Capitolo XI

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JAY-Z - Empire State Of Mind ft. Alicia Keys

Pierre non si tirò indietro raggiungendo me e gli altri, Jake si presentò e gli strinse la mano, pensavo che PIerre potesse sentirsi disorientato in quella situazione invece sembrava divertito

<<Se non ricordo male non te la cavavi bene a basket quando tuo padre aveva messo un canestro nel vostro giardino>> disse provocandomi mentre i ragazzi intorno a noi ridevano tra loro

<<Bè almeno io so andare a tempo con la musica, tu riesci solo a fare un buon tempo nella tua macchina in pista>> replicai provocandolo

<<Questa era pesante>> disse qualcuno sottovoce alle mie spalle

Pierre si avvicinò a me squadrandomi bruciante dall'alto verso il basso <<Basta chiacchiere, giochiamo>>

Mi sfilò la palla prima che potessi accorgermene e si allontanò a falcate circondato dagli altri ragazzi mentre si passavano la palla agevolmente, le loro compagne però non volevano di certo passare inosservate e riuscirono più volte ad ottenere il possesso della palla, poi tornò a Pierre e mi fiondai verso di lui che riusciva a farla scorrere fluido tra le gambe, all'improvviso perse il controllo distraendosi e io nè approfitai afferrandola.

Lo ritrovai quasi subito alle mie spalle e provò a riprenderla

<<Ti sei distratto>> puntualizzai

<<Per colpa tua>> ribatté, continuò a starmi addosso ma senza avere successo, posò le mani sui miei fianchi e per poco non mi bloccai

<<Stai violando le regole>> dissi guardandolo e continuando a palleggiare

Non era abbastanza concentrato così riuscì a voltarmi e fare un tiro facendo canestro

<<Non sei abbastanza attento cherie>> lo provocai

Ad un certo punto dimenticammo anche il punteggio, continuammo solo a giocare e a correre da una parte all'altra di quel campo da basket a tratti con l'asfalto danneggiato, mi stavo divertendo come non accadeva da tempo, con la mente davvero libera. Smettemmo di giocare solo quando qualcuno portò una cassa e iniziammo a ballare, senza un preciso schema da seguire, solo freestyle. Pierre se ne stava un pò disparte ma non mi perdeva di vista continuava ad osservarmi, a volte lo sorprendevo a guardarmi con gli occhi che scintillavano e il sorriso che gli illuminava il volto.

Quando il sole iniziava quasi a tramontare mentre le giornate erano sempre più corte e autunnali mandai tutti i ragazzi a casa e Pierre insistette per riaccompagnarmi a Brooklyn, Circondò con il braccio le mie spalle e mi baciò la fronte

<<Non ho voglia di tornare a casa domani...senza di te>> ammise

Lo guardai con tenerezza <<Perchè non ti fermi ancora per qualche giorno Pierre?>>

<<Non posso, devo andare a Faenza in Alpha, ho il volo domani nel primo pomeriggio>>

Sentì un'improvvisa tristezza piombare su di me, in quelle ore avevo ricordato quanto mi piaceva averlo vicino <<Non ti fermi da me stanotte?>> azzardai la richiesta

Lui sorrise scuotendo la testa <<Assolutamente no Lisa>>

<<E quale sarebbe il motivo?>> replicai ridendo

Il sorriso scomparve dalle sue labbra e si bloccò avvicinandosi a me, la sua mano trovò la mia guancia, sfiorò il mio labbro con il pollice <<Non credo di dovertelo spiegare, già lo sai>>

Il suo sguardo divenne perplesso, forse credeva che mi sarei sottratta al suo tocco ma invece ero incapace di farlo ma a differenza sua non riuscivo a trovare un motivo. Sollevai gli occhi scontrandomi con i suoi, che sembravano un oceano poi qualcuno piombò alle spalle di Pierre allontandolo bruscamente da me e riconobbi le stesse facce di quelli che mi avevano minacciata fuori casa. Ci avevano riconosciuti e in modo quasi assurdo ce li eravamo ritrovati alle costole

<<Stavolta non ci scappi occhi azzurri, ti diamo noi una bella lezione>> disse uno di loro prima di prendere Pierre per le spalle spingendolo a terra

Non erano interessati a me, volevano solo dargli una lezione per avergli messo i bastoni tra le ruote quando mi avevano adescata. Uno di loro gli sferrò un pugno sul viso mentre gli altri due tenevano Pierre fermo, erano in tre e noi eravamo soli non ce l'avremmo mai fatta.

