Trovai Jake che ormai era uno dei miei alunni più affezionati all'uscita del tunnel della metropolitana. Dopo l'aggressione a me e Pierre, mi accompagnava sempre alla fermata ma quel giorno dovevo semplicemente passare alla Evermore per ritirare i loro elaborati che avevo richiesto. Avevo specificato che avrebbero dovuto semplicemente concentrarsi sul motore, l'interruttore che li portava a ballare, tutto era incentrato sulla domanda "Perchè?".
Avevo dato loro più di qualche settimana ormai pensavo che avrebbero consegnato in pochi, invece Jake era lì ad aspettarmi con un arisma compatto e spesso di fogli.
Osservai quel ragazzo che fino a qualche settimana prima mi considerava una minaccia per la loro realtà degradata e che invece ormai mi proteggeva. Era appoggiato al corrimano della scala grigia della metro, con le cuffie premute sopra il cappuccio della felpa che ricopriva la sua pelle ambrata
<<Che ascolti di interessante?>> mi avvicinai con il sorriso che lui ricambiò
<<Solo una base...a cui sto lavorando con altri>> generalizzò stando sulle sue
Lo esortai a condividere l'ascolto con me <<Dai, coraggio fa sentire>>
Mi porse ancora incerto le cuffie, regolai il volume e mi immersi nell'ascolto. Con le prime note nella mia mente iniziai a intravedere alcune possibile combinazioni di passi, aveva carattere e parlava dritta all'ascoltatore oltre che al ballerino
<<Mi piace molto, perchè non porti a lezione queste basi?>> proposi incoraggiandolo
<<Non voglio che pensino che sono uno sfigato che perde tempo con queste scemenze>>
<<Perché vuoi sempre recitare la parte di quello duro senza cuore o passare per quello che si limita a ballare senza passione o a guidare auto rubate? Hai delle passioni Jake, mostrale al Mondo...usale. Ti aiuterò a farlo>> stranamente ebbi l'impressione che mi stesse ascoltando davvero
Consegnò i temi dei suoi compagni e poi si avviò con me verso la metropolitana, chiesi il motivo per cui non tornasse a casa, mi raccontò di aver trovato un lavoretto in città, era molto fiero di averlo fatto da solo
<<Non vai a spacciare in qualche vicolo, vero?>> domandai indagando
Lui mi sorrise divertito <<Lavorare per quelli come me non significa solo quello. sa? Semplicemente farò il cameriere tre giorni a settimana>>
<<E la scuola?>> incalzai apprensiva conoscendo il tasso di abbandono scolastico di quelle zone
<< Riesco a gestire anche quella, però mia madre anche se non me lo chiede apertamente ha bisogno di una mano in più e ho una sorella più piccola che ha solo 8 anni. Voglio solo aiutare>>
Ero molto fiera di lui, in generale di quelle persone che provavano in tutti i modi a cambiare la loro condizione, non adattandosi semplicemente agli ambienti tossici in cui crescevano.
<<Trovare un lavoro in città per quelli come me non è così semplice>> sottolineò riferendosi alle sue origini e al quartiere in cui viveva
<<Non sono tutte uguali le persone, non tutti vivono di pregiudizi e razzismo>> puntualizzai incoraggiandolo <<esistono ancora individui che riescono ad andare oltre>>
<<Come Pierre?>> domandò cogliendomi di sorpresa
Mi sistemai sul sedile della metro improvvisamente sotto pressione solo sentendo il suo nome <<Certo, lui ha davvero un cuore grande...per chiunque a cui lo apra>> compresa la sottoscritta che gliev'aveva spezzato innumerevoli volte <<Perché hai pensato a lui, Jake?>>
STAI LEGGENDO
Blue boy
RomanceSEQUEL di The boy in red "I think true unconditional love is like, do you love someone so much that even you would even love them, if they didn't love you anymore? Like that is unconditional love" -T. Swift Rosso era il colore dell'amore, il...