I'll wait-Jack in Water
In quel momento era come se non ci fosse solo uno specchio ma dozzine di superfici che riflettevano la mia immagine e mi comprimevano la gola
<<Lisa, non mi piace quell'espressione cosa c'è che non va?>> chiese Pierre avvicinandosi a me, mi accarezzò la schiena scoperta dallo scollo del body
<<Non vedi...guarda>> dissi sottovoce tastando le cosce, mi girai di lato per controllare la vita e i fianchi
Pierre capì subito cosa stava accadendo. Quando mi ero ammalata era stato il primo ad accorgersene e a saperlo, mi strinse le spalle facendomi voltare verso di lui, dando le spalle allo specchio
<<Ehi, Lisa>> sfiorò la mia guancia con le dita <<guardami, lo sai che quello che vedi non è reale. Stai tranquilla, se ne andrà>>
Presi le sue mani e le strinsi forte smettendo di toccarmi quelle parti di me che ormai da anni erano strette nella morsa della fobia
<<Chiudi gli occhi>> disse lasciando le mie mani
Armeggiò qualche secondo con i nastri e li annodò sulla mia schiena avvicinandomi ancora di più al suo corpo, poi fece scorrere una mano sulla mia spina dorsale <<Resta qui con me, stai andando benissimo Lisa. Respira>>
Il cuore martellava forte nelle mie orecchie mentre il terrore e la dispercezione si dissolvevano come vapore nella mia mente.
Quando tornai in me e mi scontrai con le sue pozze oceaniche, mi scostai come se mi fossi ustionata, mi appoggiai al mobile del bagno, aggrappandomi con forza. Non sapevo se era ciò che la sua presenza scatenava in me a spaventarmi o il fatto che stavo quasi per perdere il controllo di me stessa
<<Cosa mi stai facendo?>> sussurrai a bassa voce sperando che Pierre non sentisse
Le sue braccia mi circondarono <<Mi dispiace Lisa, non avrei dovuto passare così tanto tempo con te, da quando sono arrivato ti ho causato solo problemi e tu...non lo meriti>>
Negai fermamente ciò che aveva detto <<Non è questo...non sei tu, sono io che ho ancora troppe ferite aperte dentro di me>>
Da quando era arrivato a New York aveva dato una sfumatura in più alla vita che stavo costruendo lì, più leggera, limpida. Mi aveva fatto sentire a casa di nuovo, essermi riavvicinata di nuovo e in modo così intenso a lui mi terrorizzava, fino a qualche mese prima eravamo due ragazzi che avevano sempre vissuto negli stessi posti e che seguivano i loro sogni, in quel momento invece eravamo dall'altra parte del Mondo, la vita era cambiata e i sogni erano concreti.
Decisi di tenere per me tutti i miei pensieri e di non rivelargli niente, non sapevo perché ma forse non ero pronta ad ammettere ad alta voce che il nostro legame si era rafforzato rispetto al recente passato. Archiviammo la questione e senza aggiungere altro si offrì di accompagnarmi all'accademia, ero ancora scossa e Pierre ne era consapevole. Quando ci ritrovammo all'ingresso dell'Academy mi resi conto di non volere affatto che partisse
<<Vai a prendere la valigia e passi a farmi un saluto prima di prendere l'aereo?>> azzardai la domanda incerta
Annuì con lo sguardo basso tenendo le mani affondate nelle tasche <<Sì d'accordo, ti scrivo un messaggio così puoi uscire>>
Allungò una mano verso il mio viso e tracciò il profilo del mio zigomo sospirando, il suo sguardo si rabbuiò come prima di un temporale estivo
<<C'è qualcosa che non va Pierre?>> indagai preoccupata
<<Non preoccuparti, passerà. Vai a lezione, non voglio farti fare tardi>>
Qualcosa lo turbava lo sentivo dentro di me, mi avviai all'entrata ma prima di scomparire dal suo campo visivo mi voltai, e lui era ancora lì. Si sforzò di sorridere poi se nè andò, mentre io cercavo di concentrarmi sulla giornata che mi attendeva.
La danza moderna era stata il mio primo approdo nel ballo, era lo stile che mi aveva fatto innamorare dell'armonia tra musica, canzoni e corpo. Nel corso degli anni avevo sperimentato altri stili ma il modern era impresso nella memoria del mio cuore, ancora mi dava una sensazione di equilibrio e pace inequiparabili. Ero riuscita anche all'Academy ad inserirmi tra i migliori del corso, così come Camila e Ian, che possiedevano un talento davvero notevole e una grande versatilità.
Dopo due ore di lezione, di Pierre non c'era traccia, non mi aveva scritto messaggi, iniziai a pensare che se ne fosse andato senza salutarmi, che mi odiasse perché continuavo a rappresentare un'oasi irraggiungibile per lui. Durante la breve pausa dopo la lezione controllai il cellulare ma non c'erano notifiche.
Sbuffai irritata lanciando il cellulare nel borsone e ripresi a fare stretching e allungamento muscolare per non raffreddarmi, sotto lo sguardo indagatore dei miei amici
<<Non se n'è andato Lisa, sta tranquilla. Arriverà>> disse Cami sedendosi per terra al mio fianco
<<Non hai visto come mi guardava Cami! Era strano!>> ribattei agitata
<<Tu come ti sentiresti se la persona che hai amato per una vita non si accorgesse mai di te, come se fosse cieca?>> si inserì Ian tendendo i muscoli delle braccia sopra la testa
Cami distolse lo sguardo ignorandolo <<Così non la farai sentire meglio Ian>> ribattè secca
<<Va bene d'accordo...ho afferrato il messaggio. Vado a prendermi il pranzo per dopo mentre voi vi confessate>> mi accarezzò una spalla assicurandosi che stessi bene e uscì dalla sala.
Ian tornò da noi prima del previsto, sembrava che avesse corso e stringeva un piccolo pacco azzurro e un fiocco color crema, stava per ricominciare la lezione ma lui si fiondò verso di me porgendomi il pacco
<<Me l'ha lasciato Pierre, qui fuori. Gli ho chiesto di dartelo personalmente ma non ha voluto sentir ragione però...>> non gli lascio finire la frase e mi precipito di fretta fuori dalla sala diretta al piano terra.
Quando uscì e il rumore della città mi investì, cercai di individuarlo tra la gente sul marciapiede. Stavo per arrendermi quando lo vidi camuffato da una felpa con il cappuccio e una valigia, intento a chiamare un taxi. Lo guardai indecisa se seguirlo, fermarlo o lasciarlo fuggire mentre il mio petto e la mia gabbia toracica tremavano.
Nota dell'autrice
Anche se con un piccolo ritardo di un giorno spero che potrete apprezzare questo capitolo, che alla prima lettura credo scuoterà i vostri cuori e le vostre aspettative, QUESTO SABATO scoprirete già quale DECISIONE prenderà la nostra protagonista!
Buona lettura!
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Blue boy
RomanceSEQUEL di The boy in red "I think true unconditional love is like, do you love someone so much that even you would even love them, if they didn't love you anymore? Like that is unconditional love" -T. Swift Rosso era il colore dell'amore, il...