti e una grande libreria, davanti una scrivania e la direttrice che mi sorrideva flebilmente

<<Signorina Lisa, finalmente ci conosciamo di persona>> si alzò e strinse saldamente la mia mano destra

Avevamo fatto vari colloqui e aveva visto le mie coreografie ma sempre tutto con uno schermo davanti <<Per me è un piacere direttrice, la ringrazio nuovamente per quest'opportunità, è una vita che aspetto questo giorno>>

<<Si accomodi signorina>> indicò la sedia davanti alla sua scrivania <<Se non erro è la prima volta per lei in città, giusto?>>

<<Sì signora, diciamo che rispetto alle stradine a picco sul mare di Monaco è un bel cambiamento>>

<<Lo posso immaginare, ricordo ancora la prima volta qui a Manhattan per un'audizione, per una ragazzina cresciuta nel Bronx è stato quasi uno shock come può immaginare>> confessò

<<Posso solo immaginarlo>> replicai <<Volevo chiederle come prima cosa, quando posso iniziare?>> chiesi curiosa

La signora Wilson trattenne a stento una risata <<Lei è proprio impaziente, però lo avevo messo in conto. Sa, una delle cose che mi ha colpito di lei e del suo profilo personale è che lei è una lavoratrice instancabile, intraprendente. Questo le fa molto onore e le permetterà di ambientarsi bene e in fretta qui>>

<<Lo spero tanto signora>>

<<Allora in questa cartelletta ci sono i suoi documenti, il tesserino, indicazioni per il dress code delle lezioni>> mi consegnò una tabella <<questi sono i suoi orari e le lezioni, come ha scelto lei: modern, hip hop, il corso per coreografi e quelli aggiuntivi di musical o jazz>>

Gli orari erano molto intensi ma si adattavano perfettamente alle mie esigenze, dato che avevo intenzione di frequentare vari corsi e di insegnare almeno uno stile in una scuola di danza o in qualche istituto, quando sarebbe stato possibile sarei tornata a Monaco da Max. L'academy dava la possibilità di frequentare le lezioni ottenute con la borsa di studio e di lavorare, io avevo chiesto espressamente di poterlo fare fuori dalla città preferendo Brooklyn, vicino a casa oppure il Bronx

<<Per quanto concerne la sua decisione di poter insegnare, la scuola per cui ha fatto richiesta ha deciso di accoglierla>> confermò lei

<<Sono davvero felice>>

<<Però la devo mettere in guardia Lisa, la Evermore, la scuola per cui lei ha fatto espressamente richiesta è molto problematica, i ragazzi lì non ballano per diventare qualcuno, lo fanno perchè è l'alternativa alla strada o allo spaccio>>

<<Signora per questo l'ho scelta, voglio dimostrare a quei ragazzi che la danza può salvarti la vita, per me è stato così negli anni. Non sarei qui se non avessi ballato>> ero convinta

<<Sono rimasta davvero colpita quando ha scelto di raccontare del suo disturbo alimentare, molte delle sue compagne hanno avuto la sua stessa esperienza ma non l'avevano dichiarato, perchè lei lo ha fatto?>> domandò

<<Perchè nel male la malattia è stata parte di me, ora ne sto uscendo ma ha lasciato dei segni dentro e fuori>>

<<Lei ha fatto scelte davvero coraggiose, lasciare Monaco e quella vita non sarà stato facile, per questo lei mi ha convinta sin da subito. Non ha paura di buttarsi nel vuoto e questo è molto importante oltre al talento in sala, perciò la vedrò qui tra un paio di giorni, martedì per le lezioni>> disse alzandosi

<<La ringrazio, prometto di non deluderla>>

<<Ho grandi aspettative nei suoi confronti ma so che non mi deluderà>>

Mi congedai dalla direttrice Wilson, entusiasta della sua opinione nei miei confronti e delle parole ricevute, recuperai i miei bagagli pensando solo al fatto che ero impaziente di cominciare, dopo aver ringraziato di nuovo Lucinda mi diressi all'uscita. Sistemai lo zaino sulle spalle e la valigia mentre cercavo di aprire, un ragazzo che entrava nell'edificio mi precedette: indossava una tuta grigia e una canottiera bianca che aderiva al torace, aveva i capelli con una tonalità a metà tra il biondo e il castano acconciati in un ciuffo impeccabile, si accorse subito della mia presenza. 

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