Good boy

Capitolo 4

Siamo solo al quinto giorno, non posso arrivare in ritardo. Mio papà mi ammazzerà.

Ieri ho fattto tardi per via della tesi: ho deciso che durante il giorno voglio dedicarmi al 100% al tirocinio e la sera alla stesura della mia relazione di laurea, per potermi godere al meglio questo ambiente fantastico.

Malgrado come programma non sia male, nella realtà è davvero stancante, soprattutto quando devo guardare numeri, tabelle e grafci fino all'una di notte provocandomi un forte mal di testa.

- Ehi Hannah - Daniel mi chiama dalla sua auto, mentre io esco dall'hotel indaffarata.
- Daniel - lo saluto con una mano, felice di vederlo sempre sorridente.
- Ti serve un passaggio? - mi chiede gentilmente, aprendomi la portiera della sua McLaren per farmi salire, senza aspettare nemmeno una mia risposta.

Fino a qualche giorno fa probabilemnte non avrei accettato, ma vedendo come stanno andando le cose perchè no.

- Grazie - dico, mentre salgo sulla lussuosa auto con gli interni in pelle - Ti devo un favore -.
- Potresti sdebitarti, diventando il mio secondo ingegnere personale per darmi grandi consigli - scherza, mentre mette in moto per raggiungere come oni giorno il paddock.
- Per ora ancora non é possibile - rispondo divertita da questa sua richiesta, anche se in fondo non mi fa altro che piacere - Ne riparliamo quando finirò il mio tirocinio -.
- Lo terrò a mente -.

Mi piace la compagnia di Daniel, è così gentile e divertente che è impossibile non andarci d'accordo. Anche se é decisamente troppo esuberante e schietto a volte.

Mi piacerebbe poter instaurare un rapporto che vada oltre a quello di tipo lavorativo. Essere più amici.

Una volta parcheggiaata l'auto non mi stupisco di vedere anche Lando in ritardo come noi. Lui lo è sempre, forse troppo.

- Sei diventato un taxi ora? - non aspettava altro che noi scendessimo dalla vettura per schernire il suo compagno di squadra - Hai abbandonato la carriera da pilota? Zak non me ne ha parlato, che strano -.

Cerco di soffocare una risata per non farmi sentire da Daniel, ma devo ammettere che pure Lando non ci va piano con le prese in giro. Loro sono così.

- Puoi solo sperare che io me ne vada - risponde l'australiano, rivolgendogli un dito medio che l'altro contraccambia, mentre ridono come due bambini.
- É sempre così tra voi? - domando, immettendomi nel discorso e inserendomi tra i due.
- No - rispondono insieme con due frasi completamente diverse - Sempre - facendomi ridere ancora di più sul loro rapporto così particolare e infatti dico - Pure su questo siete in disaccordo -.

Un giorno mi piacerebbe avere questo tipo di legame con loro, se rimarrò qui alla McLaren. Sono tutti una grande famiglia e ho capito che voglio farne parte.

- In realtà siamo piuttosto simili - mi spiega Daniel - Gli dico sempre che sembra me da giovane -.
- Sì, ma io sono decisamente più bello - anche questa volta Lando non gli da la soddisfazione di dargli ragione.
- Touché - rispondo, ridendo ancora.

Con loro arrivo a fine giornata che ho mal di pancia per quanto rido. Mi fanno bene all'umore. Questo posto in generale mi fa bene, malgrado a volte mi senta ancora di troppo.

- Non vale. Deve essere una ragazza a dirlo - subito lo sguardo del pilota numero 3 si rivolge verso di me con complicità, come se volesse convincermi a votare per lui.
- Oh no, non mi mettere in mezzo - scuoto la testa, cercando di velocizzare il passo per raggiungere la motor home color papaya.
- Andiamo dai - persino Lando gli da corda, che fino a quel momento sembrava non troppo interessato.

Mi basta vedere i loro sguardi di intesa per capire cosa stanno escoggitando. Ben presto sono nel mezzo tra i due, mentre quattro mani iniziano a farmi il solletico sui fianchi. Mi pento di aver svelato loro questo mio punto debole quando abbiamo organaizzato lo scherzo per mio padre.

- Basta Daniel - supplico uno, per poi rivolgere lo sguardo all'altro - Ti prego -.
- Devi dire una risposta - insisite Daniel, non intenzionato a finire questa tortura alla svelta.
- Okay okay - cerco di parlare tra una risata e l'altra fino a che finalmente l'agonia finisce.

Riprendo per qualche secondo fiato, per poi sistemarmi la gonna e la maglia del team. Faccio un sospiro, fingendo che io stia davvero per rispondere, quando in realtà approffito della loro distanza per correre via da loro.

- Stronza - mi sento dire da lontano, mentre di sotto fondo sento le risate.

Entro nel box contenta. La mattinata sembrava essere partita male per via del mio ritardo, ma dopo il siparietto di stamattina mi sento più felice. Mi sento integrata in un luogo in cui credevo mi sarei sentita un pesce fuor d'acqua, malgrado ogni tanto i miei soliti pensieri intrusivi  abbiano la meglio, ma oggi non è così. Oggi sto bene.

Sto controllando dei dati nella sala riunioni, prima che inizi a riunirsi tutto il team. Sono concentrata a capire cosa si può migliorare di questa vettura. Manca poco al primo Gp e bisogna essere pronti per la nuova stagione.

Sono talmente immersa in questo mio mondo fatto di numeri, che non mi accorgo che il volto di qualcuno si è avvicinato al mio da dietro, posando una mano sulla sedia, su cui sono seduta e l'altra sulla scrivania per parlarmi all'orecchio.

- So che volevi dire me prima - la voce che mi sussurra e il calore del respiro sul collo mi fa rabbrividire per qualche istante. Riconoscerei quel timbro tra mille ormai.

Spero che il mio viso non sia diventato paonazzo, perchè dentro di me sto bruciando. Cerco di prendere il controllo e come immaginavo, appena mi giro vedo quelle fossette che contornano il suo solito sorriso che è un mix tra innocente e strafottente.
- Sogna pure Lando - rispondo sicura di me. Fingendo che quello che abbia detto non sia vero e nascondendo il fatto che io lo trovi attraente. Non facendogli capire che avrei veramente detto che lui era il più bello, probabilmente non solo di Daniel, ma di tutti quanti.

Insomma stiamo parlando di uno dei piloti di Formula uno più affascinanti, tutti direbbero lo stesso, no?