Capitolo XXIV

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Ed eccolo lì, di fronte a me: impavido, coraggioso con quel tiepido sorriso sulle labbra che ormai non vedevo più dal vivo da due mesi. I capelli color miele leggermente spettinati come al solito, nonostante non avesse indossato il casco della sua Red Bull, con qualche ciuffo che ricadeva sulla fronte, e una sfumatura accennata di barba sugli zigomi.

Indossava una felpa arancione, proprio della stessa tonalità dei primi tulipani che mi aveva fatto trovare fuori dalla porta della mia camera dopo la prima volta che ci eravamo trovati soli a ballare sulla sabbia sugli accordi di Ed Sheeran. Come i tulipani olandesi, il Paese in cui era nato, il teatro del nostro ultimo incontro. Arancione come il primo tramonto che avevamo visto insieme a Monaco ancora inconsapevoli di cosa ci avrebbero riservato i mesi successivi ma già attratti l'uno dall'altra

Fu talmente improvviso, inaspettato e meraviglioso che quasi smisi di respirare

<<Sei qui>> le uniche parole che sfuggirono dalle mie labbra

Scavalcai i fogli sul pavimento e lo strinsi forte a me riconoscendo quelle braccia familiari, grandi e accoglienti che mi erano mancate più di quanto immaginassi. Sorrisi quando sentì il suo cuore impazzito quanto il mio. Lo amavo così tanto, volevo che non mi lasciasse mai più, era tutto ciò che desideravo, in quel momento me ne ricordai fino infondo all'anima, il mio posto era al suo fianco

<<Quanto mi sei mancata...mi è mancato ogni singolo dettaglio del tuo viso>> finalmente le nostre iridi si incontrarono dopo interminabili settimane <<i tuoi capelli sempre sparsi sul mio cuscino quando mi sveglio, questi occhi che mi guardano sempre anche in luoghi di me stesso che non conosco e... le tue labbra>>

<<Non sai quante notti ho passato a sognarti...compreso il tuo corpo e tutte le cose che avrei voluto farti>> aggiunse al mio orecchio riempiendomi di pelle d'oca

Mi sollevò con irruenza facendomi allacciare le gambe ai suoi fianchi, dopo che le mie labbra supplicavano di essere sfiorate dalle sue. Finalmente mi baciò e sentì di nuovo i fulmini precedere l'uragano che aveva sempre scatenato Max in me. Gli buttai le braccia al collo accarezzando la sua bocca con la lingua

<<Sei diventata incredibile, ancora più bella che nei miei sogni>>

<<Ora possiamo anche smettere di sognare perchè è tutto reale...tu sei splendido e sei qui finalmente. Ti amo Max>> sussurrai mentre lui percorreva il mio collo con le labbra

Lo sentì sorridere sulla mia pelle mentre lasciava scie infinite di baci sul mio collo poi tornò sulle mie delicato ma anche deciso come ne avesse bisogno per respirare

<<Dove devo portarti?>> chiese trattenendo un altro sorriso e aumentando la presa sui miei fianchi

Iniziai a ridere tra le sue braccia, capendo la richiesta. Stava già mirando alla mia camera, nella foga avevo completamente dimenticato che era la prima volta che vedeva il mio appartamento

<<Vuoi fare un giro turistico di casa mia Emilian?>> lo stuzzicai muovendo il mio bacino sul suo punto più delicato

Lo sentì sbuffare, divertito mentre io continuavo la mia personale tortura <<Pensavo ad un altro tipo di esplorazione>> replicò accarezzandomi i fianchi e la schiena scoperti dal top sportivo che indossavo

Poi si stancò di aspettare e mi baciò con foga togliendomi il fiato, andando con passo deciso verso il mio divano ma lo fermai <<Aspetta Max! C'è ancora la porta d'ingresso spalancata e tutta la roba per terra>>

Presi dall'eccitazione, dalla gioia folle di rivederci avevamo lasciato un disastro dietro di noi. Con una grandissima forza di volontà e uno sforzo notevole mi sganciai da Max, cercai di chiudere la porta e di sistemare tutti i fogli per terra il più in fretta possibile mentre lui si era accomodato sul divano, senza staccarmi gli occhi di dosso per un secondo

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