Il labirinto di cristallo

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"From sprinkler splashes to fireplace ashes, I gave my blood, sweat, and tears for this,I hosted parties and starved my body. You're on your own kid, you always have been"

                                                                                                                                                                             T. Swift


Quando era bambina passava il tempo a cercare l'arcobaleno e le sfumature variopinte dei cristalli, negli anni come quelli che piacevano a sua madre. Mentre le persone attorno a lei si allontanavano come continenti alla deriva, lei cresceva e le ombre iniziavano a nascondersi nel suo riflesso allo specchio o negli angoli bui del parco giochi, dove sull'altalena cercava di spingersi sempre più in alto e suo padre le faceva guardare la luna.

Senza accorgersene si ritrovò ben presto sola, all'ingresso di un labirinto. Il sole splendeva, le pareti di quel labirinto scintillavano proiettando su di lei l'arcobaleno, prima di entrarci, la bambina guardò alle sue spalle tutte quelle persone che ormai sembravano lontane anni luce da lei. Così iniziò a percorrere la via del non ritorno, che all'inizio era costellata da piccoli spiragli di sole e fiori lilla, era solo l'inizio.

All'improvviso le vie del labirinto diventarono sempre più opache, nebbiose, oscure fino ad essere completamente buie ma una piccola torcia illuminò la cappa di terrore che la circondava. Come poteva sapere che ciò che si era presentato come la sua chiave per uscire dal labirinto sarebbe diventato un mostro crudele, insaziabile, temibile e affamato.

Lei che adorava i libri e la storia di Alice nel paese delle meraviglie pensò che quell'essere fosse come lo Stregatto e il Cappellaio matto che avevano indicato la via della salvezza ad Alice ma il suo mostro, al principio accogliente e ospitale non aveva nessuna intenzione di lasciarla scappare così la ingannò mostrandole una via d'uscita dal labirinto di cristallo che in realtà non era altro che un pericoloso vicolo cieco.

Riuscì a tornare nel mondo reale ma il mostro si era preso anni e anni della sua vita, era una giovane donna che stava sfiorendo e appassendo come una foglia autunnale. Si ritrovò a dover fare una scelta: perdersi nuovamente oppure provare a ritrovare l'arcobaleno della vita, quella vera.

Quello che era sembrato il traguardo, il finale della sua strada nel suo lungo e tortuoso viaggio che chiamiamo vita, era stato il primo capitolo della rinascita. Riuscì a sbocciare di nuovo, come una rosa costellata da petali profumati, vividi, lucenti e così tornò a guardare la luna con occhi nuovi.


Nota dell'autrice 

Come sapete i disturbi del comportamento alimentare sono una parte integrante della storia di Lisa e di queste trame. Per questo motivo oltre ai capitoli in cui ho toccato questo tema già in The boy in red, proprio come l'anno scorso ho aggiunto una pubblicazione speciale che non parla solo di buio, di questa malattia ma anche di speranza e di luce quella da non perdere mai di vista quando si combatte con questi mostri

Oltre a questa pubblicazione, trovate di seguito Una bolla di cristallo, che dà un'altra prospettiva dei DCA e della sofferenza che si portano dietro. 

QUI SOTTO ho scelto una breve playlist per tutti voi che racchiude i concetti di dolore, sofferenza ma anche luce, speranza e soprattutto vita. Un vero e proprio viaggio musicale per trovare la via d'uscita dal labirinto.

What was I made for?-Billie Eilish 

Skinny love-Birdy 

Cardigan-Taylor Swift

You're on your own kid-Taylor Swift 

Scars to your beatiful-Alessia Cara

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