Capitolo IX

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Risi scuotendo il capo mentre continuava ad osservarmi attento e sorrideva accorto con uno sguardo tagliente mettendomi in imbarazzo

<<Okay e dove vuoi andare a parare?>>

<<Ieri sera mentre ti guardavo al Graffito è stato come rivedere quel momento, era da un sacco che non ti guardavo ballare forse nemmeno tu hai realizzato quanto sei diventata brava, stai costruendo molto>> puntualizzò <<Te la ricordi quella canzone?>>

<<Certo, la so ancora a memoria>>

L'avevo fatto impazzire con quella canzone quando eravamo più piccoli. Uno dei nostri segreti era che io avevo chiesto a Pierre di insegnarmi a guidare non solo la macchina ma anche i kart a quei tempi e a volte lui mi aiutava durante i miei allenamenti, così gli avevo mostrato passi, coreografie e prese. Ma con quella coreografia in particolare l'avevo davvero assillato.

E in quel momento ci trovavamo a chilometri e chilometri da Monaco e anche dall'Italia e non eravamo più quei due ragazzini ancora ignari dei tranelli e delle sorprese a cui la vita ci avrebbe sottoposti. Per quel motivo quando sentì quelle note che a distanza di anni riascoltammo insieme, sorrisi ma non senza un pizzico di nostalgia nell'anima.

Si alzò dal divano trascinandomi con sé e scoppiai a ridere

<<Non mi ricordo più i passi>> mentì sotto il suo sguardo sornione

<<Bugiarda...sai a memoria anche le coreografie di cinque anni fa>> replicò Pierre

<<Va bene, d'accordo>> mi arresi

<<Aspetta dovrei avere in mente quella scena che mi hai fatto vedere cento volte>> disse protendendo la mano verso di me invitandomi a ballare


Can I have this dance (reprise)-High school musical 3

Strinse la mia mano e posò l'altra sul mio fianco mentre io stringevo la sua spalla, mi colse alla sprovvista per la sicurezza con cui si avvicinò a me, portandomi con sicurezza, posai la guancia sulla sua spalla e riuscì a sentire la frase della canzone che ancora sapeva a memoria, sapevo che non l'aveva scelta casualmente

<<Don't be afraid, afraid to fall. You know I'll catch through it all>>

Nascosi il viso mentre ancora canticchiavo il testo che non avevo mai scordato come la maggior parte delle canzoni della mia infanzia e adolescenza, in quel breve momento non sentì la malinconia delle settimane precedenti, ero semplicemente in pace con me stessa con Pierre, che dopo tutto quello che era successo avevo temuto di perdere. Riuscì a sollevare lo sguardo sui suoi occhi blu solo verso la fine quando mi fece girare stendendo il braccio e attirandomi poi al suo petto.

Solo quando rimase il silenzio su di noi che eravamo ancora vicini realizzai che non c'era miglior rappresentazione di quel momento se non la frase di quella canzone

And you can't keep us apart

Even a thousand miles

Can't keep us apart

'Cause my heart is

'Cause my heart is

Wherever you are

Una lacrima scese dai suoi occhi, l'asciugai con il pollice accarezzandogli le guance

<<C'è qualcosa che non va?>> domandai

Scosse il capo <<Tu lo sai>> disse <<mi dispiace di averci messo tutti questi anni a chiederti un ballo, avrei dovuto farlo molto tempo fa>> si lasciò sfuggire

Lo abbracciai e rimasi stretta a lui per qualche minuto, non per lui ma perchè ne avevo bisogno,

Pierre voleva andarsene ma la mattina seguente non avevo lezioni e ancora non me la sentivo di lasciarlo andare così mi fece compagnia mentre riposavo e chiacchieravamo sul mio letto

<<Se dovessi addormentarmi, svegliami Lisa>> disse ad un certo punto

Io iniziavo a sentire il sonno e la stanchezza che mi schiacciavano quasi non mi accorsi di essermi addormentata.

Mi svegliai un paio d'ore dopo quando era notte fonda, Pierre a differenza mia si era addormentato sopra le coperte con la schiena appoggiata alla testiera del letto. Ero indecisa non sapevo se svegliarlo o meno. Lo guardai mentre dormiva con gli occhi socchiusi come le labbra, feci passare una mano tra i suoi capelli, un sorriso mi incurvò le labbra.

Pierre si mosse e aprì un occhio, disorientato probabilmente non riconoscendo la stanza poi incrociò il mio sguardo, allontanai subito la mano dai suoi capelli

<<Scusami...io non volevo svegliarti>> dissi quasi in imbarazzo

<<Dovresti dormire>> sussurrò ancora assonnata <<adesso vado, torno all'appartamento>>

<<Non ti faccio uscire a quest'ora, è fuori discussione. Fermati qui>>

Scosse il capo <<Lisa non è il caso, non voglio causarti problemi con Max>>

<<Non credo che Max debba sapere tutto ciò che faccio, no?>> replicai, pur sapendo che Max non l'avrebbe considerato un problema

<<Lisa...io non posso>> ribadì lui

<<Non lasciarmi da sola, ho bisogno di te stasera>>

<<Io ho sempre bisogno di te invece Lisa, una sera non sarebbe mai sufficiente>> mi spiazzò con quell'affermazione e non riuscì a replicare <<D'accordo mi fermo, adesso riposa però>> disse stendendosi al mio fianco

Mi rannicchiai contro il suo petto, chiusi gli occhi perchè sentivo il suo sguardo su di me

<<Grazie per quello che hai fatto oggi>> dissi

<<Non mi devi ringraziare Lisa, sai che farei qualunque cosa per te>> sapevo che era sincero, ne ero sicura

Furono le ultime parole che riuscì sentire prima di sprofondare tra le braccia di Morfeo, quella notte fu serena, tranquilla. Sentì delle labbra sopra le mie mentre una mano mi accarezzava la guancia, pensai e mi convinsi del fatto che fosse un sogno.



Nota dell'autrice 

Buonasera lettori e lettrici!

Molti di voi sono rimasti spiazzati da questo ritorno inaspettato, quasi imprevedibile. Scoprirete nelle prossime righe e capitoli l'evoluzione del ritorno. Questo capitolo in un certo senso è dedicato ai ricordi, quelli incatenati nella nostra anima che possono farci sorridere oppure piangere e soffrire, sono quei fantasmi invisibili e inafferabili che molto spesso infestano le nostre giornate.  

Prossima pubblicazione->QUESTO SABATO


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