<<Lisa vattene! Scappa!>> urlò Pierre

Persino in quel momento in cui lo stavano picchiando pensava a difendermi, si preoccupava che io fossi al sicuro. Sentì un nodo al petto mentre lo guardavo, così feci la cosa più stupida che potessi fare, riuscì ad infilarmi tra i tre uomini, mettendomi davanti a Pierre per cercare di ripararlo e difenderlo

<<Lisa no! Che fai? Vattene>>

Non mi importava di prendere uno schiaffo o un pugno non potevo lasciarlo lì, i delinquenti scoppiarono a ridere fermandosi <<Ti fai difendere da una donna?>>

Poi una voce nei paraggi che conoscevo mi fece sussultare, era Jake, uno dei miei alunni della Evermore <<Lasciatela stare stronzi! Ho chiamato la polizia>>

I tre non esitarono a scappare appena si iniziarono a sentire le sirene.

Sospirai per il sollievo sull'orlo delle lacrime, guardai Pierre sperando che stesse bene, non era ridotto così male, aveva una guancia un pò ammaccata dove sicuramente sarebbe spuntato un livido e un piccolo taglio sull'altra

Incorniciai il suo viso con le mani mentre ero ancora china su di lui <<Come ti senti? Io pensavo che ti avrebbero fatto del male, e non...>> mi sentì quasi mancare l'aria

<<Non avresti dovuto rischiare così>> replicò provando ad alzarsi leggermente dolorante, io non riuscivo quasi a parlare <<va tutto bene ora, sta tranquilla>>

Mi aggrappai forte alle sue spalle, tremando. Era quasi una reazione a scoppio ritardato, se gli avessero fatto del male davanti a me, non sapevo cosa sarebbe potuto accadere.

Jake che era ancora lì per assicurarsi che quei tre tizi non tornassero si schiarì la voce per ricordarci che era ancora lì <<Jake, grazie per quello che hai fatto, non sai quanto io te ne sia grata>>

<<Stavo tornando a casa e ho sentito delle urla, qui capita spesso di vedere cose del genere anche in pieno giorno ma io...ecco non sopporto la violenza indiscriminata soprattutto se di mezzo c'è una donna...come lei>> sapevo che non era un cattivo ragazzo e che era sincero ma non mi sarei mai aspettata un gesto del genere da parte sua, soprattutto dopo quella battle in cui l'avevo sconfitto

<<Ti ringrazio molto Jake>> si aggiunse Pierre <<come possiamo ripagarti?>>

<<Non l'ho fatto per avere qualcosa in cambio>> replicò brusco Jake

<<Forse ho un'idea...ti piacerebbe farti un giro sui kart qualche volta?>> chiese Pierre sotto lo sguardo incredulo e entusiasta di Jake

<<Bè sicuramente è meglio che guidare auto rubate senza la patente. Ci sto>>

Batté il cinque a Pierre soddisfatto

<<E comunque Lisa...conviene che tu stia più attenta, quei tre scemi non pestano mai nessuno per caso o senza che sia qualcuno a ordinarlo promettendo dei soldi>>

<<Stai dicendo che qualcuno vuole farle del male?>> si preoccupò immediatamente Pierre


Nota dell'autrice 

Buonasera lettori e lettrici! 

Questa sera oltre al capitolo vi aspettano SUBITO altre due pubblicazioni davvero molto speciali e importanti, spero che possano davvero toccare la vostra anima. Intanto segnate il prossimo mercoledì sul calendario perchè dovrete aspettare pochissimo per il prossimo capitolo!

Buona lettura!

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