Capitolo 32

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Ormai su Monaco é calata la notte, rendendola  ancora più bella ai miei occhi che si sono innamorati all'istante del Principato, al punto che fantastico su come sarebbe bello viverci insieme al ragazzo seduto accanto a me nell'abitacolo della sua macchina.
Di nuovo il profumo di Lando inebria le mie narici, facendo andare in tilt i miei ormoni e la mia mente che non riesce a pensare lucidamente quando sono in sua compagnia.
Lo osservo nella penombra mentre guida il costoso suv, mantenendo lo sguardo fisso sulla strada illuminata, i cui lampioni e le luci dei palazzi mi permettono di vedere il colore degli occhi di Lando e i suoi lineamenti: la mandibola definita ancora di più da quell'accenno di barba sul mento; il naso dritto che é comunque perfetto nonostante il piccolo taglio che ha per via dell'incidente e le sue ciglia lunghe che qualsiasi ragazza invidierebbe.
Tutto di lui é eccezionale.

Sono irrequieta e il motivo é solo la presenza di Lando e la sua mano posta sulla mia coscia come se fosse una cosa naturale. Lo aveva già fatto a Miami e credevo che fosse per il troppo alcol, ma oggi non posso dare la colpa a quello.
Il suo pollice si muove per accarezzarmi la gamba attraverso il lungo vestito che vorrei non ci fosse: vorrei sentire le sue dita sulla mia pelle e so per certo che rabbrividirei.

Stiamo tornando a casa e la tensione é palpabile, considerando le dichiarazioni fatte durante la serata. - Sono geloso pazzo di te - ripenso a quella frase e il cuore inizia a battere più del dovuto e forse anche per gli sguardi che mi riserva, mentre tiene una mano salda sul volante e in sottofondo risuona la voce di The Weeknd in 'Fill the Void'.
Trattengo il fiato e unisco le gambe violentemente per fermare il calore che si sta diffondendo nel mio basso ventre, quando le iridi di Lando si posano su di me, mentre si lecca le labbra e mi stringe ancora di più la coscia, quando la canzone prosegue con il verso 'You're the one, you're the only one Baby girl, we could both have fun' come se volesse farmi intendere che le parole non sono casuali.

So cosa sta per succedere e nonostante una parte di mia sia estremamente spaventata, l'altra é pronta a viversi il momento e lasciarmi corteggiare dall'uomo che desidero, anche se questo vuol dire abbassare tutte le barriere che con fatica ho costruito in questi anni duri.

- Odio questi tacchi - affermo una volta scesa dalla macchina, dopo che il pilota inglese mi ha aperto la portiera come un vero gentiluomo.
Sto per togliermi quelle calzature che non sono abituata ad indossare, quando sento il braccio di Lando posizionarsi dietro le mie ginocchia per sollevarmi e caricarmi in spalla - Lando lasciami giù - emetto un urlo per lo spavento, mentre batto le mani sulla sua schiena tonica.
- Non se ne parla, ho una bella visione da qui - lo sento ridere, riferendosi al fatto che il suo viso é vicino al mio lato B stretto in quel vestito forse fin troppo attillato. Sono sicura che avrà un ghigno divertito sul volto.
Arrossisco immediatamente e sono felice che lui non possa vederlo, perché non riuscirei a nascondere l'imbarazzo.
Mi rassegno al mio destino di venire scortata fino all'appartamento e una volta chiusa la porta dietro di noi, finalmente tocco di nuovo il pavimento che mi era mancato così tanto.
Ci metto un secondo a ristabilire l'equilibrio e a sistemarmi i capelli che per via della gravità sono completamente scompigliati ora.

- Grazie per essere venuta - esordisce, guardandomi negli occhi con una profondità tale da farmi smettere di respirare.
- Grazie a te per stasera - ribatto, spostando una ciocca dietro i capelli e abbassando lo sguardo in modo impacciato.  Non so cosa voglia dire tornare a casa del ragazzo che ti interessa dopo una serata e non so come dovrei comportarmi.
So solo che c'è qualcosa ancora in sospeso e che nessuno dei due ha intenzione di andarsene a dormire.

- É tardissimo - constato, guardando l'orologio sulla parete e quando rivolgo di nuovo lo sguardo verso Lando vedo che si é avvicinato di più a me, mentre sussurra - Eppure io non ho sonno, tu? -.
Non sono mai stata così sveglia in vita mia.
- Nemmeno io - confesso, mordendomi leggermente le labbra.

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